Da qualche anno assistiamo al diffondersi degli schermi nella nostra vita quotidiana. In letteratura, lo schermo diviene uno «spazio mediale» (Piazza 2019) che permette di esplorare forme narrative nuove e un mezzo attraverso cui gli utenti possono fruire contenuti. Ciò comporta un profondo mutamento delle nostre abitudini percettive e delle nostre pratiche di lettura. Vista la pervasività di questi cambiamenti, gli studiosi di letteratura devono confrontarsi con essi (Minuz 2021, 351). Negli ultimi anni è sorto un acceso dibattito intorno alle differenze fra una lettura su carta e una lettura su schermo. In particolare, ci focalizzeremo sul tema del coinvolgimento del lettore, elemento che teorizzeremo come fondante della lettura profonda e dell’esperienza “estetica” (Felski 2008; Wolf 2016). Si assiste perciò a una (possibile) ambivalenza: se lo schermo permette e diffonde la lettura, la depotenzia impoverendo l’esperienza immersiva. Mentre avvicina, distanzia. Per capire qualcosa in più, analizzeremo le esperienze di lettura tramite tre variabili: l’intangibilità fisica dei dispositivi digitali, in un senso che ci premureremo di evidenziare, i modi di lettura e il tema dell’attenzione. In primo luogo, mostreremo quali problematiche comporti l’intangibilità, ma la ricerca non ha finora dimostrato differenze nel coinvolgimento del lettore (Mangen et al. 2019). Tuttavia, se ampliamo lo sguardo a una prospettiva ecologica ci rendiamo conto di come non possiamo slegare l’esperienza di lettura dall’ambiente circostante. A questo proposito, entrano in gioco i modi di lettura e l’attenzione. Nonostante il legame non sia deterministico, il digitale sembra favorire forme di iperlettura, antitetiche alla lettura profonda. Inoltre, l’ecosistema di Internet, caratterizzato dalla distrazione, sfavorisce l’attenzione focalizzata. L’imporsi di queste forme sembra retroagire sulla lettura a schermo anche nei momenti offline, creando determinati atteggiamenti di lettura. Pertanto, cercheremo di mostrare come, almeno in mancanza di alcune precondizioni, la lettura su carta sia ad oggi (generalmente) preferibile. Dati due testi identici su due supporti diversi, si legge quasi la stessa cosa.
Leggere quasi la stessa cosa. L’ambivalenza dello schermo nell’esperienza di lettura / M. Tognini. ((Intervento presentato al convegno SCHERMI. Retoriche di avvicinamento e allontanamento tenutosi a Milano : 30 novembre - 2 dicembre nel 2022.
Leggere quasi la stessa cosa. L’ambivalenza dello schermo nell’esperienza di lettura
M. Tognini
2022
Abstract
Da qualche anno assistiamo al diffondersi degli schermi nella nostra vita quotidiana. In letteratura, lo schermo diviene uno «spazio mediale» (Piazza 2019) che permette di esplorare forme narrative nuove e un mezzo attraverso cui gli utenti possono fruire contenuti. Ciò comporta un profondo mutamento delle nostre abitudini percettive e delle nostre pratiche di lettura. Vista la pervasività di questi cambiamenti, gli studiosi di letteratura devono confrontarsi con essi (Minuz 2021, 351). Negli ultimi anni è sorto un acceso dibattito intorno alle differenze fra una lettura su carta e una lettura su schermo. In particolare, ci focalizzeremo sul tema del coinvolgimento del lettore, elemento che teorizzeremo come fondante della lettura profonda e dell’esperienza “estetica” (Felski 2008; Wolf 2016). Si assiste perciò a una (possibile) ambivalenza: se lo schermo permette e diffonde la lettura, la depotenzia impoverendo l’esperienza immersiva. Mentre avvicina, distanzia. Per capire qualcosa in più, analizzeremo le esperienze di lettura tramite tre variabili: l’intangibilità fisica dei dispositivi digitali, in un senso che ci premureremo di evidenziare, i modi di lettura e il tema dell’attenzione. In primo luogo, mostreremo quali problematiche comporti l’intangibilità, ma la ricerca non ha finora dimostrato differenze nel coinvolgimento del lettore (Mangen et al. 2019). Tuttavia, se ampliamo lo sguardo a una prospettiva ecologica ci rendiamo conto di come non possiamo slegare l’esperienza di lettura dall’ambiente circostante. A questo proposito, entrano in gioco i modi di lettura e l’attenzione. Nonostante il legame non sia deterministico, il digitale sembra favorire forme di iperlettura, antitetiche alla lettura profonda. Inoltre, l’ecosistema di Internet, caratterizzato dalla distrazione, sfavorisce l’attenzione focalizzata. L’imporsi di queste forme sembra retroagire sulla lettura a schermo anche nei momenti offline, creando determinati atteggiamenti di lettura. Pertanto, cercheremo di mostrare come, almeno in mancanza di alcune precondizioni, la lettura su carta sia ad oggi (generalmente) preferibile. Dati due testi identici su due supporti diversi, si legge quasi la stessa cosa.| File | Dimensione | Formato | |
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