Il contributo offre alcuni spunti di riflessione sulla regolazione del lavoro nel Metaverso. A valle di una breve ricognizione sull’origine, sulle funzioni e sui meccanismi di operatività del Metaverso, l’A. distingue una modalità di lavoro nella quale la dimensione virtuale si pone quale complemento di una prestazione resa naturaliter nella realtà fisica da un’altra in cui il lavoro nel Metaverso rappresenta la modalità prevalente, se non esclusiva, di svolgimento della prestazione lavorativa. Se la prima costituisce un’evoluzione del lavoro da remoto, al punto da richiedere un mero – per quanto delicato – adattamento delle regole a quest’ultimo applicabili, la seconda pone una serie di diversi quesiti, che hanno riguardo tanto all’individuazione della normativa applicabile (vista la sostanziale a-territorialità della prestazione), quanto allo scrutinio delle istanze di tutela che si legano ad un’attività che viene pur sempre svolta da una persona in carne e ossa: ciò, da un lato, giustifica l’interesse del diritto del lavoro per la tematica in esame, dall’altro, induce a ragionare sui meccanismi che consentano di garantire condizioni di lavoro dignitose a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che, ovunque dislocati fisicamente, si trovino ad operare all’interno dello spazio “virtuale” del Metaverso.
Il decent work e la dimensione virtuale: spunti di riflessione sulla regolazione del lavoro nel Metaverso / M. Biasi. - In: LAVORO, DIRITTI, EUROPA. - ISSN 2611-3783. - 2023:1(2023), pp. 1-14.
Il decent work e la dimensione virtuale: spunti di riflessione sulla regolazione del lavoro nel Metaverso
M. Biasi
2023
Abstract
Il contributo offre alcuni spunti di riflessione sulla regolazione del lavoro nel Metaverso. A valle di una breve ricognizione sull’origine, sulle funzioni e sui meccanismi di operatività del Metaverso, l’A. distingue una modalità di lavoro nella quale la dimensione virtuale si pone quale complemento di una prestazione resa naturaliter nella realtà fisica da un’altra in cui il lavoro nel Metaverso rappresenta la modalità prevalente, se non esclusiva, di svolgimento della prestazione lavorativa. Se la prima costituisce un’evoluzione del lavoro da remoto, al punto da richiedere un mero – per quanto delicato – adattamento delle regole a quest’ultimo applicabili, la seconda pone una serie di diversi quesiti, che hanno riguardo tanto all’individuazione della normativa applicabile (vista la sostanziale a-territorialità della prestazione), quanto allo scrutinio delle istanze di tutela che si legano ad un’attività che viene pur sempre svolta da una persona in carne e ossa: ciò, da un lato, giustifica l’interesse del diritto del lavoro per la tematica in esame, dall’altro, induce a ragionare sui meccanismi che consentano di garantire condizioni di lavoro dignitose a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che, ovunque dislocati fisicamente, si trovino ad operare all’interno dello spazio “virtuale” del Metaverso.File | Dimensione | Formato | |
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