The Article offers an analysis of the relationships existing among language and the constitutional principles of equality and non-discrimination. The Author investigates the topic at issue by way of examining the wide range of fields where the above-mentioned relationships proved their complexity. Moving from the emerging need to amend written and spoken language in compliance with the principle of equality between the sexes, to the disclosure of how the language becomes a tool to discriminate and to incite violence to, then exploring how spoken language, but even that of imagines and, even, the one used by AI technologies, the Author unravels the multiple potentials of the language in the constitutional perspective. Lastly, the Author does not omit to consider the risks for our constitutional democracy deriving from the so-called “dictatorship of the inclusive or non-discriminatory language”, which could lead to the exclusion and discrimination of those who think differently rightly in the name of non-discriminatory language.

Il saggio offre una disamina delle problematiche che investono i rapporti tra la lingua, il linguaggio e i principi costituzionali di eguaglianza e di non discriminazione. L’A. approfondisce il tema occupandosi, partitamente, di una vasta gamma di ambiti in cui le citate relazioni si appalesano critiche. Dall’esigenza, sempre più avvertita, di rendere il linguaggio scritto e parlato conforme al principio di parità tra i sessi, all’esame di come il linguaggio diventa un potente meccanismo per discriminare e incitare all’odio, passando allo studio di come il linguaggio verbale, ma anche quello delle immagini e delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale, rischia di discriminare, l’A. si preoccupa di mettere in luce le potenzialità del linguaggio calandole nella dimensione del diritto costituzionale. In ultima istanza, l’A. non manca, però, di mettere in guardia dai rischi per la tenuta della nostra democrazia costituzionale della c.d. “dittatura del linguaggio antidiscriminatorio”, che possono derivare da un approccio che faccia del linguaggio antidiscriminatorio, appunto, uno strumento per escludere e discriminare i “diversi”.

Linguaggio discriminatorio e garanzie costituzionali = Language, discrimination, and constitutional safeguards / M.E. D'Amico. - In: RIVISTA AIC. - ISSN 2039-8298. - 2023:1(2023), pp. 198-254. (Intervento presentato al 37. convegno Lingua Linguaggi Diritti tenutosi a Taormina nel 2022).

Linguaggio discriminatorio e garanzie costituzionali = Language, discrimination, and constitutional safeguards

M.E. D'Amico
2023

Abstract

The Article offers an analysis of the relationships existing among language and the constitutional principles of equality and non-discrimination. The Author investigates the topic at issue by way of examining the wide range of fields where the above-mentioned relationships proved their complexity. Moving from the emerging need to amend written and spoken language in compliance with the principle of equality between the sexes, to the disclosure of how the language becomes a tool to discriminate and to incite violence to, then exploring how spoken language, but even that of imagines and, even, the one used by AI technologies, the Author unravels the multiple potentials of the language in the constitutional perspective. Lastly, the Author does not omit to consider the risks for our constitutional democracy deriving from the so-called “dictatorship of the inclusive or non-discriminatory language”, which could lead to the exclusion and discrimination of those who think differently rightly in the name of non-discriminatory language.
Il saggio offre una disamina delle problematiche che investono i rapporti tra la lingua, il linguaggio e i principi costituzionali di eguaglianza e di non discriminazione. L’A. approfondisce il tema occupandosi, partitamente, di una vasta gamma di ambiti in cui le citate relazioni si appalesano critiche. Dall’esigenza, sempre più avvertita, di rendere il linguaggio scritto e parlato conforme al principio di parità tra i sessi, all’esame di come il linguaggio diventa un potente meccanismo per discriminare e incitare all’odio, passando allo studio di come il linguaggio verbale, ma anche quello delle immagini e delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale, rischia di discriminare, l’A. si preoccupa di mettere in luce le potenzialità del linguaggio calandole nella dimensione del diritto costituzionale. In ultima istanza, l’A. non manca, però, di mettere in guardia dai rischi per la tenuta della nostra democrazia costituzionale della c.d. “dittatura del linguaggio antidiscriminatorio”, che possono derivare da un approccio che faccia del linguaggio antidiscriminatorio, appunto, uno strumento per escludere e discriminare i “diversi”.
Language; Non Discrimination; Equality, Right of; Constitutional Safeguards
Settore IUS/08 - Diritto Costituzionale
2023
https://www.rivistaaic.it/it/rivista/ultimi-contributi-pubblicati/marilisa-d-amico/linguaggio-discriminatorio-e-garanzie-costituzionali
Article (author)
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/957719
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