La letteratura dei segreti, molto in voga tra il XVI e il XVII secolo, affonda le sue radici nei ricettari e nei lapidari alchemici medievali, in cui l’uso della seconda persona singolare dell’imperativo (sin dalla ricorrente formula di apertura recipe, presente sia nei testi latini, sia in quelli esclusivamente in volgare che in quelli mistilingui) è il portato della verbalizzazione originariamente orale e poi della trasmissione mista dei saperi tecnici variamente illustrati e delle relative istruzioni. Il tu originario di questi testi, insieme all’organizzazione sintattico-testuale che verosimilmente traduce l’originaria modalità parlata di trasmissione, si conserva sostanzialmente inalterato nel tempo, sino alle opere di secretistica edite o riedite nel Settecento. L’egemonia dell’allocutivo di seconda persona singolare è però scalfita già in alcuni testi settecenteschi e soprattutto nelle opere più tarde dell’Ottocento, eredi della tradizione dei segreti e al contempo afferenti, come i ricettari culinari, al più ampio macrogenere della letteratura didattica relativa all’economia domestica: alla seconda persona singolare si affianca con maggiore frequenza la quinta persona (come era accaduto parallelamente nei ricettari culinari già a partire dalla fine del Seicento e alle sempre più frequenti forme impersonali. Anche l’assetto sintattico-testuale dei più recenti segreti muta, acquisendo una fisionomia meno lineare e più strutturata. Il presente contributo intende quindi ripercorrere i suddetti mutamenti in diacronia, con l’ausilio di un corpus di testi raccolto ad hoc, al fine di individuare i probabili motivi della regressione dei fenomeni linguistico-testuali imputabili alla originaria oralità e, per converso, le ragioni dell’affermarsi di modi più vicini a uno scritto tecnico-scientifico prototipale.
Da Piglia a Si prende: la regressione dell’oralità nella secretistica tra XVIII e XIX secolo / M. Dota (ASSOCIAZIONE PER LA STORIA DELLA LINGUA ITALIANA). - In: I testi e le varietà / [a cura di] R. Librandi, R. Piro. - Firenze : Cesati, 2024 Jun. - ISBN 979-12-5496-143-8. - pp. 505-514 (( Intervento presentato al 15. convegno ASLI tenutosi a Napoli nel 2022.
Da Piglia a Si prende: la regressione dell’oralità nella secretistica tra XVIII e XIX secolo
M. Dota
2024
Abstract
La letteratura dei segreti, molto in voga tra il XVI e il XVII secolo, affonda le sue radici nei ricettari e nei lapidari alchemici medievali, in cui l’uso della seconda persona singolare dell’imperativo (sin dalla ricorrente formula di apertura recipe, presente sia nei testi latini, sia in quelli esclusivamente in volgare che in quelli mistilingui) è il portato della verbalizzazione originariamente orale e poi della trasmissione mista dei saperi tecnici variamente illustrati e delle relative istruzioni. Il tu originario di questi testi, insieme all’organizzazione sintattico-testuale che verosimilmente traduce l’originaria modalità parlata di trasmissione, si conserva sostanzialmente inalterato nel tempo, sino alle opere di secretistica edite o riedite nel Settecento. L’egemonia dell’allocutivo di seconda persona singolare è però scalfita già in alcuni testi settecenteschi e soprattutto nelle opere più tarde dell’Ottocento, eredi della tradizione dei segreti e al contempo afferenti, come i ricettari culinari, al più ampio macrogenere della letteratura didattica relativa all’economia domestica: alla seconda persona singolare si affianca con maggiore frequenza la quinta persona (come era accaduto parallelamente nei ricettari culinari già a partire dalla fine del Seicento e alle sempre più frequenti forme impersonali. Anche l’assetto sintattico-testuale dei più recenti segreti muta, acquisendo una fisionomia meno lineare e più strutturata. Il presente contributo intende quindi ripercorrere i suddetti mutamenti in diacronia, con l’ausilio di un corpus di testi raccolto ad hoc, al fine di individuare i probabili motivi della regressione dei fenomeni linguistico-testuali imputabili alla originaria oralità e, per converso, le ragioni dell’affermarsi di modi più vicini a uno scritto tecnico-scientifico prototipale.File | Dimensione | Formato | |
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