The 23rd of February 1807 the British Parliament approved by a large majority the abolishment of slave trade. Therefore, Great Britain, which at the time was probably the main country in terms of slavery in the world, transformed itself into an emancipated nation. This was thanks to a profound change of collective consciences promoted and enlivened by William Wilberforce and other abolitionists. It was an epic breakthrough. Or maybe not. In fact, at the beginning, The Slave Trade Act had a minimal impact. This is demonstrated by the paradigmatic case of Cape Town, which was the geographical intermediate point since its foundation for all slavery ships going to the Americas from the Indian Ocean. As a matter of fact, the amount of slavery ships going through Table Bay was not decreasing. Through the analysis of documents, this work will investigate how abolition was perceived in Cape Town. We will do so by focusing on the experiences of released people, defined as slaves prize or negroes prize by colonists. The work will demonstrate that, under the semblance of freedom, slaves prize was accepted in the colony and entered into the apprenticeship mechanism that was defined by the governor of Sierra Leone, William Fergusson, as «a moral millstone round the necks’ of the colony’s population».

Il 23 febbraio 1807 il Parlamento inglese approvò a larga maggioranza l’abolizione della tratta degli schiavi. L’Inghilterra, che probabilmente era stato il principale paese impegnato in quel tipo di commercio, si era trasformata in nazione emancipatrice grazie a un profondo cambiamento collettivo delle coscienze, promosso e animato da William Wilberforce e da altri abolizionisti. Sembrava una svolta epocale, ma era tutto da dimostrare. Uno squarcio lo apre infatti il caso paradigmatico di Città del Capo, stazione intermedia, sin dalla sua fondazione, per le navi schiaviste che si dirigevano dall'Oceano Indiano alle Americhe. Qui, lo Slave Trade Act ha avuto, almeno inizialmente, un impatto minimo sul movimento delle imbarcazioni negriere. Lo studio della documentazione coeva, depositata presso gli archivi sudafricani ed inglesi, dimostra come i ‘liberi’, definiti slaves prize o negroes prize dai coloni, sotto le mentite spoglie della libertà, entrarono nel complesso meccanismo dell’apprendistato, che sarà definito, nel 1847, dal governatore della Sierra Leone, William Fergusson, come ‘una macina morale intorno al collo’ della popolazione.

Migranti-Forzati : la condizione dei negroes prize nel Sudafrica del XIX secolo / D. Buccomino. - In: STUDIA ET DOCUMENTA HISTORIAE ET IURIS. - ISSN 1026-9169. - 86:(2020 Feb), pp. 103-130.

Migranti-Forzati : la condizione dei negroes prize nel Sudafrica del XIX secolo

D. Buccomino
2020

Abstract

The 23rd of February 1807 the British Parliament approved by a large majority the abolishment of slave trade. Therefore, Great Britain, which at the time was probably the main country in terms of slavery in the world, transformed itself into an emancipated nation. This was thanks to a profound change of collective consciences promoted and enlivened by William Wilberforce and other abolitionists. It was an epic breakthrough. Or maybe not. In fact, at the beginning, The Slave Trade Act had a minimal impact. This is demonstrated by the paradigmatic case of Cape Town, which was the geographical intermediate point since its foundation for all slavery ships going to the Americas from the Indian Ocean. As a matter of fact, the amount of slavery ships going through Table Bay was not decreasing. Through the analysis of documents, this work will investigate how abolition was perceived in Cape Town. We will do so by focusing on the experiences of released people, defined as slaves prize or negroes prize by colonists. The work will demonstrate that, under the semblance of freedom, slaves prize was accepted in the colony and entered into the apprenticeship mechanism that was defined by the governor of Sierra Leone, William Fergusson, as «a moral millstone round the necks’ of the colony’s population».
Il 23 febbraio 1807 il Parlamento inglese approvò a larga maggioranza l’abolizione della tratta degli schiavi. L’Inghilterra, che probabilmente era stato il principale paese impegnato in quel tipo di commercio, si era trasformata in nazione emancipatrice grazie a un profondo cambiamento collettivo delle coscienze, promosso e animato da William Wilberforce e da altri abolizionisti. Sembrava una svolta epocale, ma era tutto da dimostrare. Uno squarcio lo apre infatti il caso paradigmatico di Città del Capo, stazione intermedia, sin dalla sua fondazione, per le navi schiaviste che si dirigevano dall'Oceano Indiano alle Americhe. Qui, lo Slave Trade Act ha avuto, almeno inizialmente, un impatto minimo sul movimento delle imbarcazioni negriere. Lo studio della documentazione coeva, depositata presso gli archivi sudafricani ed inglesi, dimostra come i ‘liberi’, definiti slaves prize o negroes prize dai coloni, sotto le mentite spoglie della libertà, entrarono nel complesso meccanismo dell’apprendistato, che sarà definito, nel 1847, dal governatore della Sierra Leone, William Fergusson, come ‘una macina morale intorno al collo’ della popolazione.
Schiavitù, apprendistato, neri da premio, Slave Trade Act, Colonia del Capo di Buona Speranza
Settore IUS/19 - Storia del Diritto Medievale e Moderno
feb-2020
Article (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
05_Buccomino.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 726.44 kB
Formato Adobe PDF
726.44 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/913459
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact