L’elemento visuale è centrale in Nel museo di Reims, un racconto di Daniele Del Giudice fortemente caratterizzato in chiave intermediale. La trama ruota attorno al protagonista Barnaba, un ragazzo che sta diventando cieco, che visita un museo e osserva alcuni quadri in compagnia di Anne. Nelle parole dei personaggi abbiamo perciò delle ekphrasis, intendendo qui il termine nel senso di «rappresentazioni verbali di rappresentazioni visuali» (Heffernan 1996). Sono soprattutto Desdémone maudite par son père di Delacroix, L’enfant distrait di Taunay, che si configura come un caso di “notional ekphrasis”, e La Mort de Marat di David a occupare il campo della narrazione. Tuttavia, lo statuto di queste ekphrasis risulta problematico, il che permette di ripensarne forme e funzioni anche a livello teorico. In Del Giudice non vi è infatti uno scontro fra parola e immagine, né l’ekphrasis è da intendere come creazione artistica o descrizione statica, quanto piuttosto come un fatto di interpretazione ad opera di soggetti determinati (Karasthati 2015; Koopman 2018). Essa è quindi un discorso che si fa oggetto di interpretazione testuale e si configura come motore narrativo o mezzo per svelare i pensieri e le storie dei personaggi (Sabor 1996). Inoltre, emergono due differenti rapporti coi quadri: se Anne tratta «il quadro semplicemente come un quadro» (Del Giudice 2016), l’incontro con le opere è per Barnaba un “incontro narrativo” ed emotivo-relazionale che trascende la pittura. In virtù di questa differente prospettiva, il testo può essere visto come la raffigurazione di due idee differenti di ekphrasis che coesistono fino all’ultima menzogna del protagonista.

«Tutto quello che nel quadro non c’è». Descrizione, narrazione ed interpretazione in Nel museo di Reims / M. Tognini. ((Intervento presentato al convegno Pensare oltre la visione. La descrizione letteraria tra sguardo, alterità e paesaggio tenutosi a Cagliari nel 2022.

«Tutto quello che nel quadro non c’è». Descrizione, narrazione ed interpretazione in Nel museo di Reims

M. Tognini
2022

Abstract

L’elemento visuale è centrale in Nel museo di Reims, un racconto di Daniele Del Giudice fortemente caratterizzato in chiave intermediale. La trama ruota attorno al protagonista Barnaba, un ragazzo che sta diventando cieco, che visita un museo e osserva alcuni quadri in compagnia di Anne. Nelle parole dei personaggi abbiamo perciò delle ekphrasis, intendendo qui il termine nel senso di «rappresentazioni verbali di rappresentazioni visuali» (Heffernan 1996). Sono soprattutto Desdémone maudite par son père di Delacroix, L’enfant distrait di Taunay, che si configura come un caso di “notional ekphrasis”, e La Mort de Marat di David a occupare il campo della narrazione. Tuttavia, lo statuto di queste ekphrasis risulta problematico, il che permette di ripensarne forme e funzioni anche a livello teorico. In Del Giudice non vi è infatti uno scontro fra parola e immagine, né l’ekphrasis è da intendere come creazione artistica o descrizione statica, quanto piuttosto come un fatto di interpretazione ad opera di soggetti determinati (Karasthati 2015; Koopman 2018). Essa è quindi un discorso che si fa oggetto di interpretazione testuale e si configura come motore narrativo o mezzo per svelare i pensieri e le storie dei personaggi (Sabor 1996). Inoltre, emergono due differenti rapporti coi quadri: se Anne tratta «il quadro semplicemente come un quadro» (Del Giudice 2016), l’incontro con le opere è per Barnaba un “incontro narrativo” ed emotivo-relazionale che trascende la pittura. In virtù di questa differente prospettiva, il testo può essere visto come la raffigurazione di due idee differenti di ekphrasis che coesistono fino all’ultima menzogna del protagonista.
29-ott-2022
Del Giudice; ekphrasis; cultura visuale; interpretazione
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
Università degli studi di Cagliari
«Tutto quello che nel quadro non c’è». Descrizione, narrazione ed interpretazione in Nel museo di Reims / M. Tognini. ((Intervento presentato al convegno Pensare oltre la visione. La descrizione letteraria tra sguardo, alterità e paesaggio tenutosi a Cagliari nel 2022.
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