OSSERVATORIO COSTITUZIONALE 274 “Once upon a time” in Lithuania, there was a fairy tale book written by Ms Macatè. This book contained, among others, two stories which depicted marriage between persons of the same sex. After its publication, the Inspectorate of Journalistic Ethics concluded that the two fairy tales did not comply with the Act on the Protection of Minors and suggested marking the book with a warning label stating the age from which children should read it. Ten years later the Grand Chamber of the European Court of Human Rights delivered its judgment in the case Macaté v. Lithuania and concluded that the adopted measure (the warning label) did not pursue a legitimate aim under article 10, par. 2 ECHR (freedom of expression). Is this the happy ending of the story? The paper will analyse in detail the case and will show how this decision, which leaves many open questions, is important and relevant even outside the Lithuanian boarders.

“C’era una volta” in Lituania un libro di fiabe scritto da un’autrice di nome Macatè. Questo libro conteneva, tra le altre, due storie che raffiguravano amori romantici e matrimoni omosessuali. Dopo la sua pubblicazione, l’Inspectorate of Journalistic Ethics concluse che le due favole non erano conformi alla legge sulla protezione dei minori e suggerì di contrassegnare il libro con un’etichetta di avvertimento che indicasse l’età a partire dalla quale ne fosse consigliabile la lettura. Dieci anni dopo, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso la sentenza nel caso Macaté v. Lituania e ha concluso che la misura adottata (l’etichetta di avvertimento) non perseguiva uno scopo legittimo ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 2 della CEDU (libertà di espressione). È questo il lieto fine della storia? Il presente contributo analizzerà in dettaglio il caso e mostrerà come questa decisione, che lascia aperte molte domande, sia importante e rilevante anche al di fuori dei confini lituani.

C’era una volta… quando la libertà di espressione passa attraverso le fiabe : Il caso Macaté c. Lituania = Once upon a time... when freedom of expression passes through fairy tales. The Macaté v. Lithuania case / A. Osti, M. Della Malva. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - 2023:3(2023 Jun 06), pp. 273-301.

C’era una volta… quando la libertà di espressione passa attraverso le fiabe : Il caso Macaté c. Lituania = Once upon a time... when freedom of expression passes through fairy tales. The Macaté v. Lithuania case

A. Osti
Co-primo
;
M. Della Malva
Co-primo
2023

Abstract

OSSERVATORIO COSTITUZIONALE 274 “Once upon a time” in Lithuania, there was a fairy tale book written by Ms Macatè. This book contained, among others, two stories which depicted marriage between persons of the same sex. After its publication, the Inspectorate of Journalistic Ethics concluded that the two fairy tales did not comply with the Act on the Protection of Minors and suggested marking the book with a warning label stating the age from which children should read it. Ten years later the Grand Chamber of the European Court of Human Rights delivered its judgment in the case Macaté v. Lithuania and concluded that the adopted measure (the warning label) did not pursue a legitimate aim under article 10, par. 2 ECHR (freedom of expression). Is this the happy ending of the story? The paper will analyse in detail the case and will show how this decision, which leaves many open questions, is important and relevant even outside the Lithuanian boarders.
“C’era una volta” in Lituania un libro di fiabe scritto da un’autrice di nome Macatè. Questo libro conteneva, tra le altre, due storie che raffiguravano amori romantici e matrimoni omosessuali. Dopo la sua pubblicazione, l’Inspectorate of Journalistic Ethics concluse che le due favole non erano conformi alla legge sulla protezione dei minori e suggerì di contrassegnare il libro con un’etichetta di avvertimento che indicasse l’età a partire dalla quale ne fosse consigliabile la lettura. Dieci anni dopo, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso la sentenza nel caso Macaté v. Lituania e ha concluso che la misura adottata (l’etichetta di avvertimento) non perseguiva uno scopo legittimo ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 2 della CEDU (libertà di espressione). È questo il lieto fine della storia? Il presente contributo analizzerà in dettaglio il caso e mostrerà come questa decisione, che lascia aperte molte domande, sia importante e rilevante anche al di fuori dei confini lituani.
libertà di espressione; orientamento sessuale; letteratura per l’infanzia; discriminazione; Corte Edu
Settore IUS/21 - Diritto Pubblico Comparato
6-giu-2023
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