The rule of law is at the centre of renewed academic interest. According to some authors, it is based on a principle of “non-domination” whereby certain areas of law are removed from the control of those who hold sovereign power. At a global level, the rule of law should guarantee that single legal systems are protected when they clash with each other – with conflicts settled in a spirit of coexistence and dialogue. Such a vision offers much food for thought in the field of tax law, which is no longer strictly a national phenomenon but has also taken on importance “beyond the State”. In the European Union, tax integration is driven by the principle of equivalence, which focuses on the “administrative” interest in the prompt collection of taxes and neglects other values that traditionally underlie taxation (respect for individual rights, equality, ability to pay, etc.). European regulations on cooperation in tax matters (Directives 2011/16/EU on the exchange of information and 2010/24/EU on assistance in the recovery of tax claims) oblige Member States to provide mutual assistance by making use of their national rules to pursue foreign tax interests (which are thus made “equivalent” to domestic interests). However, differences in national legal systems and the rigidity of mutual assistance obligations risk causing conflicts, which could end up lending to much weight to the “administrative” interest in tax collection or, conversely, give rise to drastic claims of national autonomy in the face of European legislation that is perceived as excessively intrusive. The rule of law could be an adequate response to these critical challenges and guarantee a balance between the issues at stake. This could be achieved by either enhancing the fundamental rights recognised by the EU Charter of Fundamental Rights and the European Convention on Human Rights or by adopting an interpretation of mutual assistance obligations that takes into account legitimate national needs. The introduction of participation rights in cooperation procedures could help these needs come to the fore. This approach could thus establish a virtuous circle that is capable of giving new impetus to European integration.

La rule of law è al centro di un rinnovato interesse scientifico. Secondo alcuni autori, esso si sostanzierebbe in un principio di “non dominazione”, tale per cui alcune aree del diritto sono sottratte al controllo di chi detiene il potere sovrano. Nello scenario globale, la rule of law garantirebbe la tutela delle singole “legalità” che si confrontano tra loro, componendo i relativi conflitti in una logica di coesistenza e dialogo. Una simile visione è ricca di spunti nell’ambito del diritto tributario, che da fenomeno nazionale ha assunto anche una dimensione “oltre lo Stato”. Nell’Unione europea, l’integrazione in materia fiscale avviene secondo le logiche del principio di equivalenza, che pone al centro l’interesse “amministrativo” alla sollecita acquisizione delle imposte, trascurando però altri valori tradizionalmente sottesi al fenomeno fiscale (rispetto dei diritti individuali, eguaglianza, capacità contributiva, etc.). La disciplina della collaborazione in materia fiscale (direttive 2011/16/UE sugli scambi di informazioni e 2010/24/UE sull’assistenza nel recupero dei crediti tributari) obbliga gli Stati membri a prestarsi mutua assistenza, avvalendosi delle regole nazionali per perseguire l’interesse fiscale estero (che è così reso “equivalente” a quello nazionale). La diversità degli ordinamenti nazionali e la rigidità degli obblighi di mutua assistenza rischiano però di produrre situazioni di conflitto, esasperando l’interesse “amministrativo” all’acquisizione delle imposte o, al contrario, dando luogo a drastiche rivendicazioni di autonomia nazionale rispetto a un ordinamento europeo percepito come soverchiante. La rule of law potrebbe rispondere adeguatamente a queste criticità, garantendo l’equilibrio tra le istanze in gioco: ciò potrebbe avvenire sia valorizzando i diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta di Nizza e dalla CEDU, sia attraverso un’interpretazione degli obblighi di mutua assistenza che tenga conto delle legittime istanze nazionali. L’introduzione di participation rights nelle procedure di collaborazione potrebbe facilitare l’emersione di tali istanze. Si potrebbe così instaurare una dinamica virtuosa, in grado di ridare slancio al processo di integrazione europea.

La rule of law nella collaborazione in materia fiscale tra gli Stati membri dell’Unione europea / M. Fasola (CAHIERS JEAN MONNET). - In: L’État de droit =Lo Stato di diritto=The Rule of Law[s.l] : Presses de l'Université Toulouse, 2020. - ISBN 978-2-36170-216-8. - pp. 745-770

La rule of law nella collaborazione in materia fiscale tra gli Stati membri dell’Unione europea

M. Fasola
2020

Abstract

The rule of law is at the centre of renewed academic interest. According to some authors, it is based on a principle of “non-domination” whereby certain areas of law are removed from the control of those who hold sovereign power. At a global level, the rule of law should guarantee that single legal systems are protected when they clash with each other – with conflicts settled in a spirit of coexistence and dialogue. Such a vision offers much food for thought in the field of tax law, which is no longer strictly a national phenomenon but has also taken on importance “beyond the State”. In the European Union, tax integration is driven by the principle of equivalence, which focuses on the “administrative” interest in the prompt collection of taxes and neglects other values that traditionally underlie taxation (respect for individual rights, equality, ability to pay, etc.). European regulations on cooperation in tax matters (Directives 2011/16/EU on the exchange of information and 2010/24/EU on assistance in the recovery of tax claims) oblige Member States to provide mutual assistance by making use of their national rules to pursue foreign tax interests (which are thus made “equivalent” to domestic interests). However, differences in national legal systems and the rigidity of mutual assistance obligations risk causing conflicts, which could end up lending to much weight to the “administrative” interest in tax collection or, conversely, give rise to drastic claims of national autonomy in the face of European legislation that is perceived as excessively intrusive. The rule of law could be an adequate response to these critical challenges and guarantee a balance between the issues at stake. This could be achieved by either enhancing the fundamental rights recognised by the EU Charter of Fundamental Rights and the European Convention on Human Rights or by adopting an interpretation of mutual assistance obligations that takes into account legitimate national needs. The introduction of participation rights in cooperation procedures could help these needs come to the fore. This approach could thus establish a virtuous circle that is capable of giving new impetus to European integration.
La rule of law è al centro di un rinnovato interesse scientifico. Secondo alcuni autori, esso si sostanzierebbe in un principio di “non dominazione”, tale per cui alcune aree del diritto sono sottratte al controllo di chi detiene il potere sovrano. Nello scenario globale, la rule of law garantirebbe la tutela delle singole “legalità” che si confrontano tra loro, componendo i relativi conflitti in una logica di coesistenza e dialogo. Una simile visione è ricca di spunti nell’ambito del diritto tributario, che da fenomeno nazionale ha assunto anche una dimensione “oltre lo Stato”. Nell’Unione europea, l’integrazione in materia fiscale avviene secondo le logiche del principio di equivalenza, che pone al centro l’interesse “amministrativo” alla sollecita acquisizione delle imposte, trascurando però altri valori tradizionalmente sottesi al fenomeno fiscale (rispetto dei diritti individuali, eguaglianza, capacità contributiva, etc.). La disciplina della collaborazione in materia fiscale (direttive 2011/16/UE sugli scambi di informazioni e 2010/24/UE sull’assistenza nel recupero dei crediti tributari) obbliga gli Stati membri a prestarsi mutua assistenza, avvalendosi delle regole nazionali per perseguire l’interesse fiscale estero (che è così reso “equivalente” a quello nazionale). La diversità degli ordinamenti nazionali e la rigidità degli obblighi di mutua assistenza rischiano però di produrre situazioni di conflitto, esasperando l’interesse “amministrativo” all’acquisizione delle imposte o, al contrario, dando luogo a drastiche rivendicazioni di autonomia nazionale rispetto a un ordinamento europeo percepito come soverchiante. La rule of law potrebbe rispondere adeguatamente a queste criticità, garantendo l’equilibrio tra le istanze in gioco: ciò potrebbe avvenire sia valorizzando i diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta di Nizza e dalla CEDU, sia attraverso un’interpretazione degli obblighi di mutua assistenza che tenga conto delle legittime istanze nazionali. L’introduzione di participation rights nelle procedure di collaborazione potrebbe facilitare l’emersione di tali istanze. Si potrebbe così instaurare una dinamica virtuosa, in grado di ridare slancio al processo di integrazione europea.
Settore IUS/12 - Diritto Tributario
Settore IUS/14 - Diritto dell'Unione Europea
2020
Book Part (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/885044
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact