Many authors underline that there has been a profound evolution of tourism consumption from the Fordist era to the post Fordist and post modern one that we could place within a paradigmatic leap in terms of size and quality of contexts and type of demand. The first was precisely the product of economic development pushed by the end of World War II, with longer paid holidays, extensive initial use of cars and increased purchasing power of people. This type of tourism represented mass tourism, characterized by standardized supply and demand, in which price and economies of scale were critical success factors to satisfy the masses of tourists emerging from the thirty-year economic growth of the US and Europe. After the first oil crises and the advent of globalization, together with the emergence of new technologies, new segments of tourists emerge, in possession of economic, cultural and temporal capital that have given rise to post-Fordist consumption and demand phenomena. Here we detect the "paradigmatic leap" with tourists looking for unique products, differentiated in line with emerging lifestyles by mixing psychological and aesthetic, cognitive and imaginative, perceptual and co-design factors. All in a complex process that mixes material and immaterial, experiential and spiritual factors. The demand for well-being feeds on factors that are physical, cognitive and emotional but within an ever deeper psychological- perceptive and imaginative envelope. So we are witnessing the transition from the tourism to a post-tourism who, highlighting strong personalization (and personality), shows greater volatility and less loyalty to the places themselves, as well as greater critical capacity. The post-tourist demands tailor-made value propositions, capable of optimizing the use of free time and enhancing the experiential dimension of the holiday where the psychological and perceptive components are a premium over the physical-material ones that had accompanied him throughout the first century tourism from the first decades of the 19th century onwards in England which accelerated industrial production and the first forms of modern welfare state were sketched in connection with the first levers oriented to the well-being of people and communities as well as the environment

Molti autori sottolineano come ci sia stata una profonda evoluzione del consumo turistico dall’epoca fordista a quella post fordista e post moderna che potremmo collocare entro un salto paradigmatico per dimensioni e qualità di contesti e di tipologia di domanda. Il primo era proprio il prodotto dello sviluppo economico sospinto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con ferie pagate più lunghe, ampio uso iniziale di automobili e aumento del potere d'acquisto delle persone. Questo tipo di turismo rappresentava il turismo di massa, caratterizzato da offerta e domanda standardizzate, in cui il prezzo e le economie di scala erano fattori critici di successo per soddisfare le masse di turisti che emergevano dalla crescita economica trentennale di USA e Europa. Dopo le prime crisi petrolifere e l’avvento della globalizzazione, unitamente all’affermarsi delle nuove tecnologie, emergono nuovi segmenti di turisti, in possesso di capitale economico, culturale e temporale che hanno dato luogo a fenomeni di consumo e di domanda post-fordista. Qui rileviamo il “salto paradigmatico” con turisti alla ricerca di prodotti unici, differenziati in linea con gli stili di vita emergenti mixando fattori psicologici ed estetici, cognitivi e immaginativi, percettivi e di co- progettazione. Tutto in un processo complesso che mixa fattori materiali e immateriali, esperienziali e spirituali. La domanda di benessere si alimenta di fattori che sono fisici, cognitivi ed emotivi ma dentro un involucro psicologico-percettivo e immaginativo sempre più profondo. Dunque assistiamo alla transizione dal turista ad un post-turista che evidenziando forte personalizzazione (e personalità) mostra maggiore volatilità e minore fedeltà ai luoghi in sè, oltre che maggiore capacità critica. Il post-turista domanda proposizioni di valore su misura, capaci di ottimizzare l’uso del tempo libero e di esaltare la dimensione esperienziale della vacanza dove le componenti psicologiche e percettive fanno premio su quelle fisico-materiali che lo avevano accompagnato lungo tutto il primo secolo turistico dai primi decenni dell’800 in poi nell’Inghilterra che accelerava sulla produzione industriale e si abbozzavano le prime forme di moderno welfare state in connessione con le prime leve orientate al benessere delle persone e delle comunità oltre che dell’ambiente.

L’evoluzione della domanda post-turistica esperienziale tra materiale, immateriale e spirituale: alla ricerca del “benessere totale” nell’integrated triple loop psicologia cognitiva-percezione- coprogettazione / L. Pilotti, T. Pencarelli. - In: TURISMO E PSICOLOGIA. - ISSN 2240-0443. - 14:2(2021), pp. 101-113.

L’evoluzione della domanda post-turistica esperienziale tra materiale, immateriale e spirituale: alla ricerca del “benessere totale” nell’integrated triple loop psicologia cognitiva-percezione- coprogettazione

L. Pilotti
Primo
;
2021

Abstract

Many authors underline that there has been a profound evolution of tourism consumption from the Fordist era to the post Fordist and post modern one that we could place within a paradigmatic leap in terms of size and quality of contexts and type of demand. The first was precisely the product of economic development pushed by the end of World War II, with longer paid holidays, extensive initial use of cars and increased purchasing power of people. This type of tourism represented mass tourism, characterized by standardized supply and demand, in which price and economies of scale were critical success factors to satisfy the masses of tourists emerging from the thirty-year economic growth of the US and Europe. After the first oil crises and the advent of globalization, together with the emergence of new technologies, new segments of tourists emerge, in possession of economic, cultural and temporal capital that have given rise to post-Fordist consumption and demand phenomena. Here we detect the "paradigmatic leap" with tourists looking for unique products, differentiated in line with emerging lifestyles by mixing psychological and aesthetic, cognitive and imaginative, perceptual and co-design factors. All in a complex process that mixes material and immaterial, experiential and spiritual factors. The demand for well-being feeds on factors that are physical, cognitive and emotional but within an ever deeper psychological- perceptive and imaginative envelope. So we are witnessing the transition from the tourism to a post-tourism who, highlighting strong personalization (and personality), shows greater volatility and less loyalty to the places themselves, as well as greater critical capacity. The post-tourist demands tailor-made value propositions, capable of optimizing the use of free time and enhancing the experiential dimension of the holiday where the psychological and perceptive components are a premium over the physical-material ones that had accompanied him throughout the first century tourism from the first decades of the 19th century onwards in England which accelerated industrial production and the first forms of modern welfare state were sketched in connection with the first levers oriented to the well-being of people and communities as well as the environment
Molti autori sottolineano come ci sia stata una profonda evoluzione del consumo turistico dall’epoca fordista a quella post fordista e post moderna che potremmo collocare entro un salto paradigmatico per dimensioni e qualità di contesti e di tipologia di domanda. Il primo era proprio il prodotto dello sviluppo economico sospinto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con ferie pagate più lunghe, ampio uso iniziale di automobili e aumento del potere d'acquisto delle persone. Questo tipo di turismo rappresentava il turismo di massa, caratterizzato da offerta e domanda standardizzate, in cui il prezzo e le economie di scala erano fattori critici di successo per soddisfare le masse di turisti che emergevano dalla crescita economica trentennale di USA e Europa. Dopo le prime crisi petrolifere e l’avvento della globalizzazione, unitamente all’affermarsi delle nuove tecnologie, emergono nuovi segmenti di turisti, in possesso di capitale economico, culturale e temporale che hanno dato luogo a fenomeni di consumo e di domanda post-fordista. Qui rileviamo il “salto paradigmatico” con turisti alla ricerca di prodotti unici, differenziati in linea con gli stili di vita emergenti mixando fattori psicologici ed estetici, cognitivi e immaginativi, percettivi e di co- progettazione. Tutto in un processo complesso che mixa fattori materiali e immateriali, esperienziali e spirituali. La domanda di benessere si alimenta di fattori che sono fisici, cognitivi ed emotivi ma dentro un involucro psicologico-percettivo e immaginativo sempre più profondo. Dunque assistiamo alla transizione dal turista ad un post-turista che evidenziando forte personalizzazione (e personalità) mostra maggiore volatilità e minore fedeltà ai luoghi in sè, oltre che maggiore capacità critica. Il post-turista domanda proposizioni di valore su misura, capaci di ottimizzare l’uso del tempo libero e di esaltare la dimensione esperienziale della vacanza dove le componenti psicologiche e percettive fanno premio su quelle fisico-materiali che lo avevano accompagnato lungo tutto il primo secolo turistico dai primi decenni dell’800 in poi nell’Inghilterra che accelerava sulla produzione industriale e si abbozzavano le prime forme di moderno welfare state in connessione con le prime leve orientate al benessere delle persone e delle comunità oltre che dell’ambiente.
turismo post-fordista; psicologia cognitiva e percettiva; esperienza; post-turista; post fordism tourism; cognitive psycology and perception; experience; post-tourism;
Settore SECS-P/08 - Economia e Gestione delle Imprese
2021
https://turismoepsicologia.padovauniversitypress.it/issue/14/2
Article (author)
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