Joseph Stroop (1895-1952), Brigadeführer delle SS, responsabile della Grossaktion in Warschau, la liquidazione del ghetto ebraico di Varsavia avvenuta tra il 19 aprile e il 16 maggio del 1943, è il protagonista delle Rozmowy z katem (Conversazioni col boia, 1972-74, 1977 in volume) di Kazimierz Moczarski. Stroop era altresì l'autore del rapporto Es gibt keinen jüdischen Wohnbezirk in Warschau mehr, 24 maggio 1943, un resoconto della azione per la liquidazione del ghetto di Varsavia. Moczarski condividerà la cella del criminale di guerra Stroop per nove mesi nel 1949 e sulla base dei suoi racconti ne ricostruirà l'immagine di fanatico sostenitore dei principi dell'ordine e dell'obbedienza. Visto il suo valore documentario e drammaturgico, il testo di Moczarski conoscerà numerose traduzioni estere e due adattamenti teatrali (1977: Z. Hübner, regia Andrzej Wajda; 2007: T. Nyczek, regia M. Englert). Il paper ricostruisce le tre ipostasi assunte nei nei testi culturali polacchi dalla figura del "perpetratore" Stroop. La prima e più trascurata - a causa della chiamata in correo di istanze della società polacca nella liquidazione del ghetto di Varsavia - è quella di autore del rapporto Es gibt keinen jüdischen Wohnbezirk in Warschau mehr. La seconda - al centro delle Conversazioni con il boia di K. Moczarski - è quella di rappresentante di quella banalità del male di cui aveva parlato Hannah Arendt a proposito di Eichmann. La terza è quella di "testimone" delle vicissitudini di Kazimierz Moczarski, vittima a sua volta del totalitarismo. Nella convinzione, maturatasi negli anni, che le Conversazioni col boia siano un'opera sulla tirannide, e che non sia lecito leggerle come un testo esclusivamente incentrato sul nazismo, in ambito polacco la posizione della vittima finisce con lo scalzare quella del carnefice.
Un boia loquace: Jürgen Stroop nella cultura polacca / L. Bernardini - In: I perpetratori della Shoah nella letteratura, nel cinema e in altri media / [a cura di] A. Costazza. - Prima edizione. - Firenze : Giuntina, 2023. - ISBN 978-88-8057-972-4. - pp. 103-115
Un boia loquace: Jürgen Stroop nella cultura polacca
L. Bernardini
2023
Abstract
Joseph Stroop (1895-1952), Brigadeführer delle SS, responsabile della Grossaktion in Warschau, la liquidazione del ghetto ebraico di Varsavia avvenuta tra il 19 aprile e il 16 maggio del 1943, è il protagonista delle Rozmowy z katem (Conversazioni col boia, 1972-74, 1977 in volume) di Kazimierz Moczarski. Stroop era altresì l'autore del rapporto Es gibt keinen jüdischen Wohnbezirk in Warschau mehr, 24 maggio 1943, un resoconto della azione per la liquidazione del ghetto di Varsavia. Moczarski condividerà la cella del criminale di guerra Stroop per nove mesi nel 1949 e sulla base dei suoi racconti ne ricostruirà l'immagine di fanatico sostenitore dei principi dell'ordine e dell'obbedienza. Visto il suo valore documentario e drammaturgico, il testo di Moczarski conoscerà numerose traduzioni estere e due adattamenti teatrali (1977: Z. Hübner, regia Andrzej Wajda; 2007: T. Nyczek, regia M. Englert). Il paper ricostruisce le tre ipostasi assunte nei nei testi culturali polacchi dalla figura del "perpetratore" Stroop. La prima e più trascurata - a causa della chiamata in correo di istanze della società polacca nella liquidazione del ghetto di Varsavia - è quella di autore del rapporto Es gibt keinen jüdischen Wohnbezirk in Warschau mehr. La seconda - al centro delle Conversazioni con il boia di K. Moczarski - è quella di rappresentante di quella banalità del male di cui aveva parlato Hannah Arendt a proposito di Eichmann. La terza è quella di "testimone" delle vicissitudini di Kazimierz Moczarski, vittima a sua volta del totalitarismo. Nella convinzione, maturatasi negli anni, che le Conversazioni col boia siano un'opera sulla tirannide, e che non sia lecito leggerle come un testo esclusivamente incentrato sul nazismo, in ambito polacco la posizione della vittima finisce con lo scalzare quella del carnefice.File | Dimensione | Formato | |
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