Il fenomeno migratorio è stato nel corso degli ultimi anni, in Italia e in Europa, un tema molto presente nel dibattito pubblico, sia politico sia della società̀ civile. L’intensificarsi dei flussi migratori ha posto interrogativi sulla gestione dell’accoglienza umanitaria e la cooperazione europea, generando in alcuni settori sociali e politici anche reazioni violente e di rifiuto. Anche i media, che riflettono i fenomeni sociali più rilevanti, hanno dedicato ampia attenzione al fenomeno. Tutto questo accade in un paese, come l’Italia, caratterizzato da un sistema mediatico fortemente intrecciato con la politica. Anzi, spesso è il sistema informativo che tende ad assecondare l’agenda politica. Un’agenda nella quale la questione dell’immigrazione compare come terreno di scontro, e che, dunque, viene amplificata. Il tema dell’immigrazione nel dibattito pubblico ha sempre presentato una rilevanza costante sia pur con dei picchi periodici, in positivo o in negativo, dovuti alla “stagionalità” degli sbarchi o a particolari eventi di cronaca o – non meno importante – all’interesse del singolo partito politico, della coalizione di riferimento, del candidato alle elezioni o del ministro/presidente/sindaco che utilizza il tema a fini di consenso. L’attenzione mediatica e l’agenda politica del 2020, sono state quasi interamente assorbite dalle vicende legate al COVID-19. Durante la prima ondata, lo spazio dedicato all’immigrazione si è ridotto fino quasi a concentrarsi completamente sul c.d. “decreto Rilancio” (Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), che ha aperto una finestra temporale per la regolarizzazione dei lavoratori italiani e stranieri nei settori del sostegno domestico (colf e badanti) e agricolo.
Media, politica e immigrazione : Un rapporto difficile / P. Berretta, N. Pasini, G. Valtolina - In: Ventiseiesimo Rapporto sulle migrazioni 2020Prima edizione. - Milano : Franco Angeli, 2021. - ISBN 978-88-351-1625-7. - pp. 251-270
Media, politica e immigrazione : Un rapporto difficile
N. Pasini;
2021
Abstract
Il fenomeno migratorio è stato nel corso degli ultimi anni, in Italia e in Europa, un tema molto presente nel dibattito pubblico, sia politico sia della società̀ civile. L’intensificarsi dei flussi migratori ha posto interrogativi sulla gestione dell’accoglienza umanitaria e la cooperazione europea, generando in alcuni settori sociali e politici anche reazioni violente e di rifiuto. Anche i media, che riflettono i fenomeni sociali più rilevanti, hanno dedicato ampia attenzione al fenomeno. Tutto questo accade in un paese, come l’Italia, caratterizzato da un sistema mediatico fortemente intrecciato con la politica. Anzi, spesso è il sistema informativo che tende ad assecondare l’agenda politica. Un’agenda nella quale la questione dell’immigrazione compare come terreno di scontro, e che, dunque, viene amplificata. Il tema dell’immigrazione nel dibattito pubblico ha sempre presentato una rilevanza costante sia pur con dei picchi periodici, in positivo o in negativo, dovuti alla “stagionalità” degli sbarchi o a particolari eventi di cronaca o – non meno importante – all’interesse del singolo partito politico, della coalizione di riferimento, del candidato alle elezioni o del ministro/presidente/sindaco che utilizza il tema a fini di consenso. L’attenzione mediatica e l’agenda politica del 2020, sono state quasi interamente assorbite dalle vicende legate al COVID-19. Durante la prima ondata, lo spazio dedicato all’immigrazione si è ridotto fino quasi a concentrarsi completamente sul c.d. “decreto Rilancio” (Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), che ha aperto una finestra temporale per la regolarizzazione dei lavoratori italiani e stranieri nei settori del sostegno domestico (colf e badanti) e agricolo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
201221_ISMU_Rapporto_2020_15_Baretta_Valtolina_Pasini.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
1.36 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.36 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.