Olea europaea L. appartiene alla famiglia delle Oleaceae. L’areale di distribuzione è prevalente lungo le coste del Mediterraneo e si rinviene da 0 fino a 900 m s.l.m. Si tratta di albero od arbusto sempreverde, molto longevo, alto fino a 8-10 m. Le radici sono prevalentemente di tipo avventizio, formando un apparato radicale esteso e molto superficiale che garantisce alla pianta vigorosità anche su terreni rocciosi. Il fusto è cilindrico ed eretto nei giovani esemplari, divenendo espanso alla base, sinuoso e nodoso negli esemplari adulti, con rami assurgenti e chioma densa. Il ritidoma è grigio-verde e liscio fino al decimo anno di età, poi scabro e solcato da profonde scanalature. Le foglie (1 x 4-7 cm) sono semplici, opposte, coriacee, ellittico-lanceolate, attenuate alla base in breve picciolo e acute all’apice, con margine intero, leggermente revoluto; la pagina superiore è opaca, di colore verde cupo e glabra, quella inferiore è biancastra, sericeo-argentea per la presenza di peli scutati. Le foglie si formano sul ramo dalla primavera all’autunno e restano vitali fino a 2 anni. I fiori sono ermafroditi e raccolti in brevi e radi racemi ascellari, detti mignole; presentano calice persistente a 4 denti e corolla gamopetala, caduca, costituita da 4 petali biancastri saldati fra di loro alla base; l’androceo è formato da 2 stami sporgenti con grosse antere gialle; il gineceo è bicarpellare sincarpico con ovario supero biloculare e stilo bilobo. I frutti sono drupe ovoidali (olive), lucide, di colore nero-violaceo a maturità, con mesocarpo oleoso ed endocarpo legnoso contenente un solo seme. Sebbene l’area di indigenato naturale sia tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi, si ritiene che l’olivo coltivato o domestico - Olea europaea L. var. europaea - derivi da un processo di selezione e successiva propagazione vegetativa dall’olivo selvatico o oleastro - Olea europaea L. var. sylvestris (Mill.) Hegi - (Pignatti et al., 2017-2019; www.theplantlist.org), attualmente diffuso allo stato spontaneo lungo la fascia costiera più calda dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’oleastro si distingue dall’entità coltivata per il prevalente habitus arbustivo, la spinescenza dei giovani rami e per le foglie più brevi, di lunghezza inferiore ai 4 cm, e ottuse. Passando ad una scala di osservazione microscopica, è possibile individuare alcuni caratteri diagnostici. Sulla pagina inferiore delle foglie sono visibili peculiari ed abbondanti tricomi di rivestimento; si tratta di peli multicellulari di tipo scutato, con stipite più o meno lungo, sormontato da un disco parallelo all’epidermide e composto da numerose cellule radiali che originano la caratteristica forma a scudo. A differenziazione ultimata, le cellule sono morte e si riempiono di aria, conferendo un aspetto traslucido o argentato alle superfici; hanno la funzione di proteggere da una eccessiva traspirazione o dal surriscaldamento, riflettendo parte della radiazione luminosa. Sono occasionalmente distribuiti anche su pagina fogliare superiore, peduncolo fiorale, calice e corolla.

Olea europaea: caratteri botanici / C. Giuliani, M. Bottoni, F. Milani, G. Fico. ((Intervento presentato al 3. convegno Terza giornata di studio sulle piante officinali: Il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Erboristiche incontra gli studenti : 3 marzo tenutosi a Milano nel 2023.

Olea europaea: caratteri botanici

C. Giuliani
Primo
;
M. Bottoni
Secondo
;
F. Milani
Penultimo
;
G. Fico
Ultimo
2023

Abstract

Olea europaea L. appartiene alla famiglia delle Oleaceae. L’areale di distribuzione è prevalente lungo le coste del Mediterraneo e si rinviene da 0 fino a 900 m s.l.m. Si tratta di albero od arbusto sempreverde, molto longevo, alto fino a 8-10 m. Le radici sono prevalentemente di tipo avventizio, formando un apparato radicale esteso e molto superficiale che garantisce alla pianta vigorosità anche su terreni rocciosi. Il fusto è cilindrico ed eretto nei giovani esemplari, divenendo espanso alla base, sinuoso e nodoso negli esemplari adulti, con rami assurgenti e chioma densa. Il ritidoma è grigio-verde e liscio fino al decimo anno di età, poi scabro e solcato da profonde scanalature. Le foglie (1 x 4-7 cm) sono semplici, opposte, coriacee, ellittico-lanceolate, attenuate alla base in breve picciolo e acute all’apice, con margine intero, leggermente revoluto; la pagina superiore è opaca, di colore verde cupo e glabra, quella inferiore è biancastra, sericeo-argentea per la presenza di peli scutati. Le foglie si formano sul ramo dalla primavera all’autunno e restano vitali fino a 2 anni. I fiori sono ermafroditi e raccolti in brevi e radi racemi ascellari, detti mignole; presentano calice persistente a 4 denti e corolla gamopetala, caduca, costituita da 4 petali biancastri saldati fra di loro alla base; l’androceo è formato da 2 stami sporgenti con grosse antere gialle; il gineceo è bicarpellare sincarpico con ovario supero biloculare e stilo bilobo. I frutti sono drupe ovoidali (olive), lucide, di colore nero-violaceo a maturità, con mesocarpo oleoso ed endocarpo legnoso contenente un solo seme. Sebbene l’area di indigenato naturale sia tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi, si ritiene che l’olivo coltivato o domestico - Olea europaea L. var. europaea - derivi da un processo di selezione e successiva propagazione vegetativa dall’olivo selvatico o oleastro - Olea europaea L. var. sylvestris (Mill.) Hegi - (Pignatti et al., 2017-2019; www.theplantlist.org), attualmente diffuso allo stato spontaneo lungo la fascia costiera più calda dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’oleastro si distingue dall’entità coltivata per il prevalente habitus arbustivo, la spinescenza dei giovani rami e per le foglie più brevi, di lunghezza inferiore ai 4 cm, e ottuse. Passando ad una scala di osservazione microscopica, è possibile individuare alcuni caratteri diagnostici. Sulla pagina inferiore delle foglie sono visibili peculiari ed abbondanti tricomi di rivestimento; si tratta di peli multicellulari di tipo scutato, con stipite più o meno lungo, sormontato da un disco parallelo all’epidermide e composto da numerose cellule radiali che originano la caratteristica forma a scudo. A differenziazione ultimata, le cellule sono morte e si riempiono di aria, conferendo un aspetto traslucido o argentato alle superfici; hanno la funzione di proteggere da una eccessiva traspirazione o dal surriscaldamento, riflettendo parte della radiazione luminosa. Sono occasionalmente distribuiti anche su pagina fogliare superiore, peduncolo fiorale, calice e corolla.
3-mar-2023
Settore BIO/15 - Biologia Farmaceutica
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze Farmaceutiche DISFARM
Olea europaea: caratteri botanici / C. Giuliani, M. Bottoni, F. Milani, G. Fico. ((Intervento presentato al 3. convegno Terza giornata di studio sulle piante officinali: Il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Erboristiche incontra gli studenti : 3 marzo tenutosi a Milano nel 2023.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/961696
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