The article has two objectives. First of all, it intends to deepen the theme of the return of borders, illustrating its articulation at different levels and its selective functioning, as an effect of a neo-liberal regime of government of human mobility: a regime that incorporates profound inequalities in the distribution of the right to move across borders. The case of push-backs at the border with Bosnia and the responsibility of the Frontex agency will be investigated to illustrate the functioning of border surveillance by the EU. The pandemic has also favored the strengthening of measures to restrict the access of unwanted migrants in developed countries. Secondly, the article looks at the actors and initiatives that try to open spaces of solidarity and welcome towards migrants and asylum seekers, challenging on a practical level the absolutization of borders and the exclusion of those who knock on gates to the North of the world. Among the many possible examples, two are discussed: the so-called “sanctuary cities” and the humanitarian corridors. Starting from these examples, the concept of “solidarity against borders” will be developed in the conclusions.

L’articolo si propone due obiettivi. In primo luogo intende approfondire il tema del ritorno dei confini, illustrandone l’articolazione a diversi livelli e il funzionamento selettivo, come effetto di un regime neo-liberale di governo della mobilità umana: un regime che incorpora disuguaglianze profonde nella distribuzione del diritto a muoversi attraverso i confini. Il caso dei respingimenti al confine con la Bosnia e la responsabilità dell’agenzia Frontex verranno approfonditi per illustrare il funzionamento della vigilanza sulle frontiere da parte dell’UE. La pandemia inoltre ha favorito il rafforzamento di misure di restrizione degli accessi dei migranti indesiderati nei paesi sviluppati. In secondo luogo, l’articolo rivolge lo sguardo agli attori e alle iniziative che cercano di aprire spazi di solidarietà e accoglienza nei confronti dei migranti e dei richiedenti asilo, contestando sul piano pratico l’assolutizzazione dei confini e l’esclusione di chi bussa alle porte del Nord del mondo. Tra i molti esempi possibili, ne vengono trattati due: le cosiddette “città santuario” e i corridoi umanitari. A partire da questi esempi sarà sviluppato nelle conclusioni il concetto di “solidarietà contro i confini”

Confini contesi: chiusure selettive e iniziative solidali / M. Ambrosini. - In: REMHU. - ISSN 2237-9843. - 30:64(2022 Apr), pp. 23-42. [10.1590/1980-85852503880006403]

Confini contesi: chiusure selettive e iniziative solidali

M. Ambrosini
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022

Abstract

The article has two objectives. First of all, it intends to deepen the theme of the return of borders, illustrating its articulation at different levels and its selective functioning, as an effect of a neo-liberal regime of government of human mobility: a regime that incorporates profound inequalities in the distribution of the right to move across borders. The case of push-backs at the border with Bosnia and the responsibility of the Frontex agency will be investigated to illustrate the functioning of border surveillance by the EU. The pandemic has also favored the strengthening of measures to restrict the access of unwanted migrants in developed countries. Secondly, the article looks at the actors and initiatives that try to open spaces of solidarity and welcome towards migrants and asylum seekers, challenging on a practical level the absolutization of borders and the exclusion of those who knock on gates to the North of the world. Among the many possible examples, two are discussed: the so-called “sanctuary cities” and the humanitarian corridors. Starting from these examples, the concept of “solidarity against borders” will be developed in the conclusions.
L’articolo si propone due obiettivi. In primo luogo intende approfondire il tema del ritorno dei confini, illustrandone l’articolazione a diversi livelli e il funzionamento selettivo, come effetto di un regime neo-liberale di governo della mobilità umana: un regime che incorpora disuguaglianze profonde nella distribuzione del diritto a muoversi attraverso i confini. Il caso dei respingimenti al confine con la Bosnia e la responsabilità dell’agenzia Frontex verranno approfonditi per illustrare il funzionamento della vigilanza sulle frontiere da parte dell’UE. La pandemia inoltre ha favorito il rafforzamento di misure di restrizione degli accessi dei migranti indesiderati nei paesi sviluppati. In secondo luogo, l’articolo rivolge lo sguardo agli attori e alle iniziative che cercano di aprire spazi di solidarietà e accoglienza nei confronti dei migranti e dei richiedenti asilo, contestando sul piano pratico l’assolutizzazione dei confini e l’esclusione di chi bussa alle porte del Nord del mondo. Tra i molti esempi possibili, ne vengono trattati due: le cosiddette “città santuario” e i corridoi umanitari. A partire da questi esempi sarà sviluppato nelle conclusioni il concetto di “solidarietà contro i confini”
confini; politiche migratorie; mobilità; solidarietà; COVID; città santuario; corridoi umanitari; borders; migration policies; mobility; solidarity; COVID; sanctuary city; humanitarian corridors;
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
Settore SPS/11 - Sociologia dei Fenomeni Politici
apr-2022
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