The present work addresses the problems that arise when the creditor fails to cooperate to the performance of the obligation owed by the debtor. While the matter is regulated by Article 1206 et seq. of the Italian Civil Code, the current interpretations of these rules lead to many doubts, concerning both their effects and scope of application. Coherently, Chapter One focuses on the segment of the law of obligations which deals with the creditor’s failure to cooperate, i. e. the regulation of mora creditoris. Subsequently, the Chapter tries to ascertain the relationship between such concept and the doctrine of impossibility of performance, laid down by Article 1256 of the Italian Civil Code. Chapter Two, in its first Section, gives a recount of the different deontic modalities that scholars have used to characterize the obligee’s cooperation to the performance of the obligation. The results of this analysis suggest that the refusal to accept the debtor’s performance can be used as a tool to ensure flexibility to the economic relation between the parties, since it grants a way to adjust the bond to unforseen contingencies. The soundness of this finding is then put to the test in the second Section of the same Chapter, which verifies how such reconstruction compares to the alternative governance structures that, according to the new institutional economics, the law uses to regulate economic activity. At last, Chapter Three attempts to determine the kind of contingencies which authorizes the creditor to refuse his cooperation, i.e. the meaning of the so called «motivo legittimo» referred to by Article 1206 of the Italian Civil Code.

Il presente lavoro affronta il tema della cooperazione del creditore all’adempimento, nonché i problemi che sorgono quando tale attività non viene prestata. Sebbene la materia sia disciplinata dagli artt. 1206 e ss., c.c., le interpretazioni correnti di tali disposizioni lasciano permanere numerosi dubbi, concernenti tanto il loro ambito di applicazione quanto gli effetti da esse previsti. Coerentemente a questa premessa, il Capitolo I della presente tesi si concentra allora sull’esposizione di quella parte del diritto delle obbligazioni che disciplina l’omissione della cooperazione creditoria, vale a dire la mora accipiendi, per poi tentare di accertare il rapporto sussistente tra tale istituto e quello dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione, disciplinato dall’art. 1256 c.c. Proseguendo nell’analisi, il Capitolo II, nella sua prima Sezione, passa in rassegna le diverse modalità deontiche proposte dalla dottrina per qualificare il concorso del creditore all’adempimento, addivenendo infine all’osservazione che il rifiuto del creditore di accettare la prestazione può essere utilizzato per garantire flessibilità al rapporto obbligatorio, nel senso che consente l’adeguamento di quest’ultimo agli eventi imprevisti. La solidità di tale tesi è poi messa alla prova nella Sezione II del medesimo Capitolo, ove si intende verificarla alla luce dei modelli di governance che, secondo l’economia delle istituzioni, sono utilizzati dagli ordinamenti giuridici per rispondere alle problematiche poste dalla contrattazione incompleta. A completamento dello studio, il Capitolo III procede infine ad identificare le circostanze idonee ad autorizzare il creditore a rifiutare la cooperazione all’adempimento, ossia a determinare in cosa consista il «motivo legittimo» menzionato dall’art. 1206 c.c.

COOPERAZIONE DEL CREDITORE ALL'ADEMPIMENTO E DIRITTI RESIDUALI DI CONTROLLO / N.c. Sacconi ; tutor: G. Villa ; coordinatore: G. Ludovico. Dipartimento di Diritto Privato e Storia del Diritto, 2022 Jul 06. 34. ciclo, Anno Accademico 2021.

COOPERAZIONE DEL CREDITORE ALL'ADEMPIMENTO E DIRITTI RESIDUALI DI CONTROLLO

N.C. Sacconi
2022

Abstract

The present work addresses the problems that arise when the creditor fails to cooperate to the performance of the obligation owed by the debtor. While the matter is regulated by Article 1206 et seq. of the Italian Civil Code, the current interpretations of these rules lead to many doubts, concerning both their effects and scope of application. Coherently, Chapter One focuses on the segment of the law of obligations which deals with the creditor’s failure to cooperate, i. e. the regulation of mora creditoris. Subsequently, the Chapter tries to ascertain the relationship between such concept and the doctrine of impossibility of performance, laid down by Article 1256 of the Italian Civil Code. Chapter Two, in its first Section, gives a recount of the different deontic modalities that scholars have used to characterize the obligee’s cooperation to the performance of the obligation. The results of this analysis suggest that the refusal to accept the debtor’s performance can be used as a tool to ensure flexibility to the economic relation between the parties, since it grants a way to adjust the bond to unforseen contingencies. The soundness of this finding is then put to the test in the second Section of the same Chapter, which verifies how such reconstruction compares to the alternative governance structures that, according to the new institutional economics, the law uses to regulate economic activity. At last, Chapter Three attempts to determine the kind of contingencies which authorizes the creditor to refuse his cooperation, i.e. the meaning of the so called «motivo legittimo» referred to by Article 1206 of the Italian Civil Code.
6-lug-2022
Il presente lavoro affronta il tema della cooperazione del creditore all’adempimento, nonché i problemi che sorgono quando tale attività non viene prestata. Sebbene la materia sia disciplinata dagli artt. 1206 e ss., c.c., le interpretazioni correnti di tali disposizioni lasciano permanere numerosi dubbi, concernenti tanto il loro ambito di applicazione quanto gli effetti da esse previsti. Coerentemente a questa premessa, il Capitolo I della presente tesi si concentra allora sull’esposizione di quella parte del diritto delle obbligazioni che disciplina l’omissione della cooperazione creditoria, vale a dire la mora accipiendi, per poi tentare di accertare il rapporto sussistente tra tale istituto e quello dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione, disciplinato dall’art. 1256 c.c. Proseguendo nell’analisi, il Capitolo II, nella sua prima Sezione, passa in rassegna le diverse modalità deontiche proposte dalla dottrina per qualificare il concorso del creditore all’adempimento, addivenendo infine all’osservazione che il rifiuto del creditore di accettare la prestazione può essere utilizzato per garantire flessibilità al rapporto obbligatorio, nel senso che consente l’adeguamento di quest’ultimo agli eventi imprevisti. La solidità di tale tesi è poi messa alla prova nella Sezione II del medesimo Capitolo, ove si intende verificarla alla luce dei modelli di governance che, secondo l’economia delle istituzioni, sono utilizzati dagli ordinamenti giuridici per rispondere alle problematiche poste dalla contrattazione incompleta. A completamento dello studio, il Capitolo III procede infine ad identificare le circostanze idonee ad autorizzare il creditore a rifiutare la cooperazione all’adempimento, ossia a determinare in cosa consista il «motivo legittimo» menzionato dall’art. 1206 c.c.
Settore IUS/01 - Diritto Privato
cooperazione creditoria; cooperazione all'adempimento; concorso all'adempimento; adempimento; cooperazione del creditore all'adempimento; mora; mora del creditore; mora accipiendi; mora creditoris; diritti residuali di controllo; residual control rights; residual rights of control; transazioni; autorità; impossibilità sopravvenuta della prestazione imputabile al creditore; impossibilità sopravvenuta della prestazione per fatto del creditore; obbligazione; strutture di governo delle transazioni; governance
VILLA, GIANROBERTO
LUDOVICO, GIUSEPPE
Doctoral Thesis
COOPERAZIONE DEL CREDITORE ALL'ADEMPIMENTO E DIRITTI RESIDUALI DI CONTROLLO / N.c. Sacconi ; tutor: G. Villa ; coordinatore: G. Ludovico. Dipartimento di Diritto Privato e Storia del Diritto, 2022 Jul 06. 34. ciclo, Anno Accademico 2021.
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