Un saggio sulla fotografia industriale appare un’esigenza ineludibile nel panorama storiografico sulla fotografia italiana che ancora non ha titoli specifici sull’argomento. Una lacuna evidente quanto più si fanno strada le rivendicazioni di uno statuto interdisciplinare per la fotografia, la fotografia industriale è infatti un caso studio esemplare, grazie alle connessioni che intesse tra ideologia, estetica, propaganda, economia e mutamenti sociali. Dinamiche che emergono tra le pagine degli house organ, riviste aziendali nelle quali la fotografia ha giocato un ruolo centrale. Dirette da intellettuali come Sinisgalli o Ungaretti, con contributi di fotografi come Patellani, Stefani, Roiter o Mulas, gli house organ sono stati un fenomeno editoriale importante che riceve finalmente la giusta attenzione. Diverse trasformazioni stilistiche hanno inoltre attraversato questo genere fotografico spesso influenzato dalla cultura visiva dell’epoca, che si manifestava di volta in volta nell’approccio naturalistico della fine dell’Ottocento, nei riferimenti alle avanguardie storiche o nell’orientamento pauperistico e disinvolto del Neorealismo. L’aspetto innovativo dello studio risiede però nel non proporre come chiave interpretativa l’analisi formale delle immagini, ma nell’affidarsi a un approccio che fa dialogare la fotografia con la storia economica, politica, aziendale e con le arti, l’architettura, la grafica e il design. Un paziente lavoro di ricerca ha permesso a Desole di riportare alla luce una serie di fonti finora ignorate mentre, dal punto di vista iconografico, lo studio si avvale di un lungo lavoro di archivio che ha reso possibile il reperimento di immagini inedite e la riscoperta di autori trascurati, che recuperano il meritato posto nella storiografia del medium fotografico. Roberto Maggiori
La fotografia industriale in Italia : 1933-1965 / A. Desole. - San Severino Marche : Editrice Quinlan, 2015. - ISBN 9788899390020.
La fotografia industriale in Italia : 1933-1965
A. Desole
2015
Abstract
Un saggio sulla fotografia industriale appare un’esigenza ineludibile nel panorama storiografico sulla fotografia italiana che ancora non ha titoli specifici sull’argomento. Una lacuna evidente quanto più si fanno strada le rivendicazioni di uno statuto interdisciplinare per la fotografia, la fotografia industriale è infatti un caso studio esemplare, grazie alle connessioni che intesse tra ideologia, estetica, propaganda, economia e mutamenti sociali. Dinamiche che emergono tra le pagine degli house organ, riviste aziendali nelle quali la fotografia ha giocato un ruolo centrale. Dirette da intellettuali come Sinisgalli o Ungaretti, con contributi di fotografi come Patellani, Stefani, Roiter o Mulas, gli house organ sono stati un fenomeno editoriale importante che riceve finalmente la giusta attenzione. Diverse trasformazioni stilistiche hanno inoltre attraversato questo genere fotografico spesso influenzato dalla cultura visiva dell’epoca, che si manifestava di volta in volta nell’approccio naturalistico della fine dell’Ottocento, nei riferimenti alle avanguardie storiche o nell’orientamento pauperistico e disinvolto del Neorealismo. L’aspetto innovativo dello studio risiede però nel non proporre come chiave interpretativa l’analisi formale delle immagini, ma nell’affidarsi a un approccio che fa dialogare la fotografia con la storia economica, politica, aziendale e con le arti, l’architettura, la grafica e il design. Un paziente lavoro di ricerca ha permesso a Desole di riportare alla luce una serie di fonti finora ignorate mentre, dal punto di vista iconografico, lo studio si avvale di un lungo lavoro di archivio che ha reso possibile il reperimento di immagini inedite e la riscoperta di autori trascurati, che recuperano il meritato posto nella storiografia del medium fotografico. Roberto MaggioriFile | Dimensione | Formato | |
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