This article deals in particular with the sensitive issues raised by claims for damages made by private parties, either individually or by means of collective redress (sometimes represented by consumer protection associations), before the courts of a EU member State in the light of the uniform rules of jurisdiction on civil and commercial matters contained in regulation (EU) No 1215/2012, better known as Brussels I-bis, as interpreted by the Court of Justice of the European Union in the judgment of 9 July 2020 given in the case Verein für Konsumenteninformation c. Volkswagen AG.

Lo scandalo Dieselgate, scoppiato negli Stati Uniti nell’autunno del 2015 e successivamente estesosi in molti Stati, ha originato un ampio contenzioso a livello globale nei confronti della Volkswagen e delle altre case automobilistiche responsabili di aver messo sul mercato veicoli diesel equipaggiati con centraline che manipolavano i dati sulle emissioni dei gas di scarico. Nell’ambito di tale contenzioso figurano tanto procedimenti amministrativi e giudiziali avviati dalle autorità pubbliche competenti in materia ambientale negli ordinamenti interessati dalla condotta illecita, quanto azioni risarcitorie promosse, individualmente o in forma aggregata (talvolta per il tramite di apposite associazioni a tutela dei consumatori), dai privati acquirenti delle auto “difettose”. In tale contesto, il presente contributo si propone di analizzare in particolare i delicati problemi di coordinamento della competenza giurisdizionale dei giudici degli Stati membri dell’Unione sollevati dalle pretese risarcitorie azionate dai privati, alla luce delle norme uniformi sulla competenza giurisdizionale in materia civile e commerciale recate dal Reg. UE n. 1215/2012, meglio noto come Regolamento Bruxelles I-bis, così come interpretate dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea nella sentenza del 9 luglio 2020 relativa al caso Verein für Konsumenteninformation c. Volkswagen AG. The Volkswagen emissions scandal, also known as Dieselgate or Emissionsgate, began in September 2015 in the United States and then spread all over the world, where it gave rise to many proceedings against Volkswagen and other car manufacturer, liable for having produced and marketed in different countries diesel-powered vehicles equipped intentionally with defective devices that reduced the effectiveness of emission control system so to pass the testing for the type approval of motor vehicles, commenced both by public authorities competent to enforce environmental legislation and by consumers who suffered damages for having bought “defective” vehicles.

La competenza giurisdizionale sulle azioni risarcitorie promosse nell’ambito della vicenda Dieselgate negli Stati membri UE / S. Bernasconi. - In: DANNO E RESPONSABILITÀ. - ISSN 1125-8918. - 2021:1(2021), pp. 60-71.

La competenza giurisdizionale sulle azioni risarcitorie promosse nell’ambito della vicenda Dieselgate negli Stati membri UE

S. Bernasconi
2021

Abstract

This article deals in particular with the sensitive issues raised by claims for damages made by private parties, either individually or by means of collective redress (sometimes represented by consumer protection associations), before the courts of a EU member State in the light of the uniform rules of jurisdiction on civil and commercial matters contained in regulation (EU) No 1215/2012, better known as Brussels I-bis, as interpreted by the Court of Justice of the European Union in the judgment of 9 July 2020 given in the case Verein für Konsumenteninformation c. Volkswagen AG.
Lo scandalo Dieselgate, scoppiato negli Stati Uniti nell’autunno del 2015 e successivamente estesosi in molti Stati, ha originato un ampio contenzioso a livello globale nei confronti della Volkswagen e delle altre case automobilistiche responsabili di aver messo sul mercato veicoli diesel equipaggiati con centraline che manipolavano i dati sulle emissioni dei gas di scarico. Nell’ambito di tale contenzioso figurano tanto procedimenti amministrativi e giudiziali avviati dalle autorità pubbliche competenti in materia ambientale negli ordinamenti interessati dalla condotta illecita, quanto azioni risarcitorie promosse, individualmente o in forma aggregata (talvolta per il tramite di apposite associazioni a tutela dei consumatori), dai privati acquirenti delle auto “difettose”. In tale contesto, il presente contributo si propone di analizzare in particolare i delicati problemi di coordinamento della competenza giurisdizionale dei giudici degli Stati membri dell’Unione sollevati dalle pretese risarcitorie azionate dai privati, alla luce delle norme uniformi sulla competenza giurisdizionale in materia civile e commerciale recate dal Reg. UE n. 1215/2012, meglio noto come Regolamento Bruxelles I-bis, così come interpretate dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea nella sentenza del 9 luglio 2020 relativa al caso Verein für Konsumenteninformation c. Volkswagen AG. The Volkswagen emissions scandal, also known as Dieselgate or Emissionsgate, began in September 2015 in the United States and then spread all over the world, where it gave rise to many proceedings against Volkswagen and other car manufacturer, liable for having produced and marketed in different countries diesel-powered vehicles equipped intentionally with defective devices that reduced the effectiveness of emission control system so to pass the testing for the type approval of motor vehicles, commenced both by public authorities competent to enforce environmental legislation and by consumers who suffered damages for having bought “defective” vehicles.
Settore IUS/13 - Diritto Internazionale
2021
Article (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/960647
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact