Questo contributo si propone di analizzare la suddivisione “per uomini e donne” delle liste elettorali prevista dal D.P.R. 223 del 1967, alla luce delle istanze rivendicate dalle persone trans che contestano il binarismo istituzionale di cui questa disciplina è espressione e le violazioni che da essa derivano al libero ed eguale esercizio del diritto di voto. A tal fine, l’articolo parte da una ricognizione dei principi che sono stati richiamati dalla Corte Edu e dalle Corti costituzionali nazionali che si sono trovate a rispondere alle domande di tutela avanzate da parte di individui LGBTQ+. L’analisi dei principi costituzionali e internazionali maggiormente richiamati nonché delle linee argomentative sviluppate sarà funzionale a verificare l’esistenza o meno di trend, di ricorrenze e assonanze (o dissonanze) nella giurisprudenza finora emessa. Successivamente, si presenteranno le opzioni e i modelli alternativi che al momento sono state adottati in altri ordinamenti alle prese con simili questioni. Infine, si darà conto di alcune iniziative che sono state intraprese in Italia al fine di stimolare e produrre un cambiamento legislativo, sociale e culturale, con l’obiettivo di assicurare che il diritto di voto possa essere esercitato senza discriminazioni e ostacoli (burocratici e non solo) da ogni individuo membro della comunità.
Persone trans, la disciplina delle liste elettorali e la distinzione “per uomini e donne”: il caso italiano in prospettiva comparata / P. Pannia. - In: STALS. - ISSN 1974-5656. - (2022), pp. 1-14. [Epub ahead of print]
Persone trans, la disciplina delle liste elettorali e la distinzione “per uomini e donne”: il caso italiano in prospettiva comparata
P. Pannia
2022
Abstract
Questo contributo si propone di analizzare la suddivisione “per uomini e donne” delle liste elettorali prevista dal D.P.R. 223 del 1967, alla luce delle istanze rivendicate dalle persone trans che contestano il binarismo istituzionale di cui questa disciplina è espressione e le violazioni che da essa derivano al libero ed eguale esercizio del diritto di voto. A tal fine, l’articolo parte da una ricognizione dei principi che sono stati richiamati dalla Corte Edu e dalle Corti costituzionali nazionali che si sono trovate a rispondere alle domande di tutela avanzate da parte di individui LGBTQ+. L’analisi dei principi costituzionali e internazionali maggiormente richiamati nonché delle linee argomentative sviluppate sarà funzionale a verificare l’esistenza o meno di trend, di ricorrenze e assonanze (o dissonanze) nella giurisprudenza finora emessa. Successivamente, si presenteranno le opzioni e i modelli alternativi che al momento sono state adottati in altri ordinamenti alle prese con simili questioni. Infine, si darà conto di alcune iniziative che sono state intraprese in Italia al fine di stimolare e produrre un cambiamento legislativo, sociale e culturale, con l’obiettivo di assicurare che il diritto di voto possa essere esercitato senza discriminazioni e ostacoli (burocratici e non solo) da ogni individuo membro della comunità.File | Dimensione | Formato | |
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