Un'ossessione "si aggira" per le redazioni dei telegiornali e delle testate giornalistiche: l'ossessione per l'ultimo, il più aggiornato sondaggio sulle intenzioni di voto. Un'ossessione che, viste alcune dichiarazioni e scelte, sembra avere contagiato anche le segreterie dei partiti. Ed ecco che, dopo la lettura dell'ultimo sondaggio, partono le speculazioni su quanto abbia guadagnato o perso questo o quell'altro partito. Chi sia in fase ascendente e chi invece arranchi. Con chi converrebbe allearsi e a quanto ammonti in termini di voti la somma di questa o quella coalizione. Poche sono le testate che resistono a questo richiamo. Mentre è raro sentire commenti sulla qualità delle stime derivate dall'analisi delle intenzioni di voto, sul loro margine di incertezza, sulla volubilità del dato in periodi distanti dalle elezioni, in cui le opzioni di scelta degli elettori rimangono sconosciute e, ultimo ma non meno importante, sulle distorsioni dei campioni che solo nominalmente vengono definiti "rappresentativi". È bene allora ricordare i limiti di cui soffre lo strumento delle intenzioni di voto se utilizzato per comprendere il modo in cui gli elettori e le elettrici si orientano nello spazio politico dove gli attori politici competono per ottenere la loro preferenza. E valutare possibili alternative, come ad esempio la propensione al voto.
Al di là delle intenzioni: propensione al voto e competizione elettorale / C. Vezzoni, M. Moroni (QUADERNI). - In: Come siamo cambiati? : Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia / [a cura di] N. Maggini, A. Pedrazzani. - Prima edizione. - [s.l] : Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2021 Oct. - ISBN 978-88-6835-4312. - pp. 163-175
Al di là delle intenzioni: propensione al voto e competizione elettorale
C. Vezzoni
;M. Moroni
2021
Abstract
Un'ossessione "si aggira" per le redazioni dei telegiornali e delle testate giornalistiche: l'ossessione per l'ultimo, il più aggiornato sondaggio sulle intenzioni di voto. Un'ossessione che, viste alcune dichiarazioni e scelte, sembra avere contagiato anche le segreterie dei partiti. Ed ecco che, dopo la lettura dell'ultimo sondaggio, partono le speculazioni su quanto abbia guadagnato o perso questo o quell'altro partito. Chi sia in fase ascendente e chi invece arranchi. Con chi converrebbe allearsi e a quanto ammonti in termini di voti la somma di questa o quella coalizione. Poche sono le testate che resistono a questo richiamo. Mentre è raro sentire commenti sulla qualità delle stime derivate dall'analisi delle intenzioni di voto, sul loro margine di incertezza, sulla volubilità del dato in periodi distanti dalle elezioni, in cui le opzioni di scelta degli elettori rimangono sconosciute e, ultimo ma non meno importante, sulle distorsioni dei campioni che solo nominalmente vengono definiti "rappresentativi". È bene allora ricordare i limiti di cui soffre lo strumento delle intenzioni di voto se utilizzato per comprendere il modo in cui gli elettori e le elettrici si orientano nello spazio politico dove gli attori politici competono per ottenere la loro preferenza. E valutare possibili alternative, come ad esempio la propensione al voto.File | Dimensione | Formato | |
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