Il DM 14/11/16 introduce il limite di 10 µg/l per il CrVI nelle acque potabili, modificando il D.Lgs 31/01. Per garantirne la qualità, si eseguono controlli interni, svolti dal gestore del servizio idrico, ed esterni da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Milano. L’ATS svolge controlli al rubinetto delle centrali di distribuzione, mentre il gestore campiona anche i pozzi e gli impianti di trattamento. Il D.Lgs 152/2006 fissa per il CrVI nelle acque sotterranee il limite di 5 µg/l, i cui superamenti sono gestiti nei procedimenti amministrativi di bonifica. L’obiettivo del progetto è valutare la concentrazione di CrVI nelle acque potabili di Milano alla luce dell’aggiornamento della normativa. Si è verificata la concentrazione del CrVI in 27 centrali della città di Milano negli anni 2014-2020 dalle analisi di ATS (ad agosto 2020) e del gestore (ad ottobre 2020), insieme ai dati dai pozzi e dagli impianti di trattamento. Sono stati inoltre consultati gli atti amministr ativi e i dati di monitor aggio dell’acqua sotterranea, a disposizione di A TS. Il CrVI nelle acque potabili era ricercato già prima del DM 14/11/16 da entrambi gli enti ed i risultati al rubinetto delle centrali sono sovrapponibili. In due centrali le concentrazioni medie superano i 10 µg/l. In una, i valori di CrVI sono superiori al limite con un trend negativo nella serie analitica. Nell’altra, i valori nei pozzi a nord-est superano i 10 µg/l e, per questa ragione, la centrale è dotata di impianto ad osmosi inversa il cui abbattimento è efficace al 95%. Dagli atti amministrativi, si è rilevato a monte della centrale la presenza di un sito contaminato da cromo totale nei terreni, per il quale ad oggi non risulta presentata una proposta di bonifica (Figura 1). La recente Direttiva Europea n. 2184/20 non considera il CrVI ma il Cr totale e ne stabilisce il limite di 25 μg/l entro il 12/01/2036. Il DM 30/6/2021 recepisce la norma europea, abroga il DM 14/11/16 e si allinea al limite europeo per il Cr totale, anticipando in via precauzionale al 12/1/2026 il rispetto del limite da 50 (D.Lgs. 31/2001 e s.m.i) a 25 µg/l per il Cr totale. Attualmente, tenuto conto del limite vigente di 50 µg/l per il Cr totale, le acque erogate a Milano risultano tutte conformi. Data la tossicità del CrVI, sarebbe comunque opportuno raggiungere concentrazioni più basse possibili nelle acque e richiedere interventi di bonifica dei siti contaminati per eliminare le sorgenti inquinanti. Si dovrebbe disporre di sistemi di archiviazione dei dati di qualità delle acque condivisi tra gli enti per valutazioni integrate e interventi preventivi diversi dal mero trattamento delle acque.
CROMO VI: effetti dell'aggiornamento del limite normativo per le acque potabili / M. Trovato, P. Pirovano, A. Norata, L. Callegari, D. Di Francesco, M. Consonni, M. Tesauro - In: La sanità pubblica nel post Covid occasioni di rilanzio per una prevenzione integrata / Società italiana di Igiene. - Prima edizione. - [s.l] : Società italiana di Igiene, 2021. - ISBN 9788894263848. - pp. 1-1 (( Intervento presentato al 54. convegno La sanità pubblica nel post covid occasioni di rilancio per una prevenzione integrata tenutosi a Lecce nel 2021.
CROMO VI: effetti dell'aggiornamento del limite normativo per le acque potabili
M. Consonni;M. TesauroUltimo
2021
Abstract
Il DM 14/11/16 introduce il limite di 10 µg/l per il CrVI nelle acque potabili, modificando il D.Lgs 31/01. Per garantirne la qualità, si eseguono controlli interni, svolti dal gestore del servizio idrico, ed esterni da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Milano. L’ATS svolge controlli al rubinetto delle centrali di distribuzione, mentre il gestore campiona anche i pozzi e gli impianti di trattamento. Il D.Lgs 152/2006 fissa per il CrVI nelle acque sotterranee il limite di 5 µg/l, i cui superamenti sono gestiti nei procedimenti amministrativi di bonifica. L’obiettivo del progetto è valutare la concentrazione di CrVI nelle acque potabili di Milano alla luce dell’aggiornamento della normativa. Si è verificata la concentrazione del CrVI in 27 centrali della città di Milano negli anni 2014-2020 dalle analisi di ATS (ad agosto 2020) e del gestore (ad ottobre 2020), insieme ai dati dai pozzi e dagli impianti di trattamento. Sono stati inoltre consultati gli atti amministr ativi e i dati di monitor aggio dell’acqua sotterranea, a disposizione di A TS. Il CrVI nelle acque potabili era ricercato già prima del DM 14/11/16 da entrambi gli enti ed i risultati al rubinetto delle centrali sono sovrapponibili. In due centrali le concentrazioni medie superano i 10 µg/l. In una, i valori di CrVI sono superiori al limite con un trend negativo nella serie analitica. Nell’altra, i valori nei pozzi a nord-est superano i 10 µg/l e, per questa ragione, la centrale è dotata di impianto ad osmosi inversa il cui abbattimento è efficace al 95%. Dagli atti amministrativi, si è rilevato a monte della centrale la presenza di un sito contaminato da cromo totale nei terreni, per il quale ad oggi non risulta presentata una proposta di bonifica (Figura 1). La recente Direttiva Europea n. 2184/20 non considera il CrVI ma il Cr totale e ne stabilisce il limite di 25 μg/l entro il 12/01/2036. Il DM 30/6/2021 recepisce la norma europea, abroga il DM 14/11/16 e si allinea al limite europeo per il Cr totale, anticipando in via precauzionale al 12/1/2026 il rispetto del limite da 50 (D.Lgs. 31/2001 e s.m.i) a 25 µg/l per il Cr totale. Attualmente, tenuto conto del limite vigente di 50 µg/l per il Cr totale, le acque erogate a Milano risultano tutte conformi. Data la tossicità del CrVI, sarebbe comunque opportuno raggiungere concentrazioni più basse possibili nelle acque e richiedere interventi di bonifica dei siti contaminati per eliminare le sorgenti inquinanti. Si dovrebbe disporre di sistemi di archiviazione dei dati di qualità delle acque condivisi tra gli enti per valutazioni integrate e interventi preventivi diversi dal mero trattamento delle acque.File | Dimensione | Formato | |
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