L’oggetto di questo saggio non sarà la riflessione critica – già ampiamente consolidata – sui rapporti tra poesia e politica nell’opera letteraria di Sophia. È noto che la storiografia critica ha spesso chiosato, in un ormai cristallizzato refrain, la coincidenza o le più o meno dirette interferenze fra lo scrivere e l’agire, fra l’agon poetico e l’agorá politico, fra poesia e agency in un determinato e cruciale momento della storia collettiva del Portogallo e personale di Sophia. Il che spiegherebbe come tra il 1962 e il 1977 (tra Livro Sexto e O Nome das Coisas, o se volessimo retrodatare questa soglia la faremmo iniziare da Mar Novo, 1958) l’opzione politica abbia sostanziato una poesia fino a quel momento intemporale e inattuale, indifferente alle contingenze della storia e della società, esteticamente “classica” e riluttante dinnanzi a ogni proposta estetica della contemporaneità che solo un malinteso gioco di specchi generazionale aveva assegnato a quella fluida costellazione di autori eterodossi che si è soliti definire Poesia del 40. La comoda triade Sophia-Eugénio-Jorge de Sena rende opaca più che illumina la singolarità poetica dell’autrice di Grades.
Ai bordi del politico: note sulla poesia di Sophia / V. Russo - In: Em redor da suspensão : Atti del Convegno / [a cura di] F. Bertolazzi, C. Mancini, C. Trognoni. - Prima edizione. - Roma : Universitalia, 2021. - ISBN 9788832933888. - pp. 147-156 (( convegno Convegno internazionale per il centenario della nascita di Sophia de Mello Breyner Andresen.
Ai bordi del politico: note sulla poesia di Sophia
V. Russo
2021
Abstract
L’oggetto di questo saggio non sarà la riflessione critica – già ampiamente consolidata – sui rapporti tra poesia e politica nell’opera letteraria di Sophia. È noto che la storiografia critica ha spesso chiosato, in un ormai cristallizzato refrain, la coincidenza o le più o meno dirette interferenze fra lo scrivere e l’agire, fra l’agon poetico e l’agorá politico, fra poesia e agency in un determinato e cruciale momento della storia collettiva del Portogallo e personale di Sophia. Il che spiegherebbe come tra il 1962 e il 1977 (tra Livro Sexto e O Nome das Coisas, o se volessimo retrodatare questa soglia la faremmo iniziare da Mar Novo, 1958) l’opzione politica abbia sostanziato una poesia fino a quel momento intemporale e inattuale, indifferente alle contingenze della storia e della società, esteticamente “classica” e riluttante dinnanzi a ogni proposta estetica della contemporaneità che solo un malinteso gioco di specchi generazionale aveva assegnato a quella fluida costellazione di autori eterodossi che si è soliti definire Poesia del 40. La comoda triade Sophia-Eugénio-Jorge de Sena rende opaca più che illumina la singolarità poetica dell’autrice di Grades.File | Dimensione | Formato | |
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