Introduzione L’attività sportiva agonistica necessita di un’elevata richiesta funzionale, con potenziale sovraccarico di numerose strutture anatomiche. L’infortunio determina una temporanea sospensione dell’attività sportiva, la cui durata dipendente sia dalla tipologia del trauma, sia da fattori individuali dell’atleta. Evidenze scientifiche dimostrano che, il potenziamento muscolare, è condizionato anche da aspetti neurologici come, ad esempio, gli aggiustamenti posturali anticipatori (Preparatory Postural Adjustments - APA). Obiettivo del presente studio è ricercare con sistemi di analisi del movimento, baropodometria e sensori inerziali eventuali asimmetrie nel movimento degli arti inferiori in atleti che hanno già ripreso l’attività agonistica dopo un periodo d’inattività per infortunio. Si ipotizza infatti che, oltre all’ipotrofia e all’ipostenia conseguenti all’evento traumatico, possa verificarsi un risparmio motorio (i.e. “non utilizzo appreso”) dell’arto colpito. Materiali e Metodi Ai fini della realizzazione dello studio, sono stati arruolati 14 atleti, che praticano attività sportiva a livello agonistico: 6 giocatori di rugby (Serie A), 4 di basket (Serie A2), 4 di pallavolo (Serie A2). La selezione del campione è stata realizzata con un campionamento di tipo non probabilistico. Il campione arruolato è stato suddiviso in due gruppi: a) un gruppo che ha ricevuto in passato un allenamento mirato all’utilizzo di un solo piede in particolare o che ha cambiato preferenza di piede per una specifica ragione (e.g. in conseguenza di un infortunio); b) un gruppo che non ha ricevuto allenamenti in tal senso. Il protocollo sperimentale attuato ha previsto differenti fasi, sintetizzate come segue: Fase I: raccolta dei dati anamnestici e dei consensi informati. Fase II: compilazione del questionario per la determinazione dell’arto dominante e della scala visuo-analogica della simmetria di carico in stazione eretta e durante il salto (VASoL-Scale). Fase III: rilevazione delle misure antropometriche. Fase IV: analisi strumentale. La scala VASoL-Scale (Visual-Analogic Symmetry of Loading Scale) è stata utilizzata per la valutazione della percezione della simmetria di carico in stazione eretta e durante il salto ed è stata somministrata agli atleti prima dell’esecuzione dell’analisi del movimento. Risultati Il risultato maggiormente meritevole di interesse è la percezione della simmetria di carico durante la stazione eretta e durante il salto: ciascuno degli atleti ha mostrato di percepire in maniera molto più simmetrica il carico durante le due prove (i.e. statica e salto) rispetto ai dati ottenuti durante l’esecuzione del salto grazie alla baropodometria e alla pedana dinamometrica. Dai risultati ottenuti si evidenzia che esiste una differenza tra la simmetria di carico percepita e la spinta, statisticamente non significativa durante le prime fasi del salto (fase ortostatica di preparazione al salto e fase di spinta). Risulta invece significativa la differenza tra la simmetria percepita dagli atleti e quella che presentano durante la fase di atterraggio dopo il salto, quella maggiormente interessata dagli infortuni. È stato, inoltre, osservato quanto, negli atleti sottoposti a training specifico per la propriocezione di uno degli arti inferiori, la percezione di asimmetria risulti più simile alla reale asimmetria di carico misurata strumentalmente. Gli atleti che non sono stati sottoposti a un allenamento specifico, invece, ritengono di avere una simmetria di carico pressoché perfetta, dato non confermato dalla misurazione strumentale. Conclusioni La discrepanza tra la simmetria percepita dagli atleti e la simmetria rilevata strumentalmente rappresenta una sorta di “dispercezione funzionale”, che potrebbe comportare sovraccarichi biomeccanici di strutture anatomiche continuamente sollecitate durante la pratica sportiva. L’aspetto rilevante è la mancanza di consapevolezza dell’atleta relativamente alla scorretta distribuzione dei carichi sugli arti inferiori, in particolare durante l’esecuzione del gesto atletico. L’importanza di una corretta distribuzione dei carichi durante la fase di atterraggio è supportata dal fatto che, spesso, gli infortuni avvengono proprio nel momento in cui l’energia generata nella fase di spinta, insieme alla forza di gravità, è nuovamente assorbita dagli arti inferiori quando i piedi prendono contatto con il suolo. Inoltre, i tre sport oggetto di studio (i.e. pallavolo, pallacanestro e rugby) prevedono un elevato numero di salti. Il trattamento riabilitativo dopo un infortunio è una tappa fondamentale per il recupero psico-fisico dell’atleta e per il suo successivo ritorno in campo. In questo contesto, l’accurata valutazione clinica dell’atleta è indispensabile per il corretto approccio al paziente e può essere qualitativamente e quantitativamente completata da valutazioni strumentali, come l’analisi del movimento o il ricorso a sensori inerziali, anche sul terreno di gioco. Bibliografia 1. Le Pellec A, Maton B. Anticipatory postural adjustments depend on final equilibrium and task complexity in vertical high jump movements. J Electromyogr Kinesiol. 2000;10(3):171–8. 2. Lipshits MI, Mauritz K PK. Quantitative analysis of anticipatory postural components of a complex volun-tary movement. 1981. 3. André JM, Didier JP, Paysant J. “Functional motor amnesia” in stroke (1904) and “learned non-use phenomenon” (1966). J Rehabil Med. 2004;36(3):138–40.

Analisi del movimento nell’atleta per la prevenzione del reinfortunio sportivo / E.C. Ghioni, F. Gervasoni, A. Lo Mauro, A. Aliverti, G. Meloni, C. Gambirasio, A. Andreoli, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 48. convegno SIMFER tenutosi a on line nel 2020.

Analisi del movimento nell’atleta per la prevenzione del reinfortunio sportivo

E.C. Ghioni
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
F. Gervasoni;A.M. Previtera
Ultimo
Supervision
2020

Abstract

Introduzione L’attività sportiva agonistica necessita di un’elevata richiesta funzionale, con potenziale sovraccarico di numerose strutture anatomiche. L’infortunio determina una temporanea sospensione dell’attività sportiva, la cui durata dipendente sia dalla tipologia del trauma, sia da fattori individuali dell’atleta. Evidenze scientifiche dimostrano che, il potenziamento muscolare, è condizionato anche da aspetti neurologici come, ad esempio, gli aggiustamenti posturali anticipatori (Preparatory Postural Adjustments - APA). Obiettivo del presente studio è ricercare con sistemi di analisi del movimento, baropodometria e sensori inerziali eventuali asimmetrie nel movimento degli arti inferiori in atleti che hanno già ripreso l’attività agonistica dopo un periodo d’inattività per infortunio. Si ipotizza infatti che, oltre all’ipotrofia e all’ipostenia conseguenti all’evento traumatico, possa verificarsi un risparmio motorio (i.e. “non utilizzo appreso”) dell’arto colpito. Materiali e Metodi Ai fini della realizzazione dello studio, sono stati arruolati 14 atleti, che praticano attività sportiva a livello agonistico: 6 giocatori di rugby (Serie A), 4 di basket (Serie A2), 4 di pallavolo (Serie A2). La selezione del campione è stata realizzata con un campionamento di tipo non probabilistico. Il campione arruolato è stato suddiviso in due gruppi: a) un gruppo che ha ricevuto in passato un allenamento mirato all’utilizzo di un solo piede in particolare o che ha cambiato preferenza di piede per una specifica ragione (e.g. in conseguenza di un infortunio); b) un gruppo che non ha ricevuto allenamenti in tal senso. Il protocollo sperimentale attuato ha previsto differenti fasi, sintetizzate come segue: Fase I: raccolta dei dati anamnestici e dei consensi informati. Fase II: compilazione del questionario per la determinazione dell’arto dominante e della scala visuo-analogica della simmetria di carico in stazione eretta e durante il salto (VASoL-Scale). Fase III: rilevazione delle misure antropometriche. Fase IV: analisi strumentale. La scala VASoL-Scale (Visual-Analogic Symmetry of Loading Scale) è stata utilizzata per la valutazione della percezione della simmetria di carico in stazione eretta e durante il salto ed è stata somministrata agli atleti prima dell’esecuzione dell’analisi del movimento. Risultati Il risultato maggiormente meritevole di interesse è la percezione della simmetria di carico durante la stazione eretta e durante il salto: ciascuno degli atleti ha mostrato di percepire in maniera molto più simmetrica il carico durante le due prove (i.e. statica e salto) rispetto ai dati ottenuti durante l’esecuzione del salto grazie alla baropodometria e alla pedana dinamometrica. Dai risultati ottenuti si evidenzia che esiste una differenza tra la simmetria di carico percepita e la spinta, statisticamente non significativa durante le prime fasi del salto (fase ortostatica di preparazione al salto e fase di spinta). Risulta invece significativa la differenza tra la simmetria percepita dagli atleti e quella che presentano durante la fase di atterraggio dopo il salto, quella maggiormente interessata dagli infortuni. È stato, inoltre, osservato quanto, negli atleti sottoposti a training specifico per la propriocezione di uno degli arti inferiori, la percezione di asimmetria risulti più simile alla reale asimmetria di carico misurata strumentalmente. Gli atleti che non sono stati sottoposti a un allenamento specifico, invece, ritengono di avere una simmetria di carico pressoché perfetta, dato non confermato dalla misurazione strumentale. Conclusioni La discrepanza tra la simmetria percepita dagli atleti e la simmetria rilevata strumentalmente rappresenta una sorta di “dispercezione funzionale”, che potrebbe comportare sovraccarichi biomeccanici di strutture anatomiche continuamente sollecitate durante la pratica sportiva. L’aspetto rilevante è la mancanza di consapevolezza dell’atleta relativamente alla scorretta distribuzione dei carichi sugli arti inferiori, in particolare durante l’esecuzione del gesto atletico. L’importanza di una corretta distribuzione dei carichi durante la fase di atterraggio è supportata dal fatto che, spesso, gli infortuni avvengono proprio nel momento in cui l’energia generata nella fase di spinta, insieme alla forza di gravità, è nuovamente assorbita dagli arti inferiori quando i piedi prendono contatto con il suolo. Inoltre, i tre sport oggetto di studio (i.e. pallavolo, pallacanestro e rugby) prevedono un elevato numero di salti. Il trattamento riabilitativo dopo un infortunio è una tappa fondamentale per il recupero psico-fisico dell’atleta e per il suo successivo ritorno in campo. In questo contesto, l’accurata valutazione clinica dell’atleta è indispensabile per il corretto approccio al paziente e può essere qualitativamente e quantitativamente completata da valutazioni strumentali, come l’analisi del movimento o il ricorso a sensori inerziali, anche sul terreno di gioco. Bibliografia 1. Le Pellec A, Maton B. Anticipatory postural adjustments depend on final equilibrium and task complexity in vertical high jump movements. J Electromyogr Kinesiol. 2000;10(3):171–8. 2. Lipshits MI, Mauritz K PK. Quantitative analysis of anticipatory postural components of a complex volun-tary movement. 1981. 3. André JM, Didier JP, Paysant J. “Functional motor amnesia” in stroke (1904) and “learned non-use phenomenon” (1966). J Rehabil Med. 2004;36(3):138–40.
2-dic-2020
infortunio sportivo; analisi movimento
Settore MED/34 - Medicina Fisica e Riabilitativa
SIMFER
https://congressonazionalesimfer.it/wp-content/uploads/2020/12/20201202_Programma_Simfer_2dic2020_2.pdf
Analisi del movimento nell’atleta per la prevenzione del reinfortunio sportivo / E.C. Ghioni, F. Gervasoni, A. Lo Mauro, A. Aliverti, G. Meloni, C. Gambirasio, A. Andreoli, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 48. convegno SIMFER tenutosi a on line nel 2020.
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