La Resistenza contro il Nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale rappresenta un fenomeno che ha caratterizzato una vastissima porzione dell’Europa Occidentale, accomunando numerose realtà transnazionali. Tra tutte le nazioni all’interno delle quali venne a istituirsi un movimento resistente nel quinquennio compreso tra il 1940 e il 1945, la Francia e l’Italia rappresentano due fattispecie in cui l’istituzione e l’organizzazione della realtà della Resistenza furono particolarmente sviluppate ed efficaci. In entrambe le nazioni, i resistenti, i partigiani e i patrioti erano figure inevitabilmente condannate all’isolamento: lo svolgimento delle loro attività imponeva loro di mantenersi ai margini della società, di operare clandestinamente e in totale emarginazione. L’obiettivo del presente contributo è di dimostrare che, se l’organizzazione in gruppi costituì un importante motore per la costruzione di un’identità comunitaria della Resistenza – al di là della comunanza di ideali – l’identità comunitaria si costituì anche, e soprattutto, attraverso la parola: la creazione e l’uso di un linguaggio segreto che fosse intellegibile soltanto a quella precisa comunità ebbe un risvolto positivo sia a fini pratici, sia per la costituzione di una collettività che, pur operando nell’isolamento, riuscì a creare un ideale comunitario che ancora oggi ricordiamo nella sua ampiezza. Attraverso l’analisi della parola segreta della Resistenza tra Francia e Italia, il linguaggio segreto che fu il motore della costruzione dell’identità comunitaria e dell’appartenenza alla comunità resistente, si osserverà come la condivisione di un linguaggio segreto rinsalda il senso di appartenenza e la forza che i singoli traggono dal gruppo di cui si sentono parte. Si osserverà e si dimostrerà come il valore della Resistenza, delle sue azioni e dei suoi risultati, in ambito francese e in ambito italiano, derivi in gran parte dalla condivisione di un gergo segreto ben definito e strutturato, che dimostra come la lingua segreta sia stata uno dei primi simboli di identità e, di conseguenza, una delle prime e più efficaci armi della Resistenza.

La lingua segreta della Resistenza tra Francia e Italia come identità comunitaria nell'isolamento / A. DELLA ROCCA. ((Intervento presentato al convegno Graduate Conference Isole e Ponti - Per una topologia linguistica e letteraria dell'isolamento tenutosi a Napoli nel 2021.

La lingua segreta della Resistenza tra Francia e Italia come identità comunitaria nell'isolamento

A. DELLA ROCCA
Primo
2021

Abstract

La Resistenza contro il Nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale rappresenta un fenomeno che ha caratterizzato una vastissima porzione dell’Europa Occidentale, accomunando numerose realtà transnazionali. Tra tutte le nazioni all’interno delle quali venne a istituirsi un movimento resistente nel quinquennio compreso tra il 1940 e il 1945, la Francia e l’Italia rappresentano due fattispecie in cui l’istituzione e l’organizzazione della realtà della Resistenza furono particolarmente sviluppate ed efficaci. In entrambe le nazioni, i resistenti, i partigiani e i patrioti erano figure inevitabilmente condannate all’isolamento: lo svolgimento delle loro attività imponeva loro di mantenersi ai margini della società, di operare clandestinamente e in totale emarginazione. L’obiettivo del presente contributo è di dimostrare che, se l’organizzazione in gruppi costituì un importante motore per la costruzione di un’identità comunitaria della Resistenza – al di là della comunanza di ideali – l’identità comunitaria si costituì anche, e soprattutto, attraverso la parola: la creazione e l’uso di un linguaggio segreto che fosse intellegibile soltanto a quella precisa comunità ebbe un risvolto positivo sia a fini pratici, sia per la costituzione di una collettività che, pur operando nell’isolamento, riuscì a creare un ideale comunitario che ancora oggi ricordiamo nella sua ampiezza. Attraverso l’analisi della parola segreta della Resistenza tra Francia e Italia, il linguaggio segreto che fu il motore della costruzione dell’identità comunitaria e dell’appartenenza alla comunità resistente, si osserverà come la condivisione di un linguaggio segreto rinsalda il senso di appartenenza e la forza che i singoli traggono dal gruppo di cui si sentono parte. Si osserverà e si dimostrerà come il valore della Resistenza, delle sue azioni e dei suoi risultati, in ambito francese e in ambito italiano, derivi in gran parte dalla condivisione di un gergo segreto ben definito e strutturato, che dimostra come la lingua segreta sia stata uno dei primi simboli di identità e, di conseguenza, una delle prime e più efficaci armi della Resistenza.
18-ott-2021
lingua segreta; Resistenza francese; Resistenza italiana; identità comunitaria; isolamento
Settore L-LIN/04 - Lingua e Traduzione - Lingua Francese
La lingua segreta della Resistenza tra Francia e Italia come identità comunitaria nell'isolamento / A. DELLA ROCCA. ((Intervento presentato al convegno Graduate Conference Isole e Ponti - Per una topologia linguistica e letteraria dell'isolamento tenutosi a Napoli nel 2021.
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