Offendere, insultare, sminuire e denigrare: molto spesso il mondo della pubblicità viene analizzato e colpevolizzato per l’uso di un linguaggio sessista e discriminatorio nei confronti (soprattutto, ma non solo) delle donne; tuttavia, esistono anche forme di comunicazione esplicitamente pensate per combattere questo fenomeno, sensibilizzare ed educare il pubblico su un tema quanto mai attuale e delicato. Le parole utilizzate in queste campagne di comunicazione (insieme alle immagini che le accompagnano) risultano essere di fondamentale importanza nel veicolare il messaggio giusto: l’obiettivo di questo intervento è analizzare una serie di campagne pubblicitarie in italiano e in inglese che comprendono pubblicità progresso, awareness campaigns, esempi di marketing e di femvertising e le rispettive scelte lessicali, le strategie comunicative e discorsive, i temi più comuni e gli elementi culturospecifici che le caratterizzano. La scelta di confrontare esempi tratti da lingue così apparentemente lontane è supportata dal fatto che la discriminazione di genere e la violenza sulle donne sono argomenti di estrema rilevanza che trovano quotidianamente spazio nei media italiani e britannici, condividendo contesti comuni (la violenza domestica durante il lockdown) ed esplicitandone altri più esclusivamente legati a una società in particolare (Brexit e rischi per i diritti delle donne). L’analisi vuole mostrare come lo stesso tema, declinato in lingue e ambiti sociali diversi, presenti significative differenze culturali, ma anche alcuni elementi in comune tipici del linguaggio inclusivo utilizzato nelle campagne di comunicazione contro ogni discriminazione, stereotipo e violenza di genere.
Le parole dell'inclusione nelle campagne contro la discriminazione di genere in italiano e in inglese / M. Guzzetti. ((Intervento presentato al convegno Come fare cose con le parole tenutosi a Milano : 12 settembre nel 2022.
Le parole dell'inclusione nelle campagne contro la discriminazione di genere in italiano e in inglese
M. Guzzetti
2022
Abstract
Offendere, insultare, sminuire e denigrare: molto spesso il mondo della pubblicità viene analizzato e colpevolizzato per l’uso di un linguaggio sessista e discriminatorio nei confronti (soprattutto, ma non solo) delle donne; tuttavia, esistono anche forme di comunicazione esplicitamente pensate per combattere questo fenomeno, sensibilizzare ed educare il pubblico su un tema quanto mai attuale e delicato. Le parole utilizzate in queste campagne di comunicazione (insieme alle immagini che le accompagnano) risultano essere di fondamentale importanza nel veicolare il messaggio giusto: l’obiettivo di questo intervento è analizzare una serie di campagne pubblicitarie in italiano e in inglese che comprendono pubblicità progresso, awareness campaigns, esempi di marketing e di femvertising e le rispettive scelte lessicali, le strategie comunicative e discorsive, i temi più comuni e gli elementi culturospecifici che le caratterizzano. La scelta di confrontare esempi tratti da lingue così apparentemente lontane è supportata dal fatto che la discriminazione di genere e la violenza sulle donne sono argomenti di estrema rilevanza che trovano quotidianamente spazio nei media italiani e britannici, condividendo contesti comuni (la violenza domestica durante il lockdown) ed esplicitandone altri più esclusivamente legati a una società in particolare (Brexit e rischi per i diritti delle donne). L’analisi vuole mostrare come lo stesso tema, declinato in lingue e ambiti sociali diversi, presenti significative differenze culturali, ma anche alcuni elementi in comune tipici del linguaggio inclusivo utilizzato nelle campagne di comunicazione contro ogni discriminazione, stereotipo e violenza di genere.Pubblicazioni consigliate
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