In the present contribution the author, after a short historical overview, focuses upon the analysis of the present regulation of conditionality in Italy, by examining the most important institutions affected by it: the registration of the jobseeker in the PES system, the signing of the jobseeker’s agreement, the outlining of a personalised jobseeker’s journey characterised by specific measures and tasks, sanctions for jobseeker’s misconduct. In particular, the contribution points out that conditionality is more or less strict according to the benefit granted, whereas a dangerous loophole emerges with regards to jobseekers who receive no benefit. Then, the article deals with a big problem of the Italian system of PES, i.e. the obligations of PES towards jobseekers: in fact, although formally such obligations are laid down in the legislation, in the form of essential standards of service delivery, there are no means to grant their effective provision to the jobseeker. On the contrary, this aspect is crucial to outline a model of virtuous and constitutionally oriented conditionality, which is not merely punitive. And this is this kind of conditionality “with a human face” which is sketched out in the conclusions, also in perspective and de iure condendo.

Nel presente contributo l’autrice, dopo un excursus storico, concentra l’analisi sulla disciplina attuale della condizionalità in Italia, esaminando i principali istituti che ne sono permeati: la presa in carico del disoccupato, la stipulazione del patto di servizio, la modulazione di un percorso personalizzato costituito da puntuali misure e impegni, le sanzioni che colpiscono i comportamenti distonici dal progetto concordato. In particolare, il contributo evidenzia come la condizionalità sia declinata differentemente, in modo più o meno rigoroso, a seconda del sussidio goduto, mentre emerge una pericolosa opacità con riferimento agli utenti non percettori. Si darà, quindi, atto del tassello mancante del puzzle, ossia gli obblighi del servizio pubblico nei confronti dell’utente: qui sorgono problemi assai rilevanti, poiché tali obblighi, sub specie di livelli essenziali delle prestazioni, sono espressamente previsti, ma non sono contemplati strumenti specifici per garantirne l’effettiva erogazione al beneficiario. Questo aspetto è, invece, cruciale per disegnare un modello di condizionalità virtuosa e costituzionalmente radicata, non meramente punitiva: proprio questa condizionalità “dal volto umano” verrà delineata in sede conclusiva, anche in chiave prospettica e de iure condendo.

La condizionalità tra coercizione ed empowerment del disoccupato / A. Sartori. - In: VARIAZIONI SU TEMI DI DIRITTO DEL LAVORO. - ISSN 2499-4650. - 2022:4(2022 Dec 30), pp. 736-777.

La condizionalità tra coercizione ed empowerment del disoccupato

A. Sartori
Primo
2022

Abstract

In the present contribution the author, after a short historical overview, focuses upon the analysis of the present regulation of conditionality in Italy, by examining the most important institutions affected by it: the registration of the jobseeker in the PES system, the signing of the jobseeker’s agreement, the outlining of a personalised jobseeker’s journey characterised by specific measures and tasks, sanctions for jobseeker’s misconduct. In particular, the contribution points out that conditionality is more or less strict according to the benefit granted, whereas a dangerous loophole emerges with regards to jobseekers who receive no benefit. Then, the article deals with a big problem of the Italian system of PES, i.e. the obligations of PES towards jobseekers: in fact, although formally such obligations are laid down in the legislation, in the form of essential standards of service delivery, there are no means to grant their effective provision to the jobseeker. On the contrary, this aspect is crucial to outline a model of virtuous and constitutionally oriented conditionality, which is not merely punitive. And this is this kind of conditionality “with a human face” which is sketched out in the conclusions, also in perspective and de iure condendo.
Nel presente contributo l’autrice, dopo un excursus storico, concentra l’analisi sulla disciplina attuale della condizionalità in Italia, esaminando i principali istituti che ne sono permeati: la presa in carico del disoccupato, la stipulazione del patto di servizio, la modulazione di un percorso personalizzato costituito da puntuali misure e impegni, le sanzioni che colpiscono i comportamenti distonici dal progetto concordato. In particolare, il contributo evidenzia come la condizionalità sia declinata differentemente, in modo più o meno rigoroso, a seconda del sussidio goduto, mentre emerge una pericolosa opacità con riferimento agli utenti non percettori. Si darà, quindi, atto del tassello mancante del puzzle, ossia gli obblighi del servizio pubblico nei confronti dell’utente: qui sorgono problemi assai rilevanti, poiché tali obblighi, sub specie di livelli essenziali delle prestazioni, sono espressamente previsti, ma non sono contemplati strumenti specifici per garantirne l’effettiva erogazione al beneficiario. Questo aspetto è, invece, cruciale per disegnare un modello di condizionalità virtuosa e costituzionalmente radicata, non meramente punitiva: proprio questa condizionalità “dal volto umano” verrà delineata in sede conclusiva, anche in chiave prospettica e de iure condendo.
Attivazione; condizionalità; welfare to work; patto di servizio; patto per il lavoro; patto per l'inclusione; offerta congrua; sanzioni; assegno di ricollocazione; condizionalità antropocentrica
Settore IUS/07 - Diritto del Lavoro
30-dic-2022
https://www.dirittolavorovariazioni.com/Article/Archive/index_html?ida=410&idn=35&idi=-1&idu=-1
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