Platone, dopo aver costruito uno “stato ideale” nella Repubblica , condanna i poeti all’esilio. Nel libro X, Socrate ammette che la poesia potrà essere riammessa nel momento in cui qualcuno sarà in grado di mostrare razionalmente come essa possa essere non soltanto bella ma anche utile. In questa cornice, la visione della letteratura è prettamente strumentale, funzionale alla creazione di un modello etico e politico univoco, che non ammette la pluralità. Per accogliere la “sfida” di Platone sono perciò possibili due strade: la prima consiste in una completa svalutazione della pertinenza di un discorso etico in merito alla letteratura; la seconda prevede invece la riaffermazione del valore etico della stessa. Per progredire in questa seconda via, occorre però uscire dalla cornice di stato platonico; fra gli altri, Martha Nussbaum ha scritto molto per dimostrare l’importanza della letteratura in uno stato democratico. Tuttavia, intendiamo argomentare come tale visione continui a collocarsi all’interno delle “regole del gioco platonico”, rivelando un implicito platonismo e subordinando nuovamente la letteratura a una visione etico-politica ideale, seppur di matrice differente. Di converso, intendiamo mostrare come il legame fra letteratura e democrazia non sia strumentale, bensì intrinseco nella prassi ermeneutica stessa. Per questo, la letteratura è democrazia.
Letteratura è democrazia. Perché Platone aveva ragione a bandire i poeti dallo Stato ideale / M. Tognini. ((Intervento presentato al convegno Macerata Festival of the Humanities tenutosi a Macerata : 28 settembre - 1 ottobre nel 2022.
Letteratura è democrazia. Perché Platone aveva ragione a bandire i poeti dallo Stato ideale
M. Tognini
2022
Abstract
Platone, dopo aver costruito uno “stato ideale” nella Repubblica , condanna i poeti all’esilio. Nel libro X, Socrate ammette che la poesia potrà essere riammessa nel momento in cui qualcuno sarà in grado di mostrare razionalmente come essa possa essere non soltanto bella ma anche utile. In questa cornice, la visione della letteratura è prettamente strumentale, funzionale alla creazione di un modello etico e politico univoco, che non ammette la pluralità. Per accogliere la “sfida” di Platone sono perciò possibili due strade: la prima consiste in una completa svalutazione della pertinenza di un discorso etico in merito alla letteratura; la seconda prevede invece la riaffermazione del valore etico della stessa. Per progredire in questa seconda via, occorre però uscire dalla cornice di stato platonico; fra gli altri, Martha Nussbaum ha scritto molto per dimostrare l’importanza della letteratura in uno stato democratico. Tuttavia, intendiamo argomentare come tale visione continui a collocarsi all’interno delle “regole del gioco platonico”, rivelando un implicito platonismo e subordinando nuovamente la letteratura a una visione etico-politica ideale, seppur di matrice differente. Di converso, intendiamo mostrare come il legame fra letteratura e democrazia non sia strumentale, bensì intrinseco nella prassi ermeneutica stessa. Per questo, la letteratura è democrazia.Pubblicazioni consigliate
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