L’esilio è una delle esperienze più importanti e più ricorrenti nella storia dell’anarchismo internazionale. L’anarchico è l’esule, è colui che viene cacciato «senza tregua», costretto a partire «cantando colla speranza in cor», come recitava "Addio Lugano bella". Nei drammatici anni compresi tra le due guerre mondiali, proprio l’esilio contribuisce a conferire all’antifascismo un carattere internazionale. Punto di riferimento essenziale per il movimento anarchico italiano, tra i protagonisti del biennio rosso, “Umanità Nova” fu costretta alla chiusura all’indomani della Marcia su Roma. A New York (1924-1925), a Buenos Aires (1930-1932) e a Parigi (1932-1933) si verificarono alcuni tentativi di riportare il giornale in vita. I militanti coinvolti e il contesto (politico, storico e geografico) furono di volta in volta differenti. Da questo punto di vista, “Umanità Nova” costituisce quindi un punto di osservazione privilegiato su alcune realtà dell’esilio libertario antifascista che, attraverso le sue pagine, continuava a interrogarsi su come reagire al regime di Mussolini, su come organizzare la solidarietà ai perseguitati e su come continuare a costruire un mondo nuovo.
Esilio antifascista e clandestinità : Umanità Nova fuori dall’Italia / D. Bernardini (STUDI STORICI). - In: Umanità Nova 1920-2020 / [a cura di] G. Sacchetti. - [s.l] : Zero in Condotta, 2022. - ISBN 978-88-95950-72-3. - pp. 111-124 (( convegno Un secolo d'informazione anarchica tenutosi a Imola nel 2020.
Esilio antifascista e clandestinità : Umanità Nova fuori dall’Italia
D. Bernardini
2022
Abstract
L’esilio è una delle esperienze più importanti e più ricorrenti nella storia dell’anarchismo internazionale. L’anarchico è l’esule, è colui che viene cacciato «senza tregua», costretto a partire «cantando colla speranza in cor», come recitava "Addio Lugano bella". Nei drammatici anni compresi tra le due guerre mondiali, proprio l’esilio contribuisce a conferire all’antifascismo un carattere internazionale. Punto di riferimento essenziale per il movimento anarchico italiano, tra i protagonisti del biennio rosso, “Umanità Nova” fu costretta alla chiusura all’indomani della Marcia su Roma. A New York (1924-1925), a Buenos Aires (1930-1932) e a Parigi (1932-1933) si verificarono alcuni tentativi di riportare il giornale in vita. I militanti coinvolti e il contesto (politico, storico e geografico) furono di volta in volta differenti. Da questo punto di vista, “Umanità Nova” costituisce quindi un punto di osservazione privilegiato su alcune realtà dell’esilio libertario antifascista che, attraverso le sue pagine, continuava a interrogarsi su come reagire al regime di Mussolini, su come organizzare la solidarietà ai perseguitati e su come continuare a costruire un mondo nuovo.| File | Dimensione | Formato | |
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