Quello del disaccordo è senza dubbio uno dei temi maggiormente discussi nella filosofia politica contemporanea. Alcuni considerano il disaccordo un problema da superare e neutralizzare attraverso il raggiungimento di accordi e compromessi legittimi. Altri ritengono il disaccordo e il conflitto elementi costitutivi della politica che non possono e non devono mai essere eliminati. Nonostante prospettive così diverse, sembra esistere un certo grado di accordo sul ritenere il litigare un’attività negativa e poco produttiva. Litigare, infatti, rischia di suscitare animosità e reattività che possono minare le relazioni tra cittadini e creare instabilità. In questo scritto, mostro che il litigio può avere valore per la politica democratica e che, a certe condizioni, la litigiosità può essere considerata una virtù civica. L’idea è che la pratica del litigare — che potrebbe essere definita “incivile” — possa avere effetti positivi dal punto divista espressivo, epistemico e sociale, in quanto permette di dare visibilità e sostanza a prospettive che rischiano di rimanere escluse dal discorso pubblico e poco accessibili ai suoi partecipanti. Inoltre, il litigare può costituire un esercizio di libertà che consente di mettere in discussione norme consolidate.

Elogio del litigare / G. Bistagnino - In: A New Deal : Scritti per Antonella Besussi / [a cura di] G. Bistagnino, F. Pasquali. - [s.l] : Aracne, 2022 Oct 31. - ISBN 979-12-218-0300-6. - pp. 125-140 [10.53136/97912218029939]

Elogio del litigare

G. Bistagnino
2022

Abstract

Quello del disaccordo è senza dubbio uno dei temi maggiormente discussi nella filosofia politica contemporanea. Alcuni considerano il disaccordo un problema da superare e neutralizzare attraverso il raggiungimento di accordi e compromessi legittimi. Altri ritengono il disaccordo e il conflitto elementi costitutivi della politica che non possono e non devono mai essere eliminati. Nonostante prospettive così diverse, sembra esistere un certo grado di accordo sul ritenere il litigare un’attività negativa e poco produttiva. Litigare, infatti, rischia di suscitare animosità e reattività che possono minare le relazioni tra cittadini e creare instabilità. In questo scritto, mostro che il litigio può avere valore per la politica democratica e che, a certe condizioni, la litigiosità può essere considerata una virtù civica. L’idea è che la pratica del litigare — che potrebbe essere definita “incivile” — possa avere effetti positivi dal punto divista espressivo, epistemico e sociale, in quanto permette di dare visibilità e sostanza a prospettive che rischiano di rimanere escluse dal discorso pubblico e poco accessibili ai suoi partecipanti. Inoltre, il litigare può costituire un esercizio di libertà che consente di mettere in discussione norme consolidate.
Settore SPS/01 - Filosofia Politica
31-ott-2022
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