Con legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione, il legislatore nazionale ha introdotto in Costituzione un riferimento esplicito all’ambiente, consacrandolo quale principio fondamentale dell’ordinamento giuridico e valore da salvaguardare in ogni ambito della vita umana, ivi incluso quello economico. Introducendo nel dettato costituzionale un riferimento esplicito alla tutela ambientale, il legislatore costituzionale ha così accolto, conformandovisi, le sollecitazioni provenienti dalla dimensione europea e sovranazionale. Ricostruito nei suoi tratti essenziali il contenuto della riforma, l’intervento si propone di verificare quale sia l’impatto della riforma costituzionale sulle politiche di tutela ambientale con il fine di verificare se l’inserimento in Costituzione di un riferimento esplicito all’ambiente sia da considerarsi una effettiva innovazione oppure una mera esplicitazione di un principio già sottointeso nel dettato costituzionale. Nel verificare se le modifiche introdotte dalla l. cost. n. 1 del 2022 siano un reale quid pluris idoneo ad impattare sulle forme e le modalità di salvaguardia ambientale, si intende riferirsi in primis agli indirizzi emersi nella giurisprudenza costituzionale, per poi ampliare lo sguardo alle sollecitazioni provenienti dalla esperienza comparata, focalizzando l’attenzione su quegli ordinamenti giuridici, che includono l’ambiente fra i beni giuridici da tutelarsi a livello costituzionale.
La riforma costituzionale in materia ambientale: un reale quid pluris? / C. Malinverno. ((Intervento presentato al convegno La riforma costituzionale in materia ambientale. Profili comparati tenutosi a Online nel 2022.
La riforma costituzionale in materia ambientale: un reale quid pluris?
C. Malinverno
2022
Abstract
Con legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione, il legislatore nazionale ha introdotto in Costituzione un riferimento esplicito all’ambiente, consacrandolo quale principio fondamentale dell’ordinamento giuridico e valore da salvaguardare in ogni ambito della vita umana, ivi incluso quello economico. Introducendo nel dettato costituzionale un riferimento esplicito alla tutela ambientale, il legislatore costituzionale ha così accolto, conformandovisi, le sollecitazioni provenienti dalla dimensione europea e sovranazionale. Ricostruito nei suoi tratti essenziali il contenuto della riforma, l’intervento si propone di verificare quale sia l’impatto della riforma costituzionale sulle politiche di tutela ambientale con il fine di verificare se l’inserimento in Costituzione di un riferimento esplicito all’ambiente sia da considerarsi una effettiva innovazione oppure una mera esplicitazione di un principio già sottointeso nel dettato costituzionale. Nel verificare se le modifiche introdotte dalla l. cost. n. 1 del 2022 siano un reale quid pluris idoneo ad impattare sulle forme e le modalità di salvaguardia ambientale, si intende riferirsi in primis agli indirizzi emersi nella giurisprudenza costituzionale, per poi ampliare lo sguardo alle sollecitazioni provenienti dalla esperienza comparata, focalizzando l’attenzione su quegli ordinamenti giuridici, che includono l’ambiente fra i beni giuridici da tutelarsi a livello costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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