La regolamentazione dell’aborto in Irlanda: quale lezione per le democrazie polarizzate?

This contribution analyzes the evolution of abortion regulation in Ireland, highlighting the peculiarities of the process that led from a constitutionalization of the prohibition of abortion (except in the case of a risk to the woman’s life), to a compromise that allows abortion within the 12 weeks of gestation and in the presence of certain conditions, in line with the disciplines of most European states. The peculiarity of the Irish case, which can represent a model for contexts in which abortion is still as divisive as in the United States, lies in a fruitful interaction between the national and international levels and, at the domestic level, between the judiciary, legislative and popular will through instruments of direct and participatory democracy.

Il presente contributo analizza l’evoluzione della regolamentazione dell’aborto in Irlanda, mettendo in luce le peculiarità del processo che ha portato da una costituzionalizzazione del divieto di aborto (se non in caso di rischio per la vita della donna), a una legislazione di compromesso che ammette l’aborto entro la dodicesima settimana di gestazione e in presenza di determinate condizioni, in linea con le discipline della maggior parte degli Stati europei. La peculiarità del caso irlandese, che può rappresentare un modello per i contesti in cui l’aborto è ancora particolarmente divisivo come gli Stati Uniti, risiede in una proficua interazione tra il livello nazionale e internazionale e, a livello domestico, tra il potere giudiziario, legislativo e volontà popolare tramite strumenti di democrazia diretta e partecipativa.