Durante la parentesi della guerra fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica svettarono pressoché incontrastati sul sistema internazionale e diedero vita a una governance strategica concordata, il bipolarismo, in grado di creare, malgrado una contrapposizione ideologica e politico-militare totale, una forma peculiare ma funzionante di ordine internazionale. Con il collasso dell’ordine bipolare, grammatica e logica della politica internazionale iniziarono a mutare profondamente. Oggi, archiviata la ventennale parentesi unipolare di marca statunitense, una governance strategica concordata tra le tre principali potenze dominanti stenta a prendere forma. Stati Uniti, Russia e Cina spiccano quali forze interessate principalmente ad accumulare risorse della potenza per presidiare le proprie porzioni del sistema internazionale e «tenere la posizione» nella gerarchia del potere ma tutte e tre si mostrano sempre più reticenti a svolgere un ruolo egemonico, cioè di «timonieri». Unico antidoto, questo, al caos strategico globale nel quale il mondo sembra inesorabilmente precipitato e all’antropotenza, l’estinzione della specie umana a causa di una competizione sfrenata proprio tra queste potenze dominanti che tutto possono, tutto vogliono, tutto compromettono e che tutto contaminano, pur di conquistare e trionfare.
Tutto è potenza : La competizione tra le grandi potenze nell’era post-bipolare / L.W. Bellocchio. - [s.l] : Guerini, 2023 Apr 04. - ISBN 9788881074792.
Tutto è potenza : La competizione tra le grandi potenze nell’era post-bipolare
L.W. Bellocchio
2023
Abstract
Durante la parentesi della guerra fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica svettarono pressoché incontrastati sul sistema internazionale e diedero vita a una governance strategica concordata, il bipolarismo, in grado di creare, malgrado una contrapposizione ideologica e politico-militare totale, una forma peculiare ma funzionante di ordine internazionale. Con il collasso dell’ordine bipolare, grammatica e logica della politica internazionale iniziarono a mutare profondamente. Oggi, archiviata la ventennale parentesi unipolare di marca statunitense, una governance strategica concordata tra le tre principali potenze dominanti stenta a prendere forma. Stati Uniti, Russia e Cina spiccano quali forze interessate principalmente ad accumulare risorse della potenza per presidiare le proprie porzioni del sistema internazionale e «tenere la posizione» nella gerarchia del potere ma tutte e tre si mostrano sempre più reticenti a svolgere un ruolo egemonico, cioè di «timonieri». Unico antidoto, questo, al caos strategico globale nel quale il mondo sembra inesorabilmente precipitato e all’antropotenza, l’estinzione della specie umana a causa di una competizione sfrenata proprio tra queste potenze dominanti che tutto possono, tutto vogliono, tutto compromettono e che tutto contaminano, pur di conquistare e trionfare.Pubblicazioni consigliate
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