Benché il Giappone intrattenga consolidati rapporti internazionali dal punto di vista economico e culturale (anche grazie alla sublimazione di cliché tradizionali), durante la crisi pandemica da Covid-19 ha optato per una intensa ricerca di stabilità e sicurezza esclusivamente all’interno dei propri confini, isolandosi e imponendo un rigido quanto controverso entry ban. Mentre molti Paesi hanno fatto ricorso a varie formule di controllo delle frontiere per limitare spostamenti che avrebbero acuito la diffusione del virus, nella gestione dei flussi di viaggiatori in entrata e in uscita il Giappone ha optato per una politica preferenziale, cautelativa quasi unicamente degli interessi dei propri cittadini, adottando modalità comunicative che, spingendosi perfino a sottolineare una propria superiorità (genetica e culturale), hanno mirato al mantenimento strategico di un’immagine positiva agli occhi della popolazione e del resto del mondo. Con l’ausilio di contributi della più nota stampa nazionale giapponese pubblicati (in lingua inglese e giapponese) durante il biennio pandemico 2020-2021, l’intervento mira a individuare e osservare alcuni aspetti di uno spirito neo-nazionalista del Giappone odierno, affine a un recente revival del Nihonjinron (trattazioni di ispirazione sociologica, psicologica, antropologica, pubblicate in particolare tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, che teorizzano presunte qualità essenziali e peculiari del solo popolo giapponese), e ulteriormente rinvigorito dalle più recenti scelte politiche di ‘isolamento’ dello Stato.
Unicamente isola. Risonanze neo-nazionaliste nella stampa nazionale giapponese durante il biennio pandemico 2020-2021 / S. Rossatelli. ((Intervento presentato al 7. convegno Graduate Conference : Isole e ponti. Per una topologia linguistica e letteraria dell'isolamento tenutosi a Napoli nel 2021.
Unicamente isola. Risonanze neo-nazionaliste nella stampa nazionale giapponese durante il biennio pandemico 2020-2021
S. Rossatelli
2021
Abstract
Benché il Giappone intrattenga consolidati rapporti internazionali dal punto di vista economico e culturale (anche grazie alla sublimazione di cliché tradizionali), durante la crisi pandemica da Covid-19 ha optato per una intensa ricerca di stabilità e sicurezza esclusivamente all’interno dei propri confini, isolandosi e imponendo un rigido quanto controverso entry ban. Mentre molti Paesi hanno fatto ricorso a varie formule di controllo delle frontiere per limitare spostamenti che avrebbero acuito la diffusione del virus, nella gestione dei flussi di viaggiatori in entrata e in uscita il Giappone ha optato per una politica preferenziale, cautelativa quasi unicamente degli interessi dei propri cittadini, adottando modalità comunicative che, spingendosi perfino a sottolineare una propria superiorità (genetica e culturale), hanno mirato al mantenimento strategico di un’immagine positiva agli occhi della popolazione e del resto del mondo. Con l’ausilio di contributi della più nota stampa nazionale giapponese pubblicati (in lingua inglese e giapponese) durante il biennio pandemico 2020-2021, l’intervento mira a individuare e osservare alcuni aspetti di uno spirito neo-nazionalista del Giappone odierno, affine a un recente revival del Nihonjinron (trattazioni di ispirazione sociologica, psicologica, antropologica, pubblicate in particolare tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, che teorizzano presunte qualità essenziali e peculiari del solo popolo giapponese), e ulteriormente rinvigorito dalle più recenti scelte politiche di ‘isolamento’ dello Stato.Pubblicazioni consigliate
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