Caring hospitalized patients with COVID-19: Psychological emerging needs and interventions = La cura del paziente COVID-19 ospedalizzato: dai nuovi bisogni agli interventi psicologico-clinici

The Coronavirus-19 (COVID-19) disease pandemic has a huge impact on global health and hospitals, which have had to reorganize their services to deal with an unprecedented health emergency. This paper describes the experience of the Clinical Psychology Unit of a large healthcare organization in Milan (Italy), focusing on the interventions delivered for hospitalized COVID-19 patients with the aim of highlighting their experiences and related psychological needs, and propose reflections on the functions that the psychologist can have with respect to these needs. The reflections are based on an extensive clinical experience conducted in presence for over a year with those patients hospitalized for COVID-19 who have received treatment with C-PAP, helmet, or low-flow oxygen. This led to the bottom-up identification of three macro-areas of issues that these patients face: isolation, fear of death, grief. In addition, two further transversal themes have been identified - guilt and the perception of time - which seem to modulate the articulation of the three macro-areas. Starting from these experiences and needs, two lines of actions of the psychologist with the hospitalized COVID- 19 patient are identified that correspond to the two phases of hospitalization: 1) an action in the `here and now' when the patient is still in a critical phase; 2) an action of narrative recovery of the lived experience when the patient is recovering.The importance for hospitalized COVID-19 patients of delivering psychological consultations in presence is supported by clinical experience; however, its effectiveness in preventing subsequent maladjustments should be evaluated in further studies.

La pandemia della malattia da Coronavirus-19 (COVID-19) ha un impatto enorme sulla salute globale e sulle strutture ospedaliere, che hanno dovuto riorganizzare i loro servizi per affrontare unʼemergenza sanitaria senza precedenti. Il presente contributo descrive l’esperienza dell’Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica di una grande Azienda sanitaria di Milano (Italia), focalizzandosi sugli interventi svolti per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, con l’obiettivo di mettere in luce i loro vissuti e i relativi bisogni psicologici, e proporre delle riflessioni sulle funzioni che lo psicologo può avere rispetto a questi bisogni. Le riflessioni proposte derivano da un’estesa esperienza clinica condotta in presenza per oltre un anno con pazienti COVID-19 ricoverati che hanno ricevuto un trattamento con C-PAP, casco, od ossigeno a bassi flussi. Questa ha portato all’individuazione bottom-up di tre macro-aree di criticità che tali pazienti si trovano ad affrontare: isolamento, paura della morte, lutto. Sono stati individuati due ulteriori temi trasversali – colpa e percezione del tempo – che paiono modulare l’articolazione delle tre macro-aree. A partire da tali vissuti e bisogni, sono identificate due linee di azioni dello psicologo con il paziente COVID-19 ricoverato che corrispondono alle due fasi dell’ospedalizzazione: 1) un’azione nel qui e ora quando il paziente si trova ancora in una fase critica; 2) un’azione di recupero narrativo dell’esperienza vissuta quando il paziente è in remissione. L’esperienza clinica maturata e le riflessioni effettuate sottolineano l’importanza dell’effettuare consultazioni psicologiche in presenza per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, la cui efficacia nel prevenire successivi disadattamenti andrà tuttavia valutata in ulteriori studi.