Il volume esamina il tentativo del Movimento sociale italiano di ridefinire la propria identità e cultura politica attraverso il dialogo con il mondo cattolico nel quindicennio successivo al 1945. Il punto di osservazione scelto è l’iniziativa politico-culturale di Edmondo Cione (1908-1965), prima allievo di Benedetto Croce e in seguito sostenitore della Repubblica di Salò. Nel rapportarsi con le tre destre (qualunquista, missina e laurina) nei primi anni dell’Italia postbellica, Cione sottolineò, seppur in modi diversi, la centralità del riferimento al cattolicesimo. Egli costituisce dunque un prisma per osservare la sofferta complessità di percorsi che aspiravano a superare la nostalgia del fascismo, salvaguardandone l’eredità e la memoria, per delineare una cultura politica di destra, cattolica e nazionale, capace di dialogare alla pari con la Democrazia cristiana e inserirsi nell’area di governo infrangendo la pregiudiziale antifascista. In palio, c’era la scommessa di essere fascisti in democrazia. La figura di Cione, in questo senso, rappresenta un pressoché inedito punto di osservazione per l’analisi di un insieme di progettualità politiche e culturali non ancora sufficientemente indagate.
Per una destra cattolica e nazionale. Il caso di Edmondo Cione (1943-1960) / D. Bernardini. - [s.l] : Pacini editore, 2022. - ISBN 9791254861202. (LE RAGIONI DI CLIO)
Per una destra cattolica e nazionale. Il caso di Edmondo Cione (1943-1960)
D. Bernardini
2022
Abstract
Il volume esamina il tentativo del Movimento sociale italiano di ridefinire la propria identità e cultura politica attraverso il dialogo con il mondo cattolico nel quindicennio successivo al 1945. Il punto di osservazione scelto è l’iniziativa politico-culturale di Edmondo Cione (1908-1965), prima allievo di Benedetto Croce e in seguito sostenitore della Repubblica di Salò. Nel rapportarsi con le tre destre (qualunquista, missina e laurina) nei primi anni dell’Italia postbellica, Cione sottolineò, seppur in modi diversi, la centralità del riferimento al cattolicesimo. Egli costituisce dunque un prisma per osservare la sofferta complessità di percorsi che aspiravano a superare la nostalgia del fascismo, salvaguardandone l’eredità e la memoria, per delineare una cultura politica di destra, cattolica e nazionale, capace di dialogare alla pari con la Democrazia cristiana e inserirsi nell’area di governo infrangendo la pregiudiziale antifascista. In palio, c’era la scommessa di essere fascisti in democrazia. La figura di Cione, in questo senso, rappresenta un pressoché inedito punto di osservazione per l’analisi di un insieme di progettualità politiche e culturali non ancora sufficientemente indagate.File | Dimensione | Formato | |
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