Il successo delle opere di miglioramento fondiario è determinato dalla modalità con cui vengono realizzate le diverse operazioni. In questo senso è di fondamentale importanza definire in modo molto accurato il capitolato d’appalto, andando a precisare quali operazioni devono essere eseguite e in che modo. L’organizzazione del cantiere dovrebbe seguire i seguenti principi: - definire zone omogenee - lavorare per piccoli lotti - lavorare per zone finite. A partire della informazioni ottenute grazie ai rilievi eseguiti nella fase di progettazione, si definiscono all’interno dell’area oggetto di miglioramento fondiario delle zone omogenee, dal punto di vista pedologico, idrologico e vegetazionale, che andrebbero riportate su una carta tematica. Per ognuna di queste zone saranno previste specifiche modalità di intervento, a seconda delle caratteristiche dell’area, per ridurre gli impatti delle operazioni, i costi di intervento e le possibilità di insuccesso. Nei cantieri di grandi dimensioni, è buona norma suddividere l’area in lotti tali da permettere di portare a termine tutte le operazioni (dallo scotico alla semina) nell’arco di pochi mesi. La tempistica di cantiere, quindi, va organizzata con l’obiettivo di lavorare per “zone finite”, arrivando fino all’inerbimento della superficie (Fig. 4). In questa ottica, è fondamentale il coordinamento dei lavori da eseguire nelle diverse zone.

Modalità di esecuzione delle opere / F. Curtaz, M. D'Amico, A. Curtaz - In: Manuale tecnico dei miglioramenti fondiari in zona montana : esecuzione delle opere, problematiche e risultatiAosta : Institut agricole régional, 2011. - ISBN 9788890667718. - pp. 25-40

Modalità di esecuzione delle opere

M. D'Amico;
2011

Abstract

Il successo delle opere di miglioramento fondiario è determinato dalla modalità con cui vengono realizzate le diverse operazioni. In questo senso è di fondamentale importanza definire in modo molto accurato il capitolato d’appalto, andando a precisare quali operazioni devono essere eseguite e in che modo. L’organizzazione del cantiere dovrebbe seguire i seguenti principi: - definire zone omogenee - lavorare per piccoli lotti - lavorare per zone finite. A partire della informazioni ottenute grazie ai rilievi eseguiti nella fase di progettazione, si definiscono all’interno dell’area oggetto di miglioramento fondiario delle zone omogenee, dal punto di vista pedologico, idrologico e vegetazionale, che andrebbero riportate su una carta tematica. Per ognuna di queste zone saranno previste specifiche modalità di intervento, a seconda delle caratteristiche dell’area, per ridurre gli impatti delle operazioni, i costi di intervento e le possibilità di insuccesso. Nei cantieri di grandi dimensioni, è buona norma suddividere l’area in lotti tali da permettere di portare a termine tutte le operazioni (dallo scotico alla semina) nell’arco di pochi mesi. La tempistica di cantiere, quindi, va organizzata con l’obiettivo di lavorare per “zone finite”, arrivando fino all’inerbimento della superficie (Fig. 4). In questa ottica, è fondamentale il coordinamento dei lavori da eseguire nelle diverse zone.
Settore AGR/14 - Pedologia
2011
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