Differently from most glacier in the Gran Paradiso massif, and more in general, in the whole Alpine range, the Eastern Nel glacier, in the Levanne group, receded by only 280 m since the end of the Little Ice Age, thanks to the thick debris layer covering it and protecting it from summer solar radiation. In fact, the observed glacier is one of the few debris-covered glacier in the Alps, on the surface of which an initial soil develops, partly colonized by pioneer vegetation. The thickness of the debris/soil layer is less than 1 m, and it is thus characterized by cold temperatures during the growing season. Moreover, the glacier movements disturb the soil development by mixing its materials, thus limiting soil development through time. The organic carbon and nutrient contents remain very low. Nevertheless, a few plant species grow in the sites where sufficient fine material allows the growth of their root apparatus.

A differenza di gran parte dei ghiacciai nel Massicio del Gran Paradiso, e sulle Alpi in generale, il Ghiacciaio di Nel Orientale, nel gruppo delle Levanne, ha subito un ritiro molto ridotto (280 m) a partire dalla fine della Piccola Età Glaciale, grazie alla presenza di uno spesso strato di detriti sulla sua superficie che lo protegge dall’irraggiamento solare estivo, rallentandone la fusione. Il ghiacciaio di Levanne, infatti, rappresenta uno dei pochi esempi di ghiacciai neri sulle Alpi, sulla superficie del quale si sviluppa un suolo iniziale, colonizzato da alcune specie vegetali pioniere. Lo spessore del deposito detritico sulla superficie del ghiacciaio è normalmente inferiore a 1 m: la bassa temperatura che ne deriva nel suolo, insieme ai movimenti del ghiacciaio, rendono questo suolo molto disturbato e ne impediscono lo sviluppo nel tempo. La sostanza organica e i nutrienti, infatti, sono particolarmente scarsi. Nonostante ciò, un certo numero di specie vegetali pioniere, tipiche degli ambienti detritici di alta quota, riescono a crescere non appena è presente una quantità di detrito fine sufficiente per l’insediamento degli apparati radicali.

Vita sul ghiaccio: suolo e vegetazione sulla superficie del ghiacciaio coperto di Levanne = Life on the ice: soil and vegetation on the debris-covered Levanne Glacier / M.E. D'Amico, M. Rolando, R. Balint, P. Mosca, I. Baneschi, A. Provenzale, L. Celi - In: Il Gran Paradiso = l'Adieu des Glaciers[s.l] : Forte di Bard, 2022 Jul 08. - pp. 130-131

Vita sul ghiaccio: suolo e vegetazione sulla superficie del ghiacciaio coperto di Levanne = Life on the ice: soil and vegetation on the debris-covered Levanne Glacier

M.E. D'Amico;
2022

Abstract

Differently from most glacier in the Gran Paradiso massif, and more in general, in the whole Alpine range, the Eastern Nel glacier, in the Levanne group, receded by only 280 m since the end of the Little Ice Age, thanks to the thick debris layer covering it and protecting it from summer solar radiation. In fact, the observed glacier is one of the few debris-covered glacier in the Alps, on the surface of which an initial soil develops, partly colonized by pioneer vegetation. The thickness of the debris/soil layer is less than 1 m, and it is thus characterized by cold temperatures during the growing season. Moreover, the glacier movements disturb the soil development by mixing its materials, thus limiting soil development through time. The organic carbon and nutrient contents remain very low. Nevertheless, a few plant species grow in the sites where sufficient fine material allows the growth of their root apparatus.
A differenza di gran parte dei ghiacciai nel Massicio del Gran Paradiso, e sulle Alpi in generale, il Ghiacciaio di Nel Orientale, nel gruppo delle Levanne, ha subito un ritiro molto ridotto (280 m) a partire dalla fine della Piccola Età Glaciale, grazie alla presenza di uno spesso strato di detriti sulla sua superficie che lo protegge dall’irraggiamento solare estivo, rallentandone la fusione. Il ghiacciaio di Levanne, infatti, rappresenta uno dei pochi esempi di ghiacciai neri sulle Alpi, sulla superficie del quale si sviluppa un suolo iniziale, colonizzato da alcune specie vegetali pioniere. Lo spessore del deposito detritico sulla superficie del ghiacciaio è normalmente inferiore a 1 m: la bassa temperatura che ne deriva nel suolo, insieme ai movimenti del ghiacciaio, rendono questo suolo molto disturbato e ne impediscono lo sviluppo nel tempo. La sostanza organica e i nutrienti, infatti, sono particolarmente scarsi. Nonostante ciò, un certo numero di specie vegetali pioniere, tipiche degli ambienti detritici di alta quota, riescono a crescere non appena è presente una quantità di detrito fine sufficiente per l’insediamento degli apparati radicali.
Settore AGR/14 - Pedologia
8-lug-2022
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