Introduzione La malattia da SARS-CoV2 (COVID-19) è nota principalmente per l’interessamento dell’apparato respiratorio che porta, nei casi più gravi, allo sviluppo di una polmonite bilaterale richiedente ospedalizzazione e, nei pazienti critici, supporto ventilatorio meccanico per insufficienza respiratoria acuta. Sono tuttavia sempre più numerose le evidenze che la Coronavirus Disease-19 non sia un’affezione solo respiratoria, ma una malattia multisistemica. Tra le complicanze extrapolmonari più frequenti vi sono i disturbi neurologici centrali e periferici, tra cui ictus, encefalite e sindrome di Guillain-Barré. Un altro apparato coinvolto è quello muscolo-scheletrico, come dimostrato dal riscontro nei pazienti con COVID-19 di elevati livelli ematici di creatinfosfochinasi e dalla manifestazione di mialgie e artralgie. Il medico fisiatra, chiamato a valutare le necessità riabilitative dei pazienti affetti da COVID-19 che hanno superato la fase acuta di malattia, deve identificare possibili esiti disabilitanti a carico di questi sistemi, in modo da impostare un adeguato percorso di recupero funzionale. Obiettivo di questo studio è elaborare una procedura clinico-diagnostica che permetta di individuare eventuali problematiche neuromuscolari associate agli esiti respiratori dell’infezione da SARS-CoV2, attraverso l’utilizzo di esami elettrofisiologici, spirometria, test di tolleranza all’esercizio fisico, sistemi di analisi del movimento e pletismografia optoelettronica. Materiali e Metodi Sono stati reclutati dieci pazienti con diagnosi di COVID-19, clinicamente guariti (real-time reverse transcriptase-polymerase chain reaction su tampone nasofaringeo per SARS-CoV2 negativa), afferenti all'Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano. I criteri di inclusione sono stati: pregressa COVID-19 con necessità di incubazione orotracheale ed età inferiore ai 65 anni. Sono stati esclusi i soggetti non in grado di percorrere una distanza di almeno 5 metri in autonomia senza ausili al momento del reclutamento e i pazienti affetti da deficit cognitivi che compromettono la collaborazione. Il campione arruolato è stato sottoposto a valutazione elettrofisiologica (ENG ed EMG), spirometria semplice, valutazione della forza della muscolatura respiratoria tramite MIP e MEP e 6-Minutes Walking Test presso la struttura ospedaliera, mentre ha eseguito baropodometria e Gait Analysis presso il Laboratorio di analisi del movimento di ORThesys (Milano) ed effettuato pletismografia optoelettronica (OEP) presso il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. Risultati Dalla valutazione elettrofisiologica è emersa una sofferenza acuta del sistema nervoso periferico, tra cui: mononeuropatie a carico degli arti inferiori e del nervo frenico e polineuropatie, in otto pazienti su dieci esaminati. L’esame spirometrico ha evidenziato un quadro compatibile con sindrome restrittiva lieve in due soggetti. La MIP e la MEP sono risultate inferiori ai limiti di norma in quattro pazienti. Il test del cammino non ha rilevato episodi di desaturazione in nessuno dei pazienti e il livello di dispnea percepito al termine della prova è stato tra 1 e 2 alla scala di Borg CR10. Alla Gait Analysis si sono evidenziate anomalie a carico degli arti inferiori sia cinematiche, sia dinamiche. In particolare, l’escursione articolare di anca, ginocchio e caviglia risulta complessivamente diminuita in otto pazienti e l’intero campione, ad eccezione di un soggetto, presenta una ridotta erogazione di potenza di caviglia. La valutazione tramite OEP non ha evidenziato anomalie di rilievo nel pattern respiratorio a riposo, mentre si è riscontrata una riduzione della Capacità Vitale in un paziente. Il livello di dispnea percepito al termine di una serie di esercizi con incentivatore di flusso è risultato compreso tra 0 e 4 alla scala di Borg CR10. Conclusioni Questo studio clinico “quasi-sperimentale” mette in risalto l’importanza di effettuare un attento esame clinico-strumentale del paziente affetto da COVID-19, poiché la prevalenza di esiti neuromuscolari è elevata. A questo scopo risultano utili la valutazione elettrofisiologica e i sistemi di analisi del movimento; al fine di elaborare un progetto riabilitativo mirato, incentrato sul recupero stenico globale e il ricondizionamento all’esercizio fisico attraverso l’attività aerobica. I risultati di spirometria, MIP e MEP, 6-Minutes Walking Test e OEP suggeriscono, invece, in questa tipologia di paziente, limitate necessità riabilitative in ambito respiratorio. Pertanto, l’inquadramento clinico e strumentale dei pazienti con sindrome post-COVID, deve interessarsi sia delle problematiche respiratorie (che sembrano manifestarsi in misura minore rispetto alle previsioni), sia delle problematiche neuromotorie, che possono condizionare il benessere del paziente e il pieno recupero dell’autonomia nella deambulazione e nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Bibliografia • Ghannam M, Alshaer Q, Al-Chalabi M, Zakarna L, Robertson J, Manousakis G. Neurological involvement of coronavirus disease 2019: a systematic review. J Neurol. Published online 2020. • Mao L, Jin H, Wang M, et al. Neurologic Manifestations of Hospitalized Patients with Coronavirus Disease 2019 in Wuhan, China. JAMA Neurol. 2020;77(6):683-690. • Disser NP, De Micheli AJ, Schonk MM, et al. Musculoskeletal Consequences of COVID-19. J Bone Jt Surg Am Vol. 2020;102(14):1197-1204.

Inquadramento clinico-strumentale dei pazienti con disabilità conseguente a COVID-19 / P. Scanagatta, C.D. Ausenda, M. Cariati, M. Egidi, S. Girola, A. Gavrilova, L. Perucca Laura, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 48. convegno SIMFER tenutosi a on line nel 2020.

Inquadramento clinico-strumentale dei pazienti con disabilità conseguente a COVID-19

P. Scanagatta;C.D. Ausenda
Writing – Review & Editing
;
S. Girola;A. Gavrilova;A.M. Previtera
Co-ultimo
Supervision
2020

Abstract

Introduzione La malattia da SARS-CoV2 (COVID-19) è nota principalmente per l’interessamento dell’apparato respiratorio che porta, nei casi più gravi, allo sviluppo di una polmonite bilaterale richiedente ospedalizzazione e, nei pazienti critici, supporto ventilatorio meccanico per insufficienza respiratoria acuta. Sono tuttavia sempre più numerose le evidenze che la Coronavirus Disease-19 non sia un’affezione solo respiratoria, ma una malattia multisistemica. Tra le complicanze extrapolmonari più frequenti vi sono i disturbi neurologici centrali e periferici, tra cui ictus, encefalite e sindrome di Guillain-Barré. Un altro apparato coinvolto è quello muscolo-scheletrico, come dimostrato dal riscontro nei pazienti con COVID-19 di elevati livelli ematici di creatinfosfochinasi e dalla manifestazione di mialgie e artralgie. Il medico fisiatra, chiamato a valutare le necessità riabilitative dei pazienti affetti da COVID-19 che hanno superato la fase acuta di malattia, deve identificare possibili esiti disabilitanti a carico di questi sistemi, in modo da impostare un adeguato percorso di recupero funzionale. Obiettivo di questo studio è elaborare una procedura clinico-diagnostica che permetta di individuare eventuali problematiche neuromuscolari associate agli esiti respiratori dell’infezione da SARS-CoV2, attraverso l’utilizzo di esami elettrofisiologici, spirometria, test di tolleranza all’esercizio fisico, sistemi di analisi del movimento e pletismografia optoelettronica. Materiali e Metodi Sono stati reclutati dieci pazienti con diagnosi di COVID-19, clinicamente guariti (real-time reverse transcriptase-polymerase chain reaction su tampone nasofaringeo per SARS-CoV2 negativa), afferenti all'Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano. I criteri di inclusione sono stati: pregressa COVID-19 con necessità di incubazione orotracheale ed età inferiore ai 65 anni. Sono stati esclusi i soggetti non in grado di percorrere una distanza di almeno 5 metri in autonomia senza ausili al momento del reclutamento e i pazienti affetti da deficit cognitivi che compromettono la collaborazione. Il campione arruolato è stato sottoposto a valutazione elettrofisiologica (ENG ed EMG), spirometria semplice, valutazione della forza della muscolatura respiratoria tramite MIP e MEP e 6-Minutes Walking Test presso la struttura ospedaliera, mentre ha eseguito baropodometria e Gait Analysis presso il Laboratorio di analisi del movimento di ORThesys (Milano) ed effettuato pletismografia optoelettronica (OEP) presso il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. Risultati Dalla valutazione elettrofisiologica è emersa una sofferenza acuta del sistema nervoso periferico, tra cui: mononeuropatie a carico degli arti inferiori e del nervo frenico e polineuropatie, in otto pazienti su dieci esaminati. L’esame spirometrico ha evidenziato un quadro compatibile con sindrome restrittiva lieve in due soggetti. La MIP e la MEP sono risultate inferiori ai limiti di norma in quattro pazienti. Il test del cammino non ha rilevato episodi di desaturazione in nessuno dei pazienti e il livello di dispnea percepito al termine della prova è stato tra 1 e 2 alla scala di Borg CR10. Alla Gait Analysis si sono evidenziate anomalie a carico degli arti inferiori sia cinematiche, sia dinamiche. In particolare, l’escursione articolare di anca, ginocchio e caviglia risulta complessivamente diminuita in otto pazienti e l’intero campione, ad eccezione di un soggetto, presenta una ridotta erogazione di potenza di caviglia. La valutazione tramite OEP non ha evidenziato anomalie di rilievo nel pattern respiratorio a riposo, mentre si è riscontrata una riduzione della Capacità Vitale in un paziente. Il livello di dispnea percepito al termine di una serie di esercizi con incentivatore di flusso è risultato compreso tra 0 e 4 alla scala di Borg CR10. Conclusioni Questo studio clinico “quasi-sperimentale” mette in risalto l’importanza di effettuare un attento esame clinico-strumentale del paziente affetto da COVID-19, poiché la prevalenza di esiti neuromuscolari è elevata. A questo scopo risultano utili la valutazione elettrofisiologica e i sistemi di analisi del movimento; al fine di elaborare un progetto riabilitativo mirato, incentrato sul recupero stenico globale e il ricondizionamento all’esercizio fisico attraverso l’attività aerobica. I risultati di spirometria, MIP e MEP, 6-Minutes Walking Test e OEP suggeriscono, invece, in questa tipologia di paziente, limitate necessità riabilitative in ambito respiratorio. Pertanto, l’inquadramento clinico e strumentale dei pazienti con sindrome post-COVID, deve interessarsi sia delle problematiche respiratorie (che sembrano manifestarsi in misura minore rispetto alle previsioni), sia delle problematiche neuromotorie, che possono condizionare il benessere del paziente e il pieno recupero dell’autonomia nella deambulazione e nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Bibliografia • Ghannam M, Alshaer Q, Al-Chalabi M, Zakarna L, Robertson J, Manousakis G. Neurological involvement of coronavirus disease 2019: a systematic review. J Neurol. Published online 2020. • Mao L, Jin H, Wang M, et al. Neurologic Manifestations of Hospitalized Patients with Coronavirus Disease 2019 in Wuhan, China. JAMA Neurol. 2020;77(6):683-690. • Disser NP, De Micheli AJ, Schonk MM, et al. Musculoskeletal Consequences of COVID-19. J Bone Jt Surg Am Vol. 2020;102(14):1197-1204.
2-dic-2020
COVID19; disabilità
Settore MED/34 - Medicina Fisica e Riabilitativa
SIMFER
https://congressonazionalesimfer.it/wp-content/uploads/2020/12/20201202_Programma_Simfer_2dic2020_2.pdf
Inquadramento clinico-strumentale dei pazienti con disabilità conseguente a COVID-19 / P. Scanagatta, C.D. Ausenda, M. Cariati, M. Egidi, S. Girola, A. Gavrilova, L. Perucca Laura, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 48. convegno SIMFER tenutosi a on line nel 2020.
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