Imberg.db, la banca dati sulle imprese bergamasche dall’Unità al 1978, che qui presentiamo, è costituita dalla trasposizione digitale – in database relazionale – delle informazioni desunte dalle tre anagrafi commerciali (che appartengono quindi alla categoria delle fonti primarie) esistenti per il periodo di riferimento. Quella che può essere considerata l’anagrafe economica digitale del territorio bergamasco dall’Unità alla fine degli anni Settanta (vale a dire fino all’anno, il 1978, in cui inizia il sistema di registrazione elettronico camerale), è stata progettata e realizzata, tra il 2002 e il 2008, dalla Fondazione Famiglia Legler (ora Fondazione Legler per la Storia economica e sociale di Bergamo) su incarico della Camera di Commercio di Bergamo, beneficiando di finanziamenti anche da parte della Fondazione Cariplo, della Provincia di Bergamo e di Regione Lombardia. Il database è liberamente interrogabile online, o presso la Fondazione, previa autorizzazione della Camera di Commercio di Bergamo, mentre un sample ne è visibile all’indirizzo web http://www.ffl.it/interroga.asp (consultato in data: marzo 2022). La prima delle anagrafi commerciali utilizzate per costruire Imberg.db è il “Registro generale delle notificazioni di commercianti e negozianti arti e commercio della R. Città di Bergamo e provincia”, che raccoglie le iscrizioni delle ditte e delle società dal 1849 al 1911. Questa fonte risale alla Riforma austriaca del 1849, con la quale le autorità intendevano uniformare la normativa delle camere di commercio entro i confini imperiali. La legge del 1862, in un clima di radicalismo liberale, abrogava ogni riferimento identificativo, compreso il registro ditte, che però continuava a sussistere – sempre in questa serie – per le notificazioni volontarie; consta di cinque volumi conservati presso l’Archivio di Stato di Bergamo. La seconda è il “Registro ditte” della Camera di Commercio e Industria, istituito dalla legge 20 marzo 1910 n. 121 e dal successivo regolamento del 19 febbraio 1911 n. 245, che ripristina l’obbligatorietà delle notificazioni camerali. Di fatto, nel 1924 la riforma Corbino – al fine di dividere l’elettorato degli iscritti in gruppi di interessi per depotenziarne la pressione – si propone di riordinare il sistema di validazione dell’elettorato commerciale e di aggiornare quindi l’anagrafe che, dopo la Prima guerra mondiale, occorreva riallineare alla realtà. Il regolamento del 4 gennaio 1925 n. 29 istituiva così nuovo registro che attribuiva alle imprese un nuovo numero di registrazione. Nel caso di Bergamo, come in molte altre province, quali Varese e Cremona, l’anagrafe originale1911-1924 non è più disponibile e l’unica serie esistente è quella che parte proprio dal 1925, registrando i soggetti economici attivi a quella data, e arriva fino all’istituzione del registro imprese; per il periodo 1925-1978 si tratta di 493 registri, depositati presso la Fondazione. La terza è costituita dalla “Cancelleria commerciale” del Tribunale di Bergamo che contiene le iscrizioni delle società commerciali dall’Unità fino al 1952, quando si procede a una nuova stesura del registro delle società, inserendo secondo la numerazione originaria solo le 1.200 che a quel momento erano ancora pendenti. In questa parte storica della Cancelleria si trovano quattro linee distinte di numerazione: fino al Codice Mancini (1882) ci sono due serie relative alle società di persone (in nome collettivo e in accomandita semplice) e di capitali (accomandita per azioni e anonima); dopo il 1883 vengono iscritte anche le società cooperative e dal 1886 di mutuo soccorso; anche i fascicoli di questa fonte sono depositati presso la Fondazione Famiglia Legler. Nello specifico l’ideazione e la realizzazione della banca dati hanno voluto rispondere a un duplice intento: da un lato, rendere disponibile in formato digitale le informazioni delle principali anagrafi commerciali storiche della provincia, riproducendo fedelmente la natura, i caratteri e anche i limiti delle fonti; dall’altro, creare uno strumento di interrogazione in grado di analizzare in modo dinamico e relazionale l’universo storico delle imprese bergamasche dall’Unità al 1978, offrendo risultati sia aggregati che puntuali per singolo soggetto economico. A questo scopo si è strutturata una scheda d’inserimento in cui il tracciato dei campi comprendesse tutte le variabili indicate dal modulo d’inserimento dei diversi registri originali e in cui ogni singolo campo fosse in grado di recepire tutte le eventuali variazioni (con la loro data) della relativa variabile; variazioni che invece in molti casi le fonti riportano indistintamente nel campo “note”.

Oltre l’archiviazione. Imberg.db, la banca dati sulle imprese bergamasche dall’unità al 1978 / G. De Luca, M. Landoni. - In: STORIA IN LOMBARDIA. - ISSN 1828-2008. - 61:1-2(2021), pp. 276-287. [10.3280/SIL2021-001016]

Oltre l’archiviazione. Imberg.db, la banca dati sulle imprese bergamasche dall’unità al 1978

G. De Luca;M. Landoni
2021

Abstract

Imberg.db, la banca dati sulle imprese bergamasche dall’Unità al 1978, che qui presentiamo, è costituita dalla trasposizione digitale – in database relazionale – delle informazioni desunte dalle tre anagrafi commerciali (che appartengono quindi alla categoria delle fonti primarie) esistenti per il periodo di riferimento. Quella che può essere considerata l’anagrafe economica digitale del territorio bergamasco dall’Unità alla fine degli anni Settanta (vale a dire fino all’anno, il 1978, in cui inizia il sistema di registrazione elettronico camerale), è stata progettata e realizzata, tra il 2002 e il 2008, dalla Fondazione Famiglia Legler (ora Fondazione Legler per la Storia economica e sociale di Bergamo) su incarico della Camera di Commercio di Bergamo, beneficiando di finanziamenti anche da parte della Fondazione Cariplo, della Provincia di Bergamo e di Regione Lombardia. Il database è liberamente interrogabile online, o presso la Fondazione, previa autorizzazione della Camera di Commercio di Bergamo, mentre un sample ne è visibile all’indirizzo web http://www.ffl.it/interroga.asp (consultato in data: marzo 2022). La prima delle anagrafi commerciali utilizzate per costruire Imberg.db è il “Registro generale delle notificazioni di commercianti e negozianti arti e commercio della R. Città di Bergamo e provincia”, che raccoglie le iscrizioni delle ditte e delle società dal 1849 al 1911. Questa fonte risale alla Riforma austriaca del 1849, con la quale le autorità intendevano uniformare la normativa delle camere di commercio entro i confini imperiali. La legge del 1862, in un clima di radicalismo liberale, abrogava ogni riferimento identificativo, compreso il registro ditte, che però continuava a sussistere – sempre in questa serie – per le notificazioni volontarie; consta di cinque volumi conservati presso l’Archivio di Stato di Bergamo. La seconda è il “Registro ditte” della Camera di Commercio e Industria, istituito dalla legge 20 marzo 1910 n. 121 e dal successivo regolamento del 19 febbraio 1911 n. 245, che ripristina l’obbligatorietà delle notificazioni camerali. Di fatto, nel 1924 la riforma Corbino – al fine di dividere l’elettorato degli iscritti in gruppi di interessi per depotenziarne la pressione – si propone di riordinare il sistema di validazione dell’elettorato commerciale e di aggiornare quindi l’anagrafe che, dopo la Prima guerra mondiale, occorreva riallineare alla realtà. Il regolamento del 4 gennaio 1925 n. 29 istituiva così nuovo registro che attribuiva alle imprese un nuovo numero di registrazione. Nel caso di Bergamo, come in molte altre province, quali Varese e Cremona, l’anagrafe originale1911-1924 non è più disponibile e l’unica serie esistente è quella che parte proprio dal 1925, registrando i soggetti economici attivi a quella data, e arriva fino all’istituzione del registro imprese; per il periodo 1925-1978 si tratta di 493 registri, depositati presso la Fondazione. La terza è costituita dalla “Cancelleria commerciale” del Tribunale di Bergamo che contiene le iscrizioni delle società commerciali dall’Unità fino al 1952, quando si procede a una nuova stesura del registro delle società, inserendo secondo la numerazione originaria solo le 1.200 che a quel momento erano ancora pendenti. In questa parte storica della Cancelleria si trovano quattro linee distinte di numerazione: fino al Codice Mancini (1882) ci sono due serie relative alle società di persone (in nome collettivo e in accomandita semplice) e di capitali (accomandita per azioni e anonima); dopo il 1883 vengono iscritte anche le società cooperative e dal 1886 di mutuo soccorso; anche i fascicoli di questa fonte sono depositati presso la Fondazione Famiglia Legler. Nello specifico l’ideazione e la realizzazione della banca dati hanno voluto rispondere a un duplice intento: da un lato, rendere disponibile in formato digitale le informazioni delle principali anagrafi commerciali storiche della provincia, riproducendo fedelmente la natura, i caratteri e anche i limiti delle fonti; dall’altro, creare uno strumento di interrogazione in grado di analizzare in modo dinamico e relazionale l’universo storico delle imprese bergamasche dall’Unità al 1978, offrendo risultati sia aggregati che puntuali per singolo soggetto economico. A questo scopo si è strutturata una scheda d’inserimento in cui il tracciato dei campi comprendesse tutte le variabili indicate dal modulo d’inserimento dei diversi registri originali e in cui ogni singolo campo fosse in grado di recepire tutte le eventuali variazioni (con la loro data) della relativa variabile; variazioni che invece in molti casi le fonti riportano indistintamente nel campo “note”.
Imprese; storia; Bergamo; banca dati
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2021
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