LE CAUSE DI NON PUNIBILITÀ IN SENSO STRETTO: FONDAMENTO POLITICO-CRIMINALE, CARATTERISTICHE E DISCIPLINA

The “cause di non punibilità in senso stretto” constitute a category that is the subject of a wide and significant doctrinal debate, due to the various interpretative doubts that arise in relation to the individual institutions attributable to it. The most recent criminal legislation is characterized by a wide use of the “cause di non punibilità in senso stretto”, both in the special part of the Criminal Code and in complementary legislation, and this also in order to "balance" the unstoppable phenomenon of expansion of criminal law. In any case, these are problematic institutions because, entailing the waiver of punishment of unlawful and culpable acts, they stand "in very strong tension with the principle of criminal protection of society that is constitutionally incumbent on the legislature and the state in general". In the present research work, first of all, a "mapping" of the “cause di non punibilità in senso stretto” found in the Criminal Code and complementary legislation was carried out, attempting to identify the rationale behind them. Second, an attempt was made to identify the characteristics that these institutions should have in order to be considered legitimate. Although the provisions that exclude punishability can all be traced back to some extent to the principle of subsidiarity, what emerges from the present analysis is that this “cause di non punibilità in senso stretto” of non-punishability in the strict sense, entailing different consequences in terms of discipline. In any case, in the conclusion of the paper, an attempt has been made to highlight the circumstance that the further one moves away from the perspective of protection of the legal goods presided over through incrimination, the more difficult it is to consider the exclusion of the application of punishment as legitimate in the face of a criminal act.

Le “cause di non punibilità in senso stretto” costituiscono una categoria oggetto di un ampio e significativo dibattito dottrinale, per i diversi dubbi interpretativi che si pongono in relazione ai singoli istituti ad essa riconducibili. La legislazione penale più recente si caratterizza per un ampio utilizzo delle cause di non punibilità, tanto nella parte speciale del codice penale, quanto nella normativa complementare e ciò anche allo scopo di “bilanciare” l'inarrestabile fenomeno di espansione del diritto penale. Si tratta in ogni caso di istituti problematici perché, comportando la rinuncia alla pena di fatti antigiuridici e colpevoli, si pongono “in fortissima tensione con il principio di tutela penale della società che incombe costituzionalmente al legislatore e allo Stato in generale”. Nel presente lavoro di ricerca, si è operata innanzitutto una “mappatura” delle cause di non punibilità in senso stretto presenti nel codice penale e nella legislazione complementare, cercando di individuare la ratio ad esse sottese. In secondo luogo, si è tentato di individuare le caratteristiche che tali istituti dovrebbero avere per poter essere considerati legittime. Sebbene le previsioni che escludono la non punibilità siano tutte in qualche misura riconducibili al principio di sussidiarietà, ciò che emerge dalla presente analisi è che tale principio si atteggia diversamente nell’ambito delle diverse cause di non punibilità in senso stretto, comportando differenti conseguenze in termini di disciplina. In ogni caso, nella conclusione del lavoro, si è tentato di evidenziare la circostanza che tanto più ci si allontana dalla prospettiva di tutela dei beni giuridici presidiati attraverso l’incriminazione, quanto più risulta difficile ritenere legittima l’esclusione dell’applicazione della pena a fronte di un fatto di reato.