Da oltre dieci anni si registra un contrasto di giurisprudenza circa l’ammissibilità dell’appello contro i decreti cautelari monocratici, contrasto riproposto dal decreto commentato che abbraccia la tesi restrittiva. La disamina dei due opposti indirizzi evidenzia, tuttavia, l’esistenza di una sostanziale concordanza circa la necessità di assi-curare la tutela cautelare e la sua effettività. Il dissenso verte sul modo con cui questo risultato può essere raggiunto; su questo pun-to sussiste una distanza che difficilmente permetterebbe di giungere ad una soluzione condivisa. Per questo si è preferito prendere le mosse dalla causa principale che è all’origine del problema, e cioè il tempo eccessivo che intercorre tra la data del decreto presidenzia-le e dell’ordinanza del TAR nei casi in cui il danno grave e irrepa-rabile lamentato dalla parte soccombente è imminente e può con-cretizzarsi prima della decisione collegiale da parte del TAR, e veri-ficare la possibilità di risolvere altrimenti il problema. La soluzione prospettata consiste nell’anticipare la decisione collegiale, con tutte le dovute cautele e nel bilanciamento tra i diversi principi costitu-zionali, onde permettere che l’appello possa essere proposto diret-tamente contro l’ordinanza del TAR e non contro i decreti presi-denziali che la legge considera non impugnabili. In tal modo, quin-di, non solo si rispetta il divieto di impugnazione ma si evita anche il rischio che il provvedimento monocratico si trasformi da provvi-sorio in definitivo e produca quindi effetti definitivi così rendendo inutile la decisione del TAR, in violazione del principio della colle-gialità, e di fatto impossibile l’appello che costituisce una caratteri-stica fondamentale del nostro ordinamento.
Appello cautelare e rimedi avverso i decreti presidenziali monocratici dei T.A.R / M. Sica. - In: RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE. - ISSN 0035-6182. - 77 (Seconda Serie):4 (Ottobre-Dicembre)(2022 Dec), pp. 1349-1366.
Appello cautelare e rimedi avverso i decreti presidenziali monocratici dei T.A.R
M. Sica
2022
Abstract
Da oltre dieci anni si registra un contrasto di giurisprudenza circa l’ammissibilità dell’appello contro i decreti cautelari monocratici, contrasto riproposto dal decreto commentato che abbraccia la tesi restrittiva. La disamina dei due opposti indirizzi evidenzia, tuttavia, l’esistenza di una sostanziale concordanza circa la necessità di assi-curare la tutela cautelare e la sua effettività. Il dissenso verte sul modo con cui questo risultato può essere raggiunto; su questo pun-to sussiste una distanza che difficilmente permetterebbe di giungere ad una soluzione condivisa. Per questo si è preferito prendere le mosse dalla causa principale che è all’origine del problema, e cioè il tempo eccessivo che intercorre tra la data del decreto presidenzia-le e dell’ordinanza del TAR nei casi in cui il danno grave e irrepa-rabile lamentato dalla parte soccombente è imminente e può con-cretizzarsi prima della decisione collegiale da parte del TAR, e veri-ficare la possibilità di risolvere altrimenti il problema. La soluzione prospettata consiste nell’anticipare la decisione collegiale, con tutte le dovute cautele e nel bilanciamento tra i diversi principi costitu-zionali, onde permettere che l’appello possa essere proposto diret-tamente contro l’ordinanza del TAR e non contro i decreti presi-denziali che la legge considera non impugnabili. In tal modo, quin-di, non solo si rispetta il divieto di impugnazione ma si evita anche il rischio che il provvedimento monocratico si trasformi da provvi-sorio in definitivo e produca quindi effetti definitivi così rendendo inutile la decisione del TAR, in violazione del principio della colle-gialità, e di fatto impossibile l’appello che costituisce una caratteri-stica fondamentale del nostro ordinamento.File | Dimensione | Formato | |
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