Statalismo o staticità? Gli orientamenti su stato e mercato ai tempi del Covid-19

La contrapposizione tra un’economia di mercato libera dalle ingerenze dello stato e il ruolo attivo delle istituzioni all’interno delle dinamiche economiche, ridotta all’etichetta quasi pugilistica “Stato vs. Mercato”, è una delle direttrici principali dello scontro politico. In un quadro in cui nuove informazioni sono in grado di modificare le attitudini personali, la pandemia da Covid 19 può assumere un ruolo importante. Con l’emergenza pandemica, le politiche statali hanno riguardato molti settori: innanzitutto, si è assistito a una pervasività inusuale dello stato nella vita individuale sia a livello di politiche sanitarie, di sicurezza ed economiche; inoltre, questo intervento massiccio delle istituzioni è stato richiesto da più parti, soprattutto per quanto riguarda le politiche di sussidio e di salvaguardia economica di imprese e lavoratori costretti all’inoperosità dalle politiche di contenimento del contagio. Infine, la crisi economica scoppiata in concomitanza con l’emergenza sanitaria rappresenta un ulteriore fattore di shock. Insomma, la pandemia da covid 19 dà modo di analizzare il rapporto tra i cittadini e la loro inclinazione pro stato o pro mercato sotto una nuova luce, dettata da un contesto che ha unito le caratteristiche della crisi a una forte sollecitazione di intervento istituzionale sia nella vita privata che nell’economia.