I popoli indigeni e i loro diritti in America Latina. Dinamiche continentali, scenari nazionali

One of the themes that characterizes contemporary Latin America is represented by the rights of indigenous peoples. Their recognition by the main supranational organizations and, with different nuances, by the legal systems of almost all the countries of the region, has been leading in some cases to even radical transformations of the institutional and legal systems of the respective States. Nonetheless, the native peoples of that region are experiencing a paradoxical situation. Although a corpus of national and international norms has been consolidated recognizing them a wide range of rights – and the inter-American system of human rights has developed a jurisprudence which seeks to protect them – they continue to experience blatant violations of those rights, without the satisfactory institutional interventions. Often political-economic reasons deriving from the extractivist model adopted by governments prevail. A development model that impacts indigenous territories because they are rich in natural resources, bringing out the delicate problem of balancing national economic development and the protection of the lands and cultures of indigenous peoples, as well as environmental defense and sustainable development. Perhaps the ‘razón económica’ – the key to understanding the history of relations between indigenous peoples and nation-states in Latin America – still proves to be the main lens to observe the state of relations between indigenous peoples and national institutions in the continent. This essay traces the main stages of the recognition of indigenous rights in Latin America, analyzes their content and discusses their real effectiveness and application in the light of the above contradictions. It thus offers an introduction to the complex theme that finds its declination in the specific national contexts and in the various fields of application thanks to the contributions offered by the authors of this volume.

Uno dei temi che caratterizza la contemporaneità latinoamericana è rappresentato dai diritti dei popoli indigeni. Il loro riconoscimento da parte delle principali organizzazioni sovranazionali e, con differenti sfumature, dagli ordinamenti giuridici di quasi tutti i paesi della regione, sta portando in alcuni casi a trasformazioni anche radicali dell’ordinamento istituzionale e giuridico dei rispettivi Stati. Ciononostante, i popoli originari dell’area stanno vivendo una situazione paradossale. Sebbene si sia consolidato un corpus di norme nazionali e internazionali che riconosce loro un ampio catalogo di diritti – e a livello regionale il sistema interamericano dei diritti umani abbia sviluppato una giurisprudenza che cerca di tutelarli – essi continuano a vivere palesi violazioni di quei diritti, senza che le istituzioni intervengano in maniera soddisfacente. Spesso prevalgono ragioni politico-economiche derivanti dal modello estrattivo adottato dai governi. Un modello di sviluppo che impatta sui territori indigeni perché ricchi di risorse naturali, facendo emergere il delicato problema di bilanciare lo sviluppo economico nazionale e la tutela delle terre e delle culture delle popolazioni indigene, nonché la difesa dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Forse la ‘razón económica’ – chiave di lettura per comprendere la storia delle relazioni fra popoli originari e Stati-nazione in America Latina – si rivela ancora oggi la principale lente con cui osservare lo stato dei rapporti fra popoli originari e istituzioni nazionali nel continente. Questo saggio ripercorre le principali tappe del riconoscimento dei diritti indigeni in America Latina, ne analizza il contenuto e ne discute la reale efficacia ed applicazione alla luce delle contraddizioni di cui sopra. Offre così un’introduzione al complesso tema che trova la sua declinazione negli specifici contesti nazionali e nei diversi ambiti di applicazione grazie ai contributi offerti dagli autori di questo volume.