Il presente contributo prende in esame il tema della responsabilità del parlamentare in relazione alle condotte di corruzione. Nonostante il codice penale adotti un concetto unitario di pubblico ufficiale, che trova conferma nella formulazione omnicomprensiva dell’art. 357 c.p., l’Autrice evidenzia come siano emersi - nella prassi, nella legislazione e altresì nel confronto con alcuni ordinamenti stranieri - segnali che testimoniano una rinnovata consapevolezza della natura peculiare della funzione parlamentare. Se-gnali che danno forza all’ipotesi di uno statuto penalistico differenziato dei soggetti ad essa preposti ri-spetto al restante novero dei pubblici ufficiali. Secondo l’Autrice, tale trattamento differenziato si dovreb-be concretizzare in una riduzione dell’ampiezza dell’ambito della rilevanza penale con riferimento alle condotte di corruzione, che riposa sulla consapevolezza che tale funzione pubblica si colloca in un ambi-to di garanzie e libertà costituzionali che impongono, tanto al legislatore quanto all’interprete, un atteg-giamento di prudenza nell’impiego dello strumentario penale. A tale impostazione deve tuttavia fare da contraltare l’espansione di strumenti extra-penalistici di prevenzione della corruzione, nell’ottica anche della valorizzazione del principio di sussidiarietà dell’intervento penale. A questo proposito, assumono centrale interesse le indicazioni rivolte al nostro Paese dal GRECO nell’ultimo rapporto sull’Italia, sulle quali l’A. si sofferma nella parte finale del contributo.

Corruzione del parlamentare: attualità, tendenze e prospettive a trent'anni da tangentopoli / M.C. Ubiali. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - 2022:2(2022 Feb), pp. 252-259.

Corruzione del parlamentare: attualità, tendenze e prospettive a trent'anni da Tangentopoli

M.C. Ubiali
2022

Abstract

Il presente contributo prende in esame il tema della responsabilità del parlamentare in relazione alle condotte di corruzione. Nonostante il codice penale adotti un concetto unitario di pubblico ufficiale, che trova conferma nella formulazione omnicomprensiva dell’art. 357 c.p., l’Autrice evidenzia come siano emersi - nella prassi, nella legislazione e altresì nel confronto con alcuni ordinamenti stranieri - segnali che testimoniano una rinnovata consapevolezza della natura peculiare della funzione parlamentare. Se-gnali che danno forza all’ipotesi di uno statuto penalistico differenziato dei soggetti ad essa preposti ri-spetto al restante novero dei pubblici ufficiali. Secondo l’Autrice, tale trattamento differenziato si dovreb-be concretizzare in una riduzione dell’ampiezza dell’ambito della rilevanza penale con riferimento alle condotte di corruzione, che riposa sulla consapevolezza che tale funzione pubblica si colloca in un ambi-to di garanzie e libertà costituzionali che impongono, tanto al legislatore quanto all’interprete, un atteg-giamento di prudenza nell’impiego dello strumentario penale. A tale impostazione deve tuttavia fare da contraltare l’espansione di strumenti extra-penalistici di prevenzione della corruzione, nell’ottica anche della valorizzazione del principio di sussidiarietà dell’intervento penale. A questo proposito, assumono centrale interesse le indicazioni rivolte al nostro Paese dal GRECO nell’ultimo rapporto sull’Italia, sulle quali l’A. si sofferma nella parte finale del contributo.
Settore IUS/17 - Diritto Penale
feb-2022
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