Obiettivo L’osteomielite dell’osso temporale è una patologia infettiva a partenza dall'orecchio esterno, definita anche “otite esterna maligna”, o dall’orecchio medio (OMC) che può estendersi alla base cranica con complicanze potenzialmente fatali, soprattutto in pazienti anziani o immunocompromessi. Detta anche Otite Esterna Necrotizzante (OEN) in base alle caratteristiche istologiche, la sua incidenza appare in aumento, correlata a variazioni dei patogeni responsabili. Scopo di questo studio é analizzare una serie di pazienti affetti da OEN alla luce delle più recenti metodiche diagnostico-terapeutiche. Pazienti e Metodi Sette pazienti (2 di sesso femminile, età media 75 anni, range 53-92 anni) affetti da OEN trattati presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano tra settembre 2017 e maggio 2019 sono stati inclusi nello studio. Ogni paziente è stato sottoposto ad inquadramento ORL, audiologico, infettivologico e ad imaging (TC-RMN encefalo/troncoencefalo/orecchio con mdc), e 3 pazienti anche a PET total-body. Tutti i pazienti sono stati trattati inizialmente mediante terapia antibiotica endovenosa polifarmacologica; la terapia chirurgica (drenaggio transimpanico e/o mastoidectomia) é stata riservata a casi con indicazioni particolari, come l’ossigenoterapia iperbarica (3 pazienti). Risultati L’otalgia persistente è risultato il sintomo predominante in tutti i pazienti. Cinque pazienti su 7 erano affetti da diabete, 2 erano immunodepressi. Sei pazienti su 7 erano stati trattati con antibiotici orali al domicilio. In 4 casi è stato isolato un patogeno multiresistente mediante esame colturale della secrezione auricolare. L’osteite era estesa oltre l’osso temporale (sfenoide/clivus/basioccipite, rocca petrosa controlaterale) in 4 pazienti. La regione rino/parafaringea era interessata dalla flogosi in 4 casi. Adenopatie laterocervicali sono state rilevate in 4/7 pazienti. In 6/7 pazienti l'imaging ha evidenziato complicanze intracraniche (5 casi di tromboflebite dei seni venosi intracranici, 2 di risentimento meningeo, 1 di paralisi multipla di nervi cranici). I pazienti sono stati trattati con terapia antibiotica ev (ceftazidime, ciprofloxacina, levofloxacina, ceftriaxone, ampicilina, vancomicina, piperacillina+tazobactam) per almeno 2 settimane, quindi per via orale (ciprofloxacina) per almeno 6 settimane; in 1 caso si è optato per una terapia antifunginea sistemica con Voriconazolo. Due pazienti sono stati trattati chirurgicamente (mastoidectomia); in 3 casi mediante drenaggio transtimpanico. La degenza media é stata di 32 giorni (range 15 – 54). Il follow up medio é stato di 6 mesi (range 2 – 9 mesi): in 1 solo caso si è assistito a risoluzione del quadro flogistico, 5 pazienti sono parzialmente migliorati, 1 paziente é deceduto per complicanze sistemiche insorte dopo la dimissione. Conclusioni Pur rimanendo una patologia infrequente che interessa prevalentemente pazienti immunodepressi o diabetici, l'osteomielite del temporale appare in aumento, forse in relazione allo sviluppo di resistenze batteriche, ed è associata a complicanze anche fatali. Un elevato indice di sospetto va mantenuto in caso di infezioni auricolari resistenti alla terapia antibiotica convenzionale. La diagnosi si basa sull’imaging combinato (TC+RM+PET). Il ricorso alla terapia chirurgica, non risolutiva, é dibattuto in quanto i pazienti spesso presentano comorbidità che la controindicano, trovando invece indicazione a fini diagnostici o in caso di complicanze ascessuali. Data l’esiguità dei casi, sono necessari studi multicentrici per definire un iter diagnostico-terapeutico univoco.
Trends emergenti nell'osteomielite del temporale / M. Daga, M. Gaffuri, L.M. Gaini, G. Cantarella, L. Pignataro, G. Conte, F. Di Berardino, D. Zanetti. ((Intervento presentato al 37. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Audiologia e Foniatria : prospettive evolutive in audiologia e foniatria tenutosi a Modena nel 2019.
Trends emergenti nell'osteomielite del temporale
M. DagaPrimo
;M. GaffuriSecondo
;L.M. Gaini;G. Cantarella;L. Pignataro;G. Conte;F. Di BerardinoPenultimo
;D. ZanettiUltimo
2019
Abstract
Obiettivo L’osteomielite dell’osso temporale è una patologia infettiva a partenza dall'orecchio esterno, definita anche “otite esterna maligna”, o dall’orecchio medio (OMC) che può estendersi alla base cranica con complicanze potenzialmente fatali, soprattutto in pazienti anziani o immunocompromessi. Detta anche Otite Esterna Necrotizzante (OEN) in base alle caratteristiche istologiche, la sua incidenza appare in aumento, correlata a variazioni dei patogeni responsabili. Scopo di questo studio é analizzare una serie di pazienti affetti da OEN alla luce delle più recenti metodiche diagnostico-terapeutiche. Pazienti e Metodi Sette pazienti (2 di sesso femminile, età media 75 anni, range 53-92 anni) affetti da OEN trattati presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano tra settembre 2017 e maggio 2019 sono stati inclusi nello studio. Ogni paziente è stato sottoposto ad inquadramento ORL, audiologico, infettivologico e ad imaging (TC-RMN encefalo/troncoencefalo/orecchio con mdc), e 3 pazienti anche a PET total-body. Tutti i pazienti sono stati trattati inizialmente mediante terapia antibiotica endovenosa polifarmacologica; la terapia chirurgica (drenaggio transimpanico e/o mastoidectomia) é stata riservata a casi con indicazioni particolari, come l’ossigenoterapia iperbarica (3 pazienti). Risultati L’otalgia persistente è risultato il sintomo predominante in tutti i pazienti. Cinque pazienti su 7 erano affetti da diabete, 2 erano immunodepressi. Sei pazienti su 7 erano stati trattati con antibiotici orali al domicilio. In 4 casi è stato isolato un patogeno multiresistente mediante esame colturale della secrezione auricolare. L’osteite era estesa oltre l’osso temporale (sfenoide/clivus/basioccipite, rocca petrosa controlaterale) in 4 pazienti. La regione rino/parafaringea era interessata dalla flogosi in 4 casi. Adenopatie laterocervicali sono state rilevate in 4/7 pazienti. In 6/7 pazienti l'imaging ha evidenziato complicanze intracraniche (5 casi di tromboflebite dei seni venosi intracranici, 2 di risentimento meningeo, 1 di paralisi multipla di nervi cranici). I pazienti sono stati trattati con terapia antibiotica ev (ceftazidime, ciprofloxacina, levofloxacina, ceftriaxone, ampicilina, vancomicina, piperacillina+tazobactam) per almeno 2 settimane, quindi per via orale (ciprofloxacina) per almeno 6 settimane; in 1 caso si è optato per una terapia antifunginea sistemica con Voriconazolo. Due pazienti sono stati trattati chirurgicamente (mastoidectomia); in 3 casi mediante drenaggio transtimpanico. La degenza media é stata di 32 giorni (range 15 – 54). Il follow up medio é stato di 6 mesi (range 2 – 9 mesi): in 1 solo caso si è assistito a risoluzione del quadro flogistico, 5 pazienti sono parzialmente migliorati, 1 paziente é deceduto per complicanze sistemiche insorte dopo la dimissione. Conclusioni Pur rimanendo una patologia infrequente che interessa prevalentemente pazienti immunodepressi o diabetici, l'osteomielite del temporale appare in aumento, forse in relazione allo sviluppo di resistenze batteriche, ed è associata a complicanze anche fatali. Un elevato indice di sospetto va mantenuto in caso di infezioni auricolari resistenti alla terapia antibiotica convenzionale. La diagnosi si basa sull’imaging combinato (TC+RM+PET). Il ricorso alla terapia chirurgica, non risolutiva, é dibattuto in quanto i pazienti spesso presentano comorbidità che la controindicano, trovando invece indicazione a fini diagnostici o in caso di complicanze ascessuali. Data l’esiguità dei casi, sono necessari studi multicentrici per definire un iter diagnostico-terapeutico univoco.File | Dimensione | Formato | |
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