La risicoltura italiana rappresenta uno dei settori agroalimentari italiani d’eccellenza. Tuttavia, il sistema risicolo è uno dei sistemi di coltivazione a maggiore impatto ambientale, a causa della coltivazione in sommersione che lo contraddistingue. Questa condizione, con la conseguente degradazione della sostanza organica in anaerobiosi, comporta l’emissione di quantità notevoli di metano, responsabili di circa il 40-55% dell’impatto totale in termini di riscaldamento globale. Questo studio, inserito nel progetto “BESTsomRICE - Messa a punto di un protocollo di gestione della sommersione in risaia per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra” ha lo scopo di dimostrare come una gestione irrigua alternativa, caratterizzata dall’aggiunta di un’asciutta, possa ridurre le emissioni di metano e, quindi, l’impronta di carbonio della produzione del riso italiano, al fine di garantire una maggiore sostenibilità ambientale. È stata applicata la metodologia Life Cycle Assessment, con un approccio from cradle to-farm-gate, per la valutazione dell’impatto ambientale della produzione di due varietà di riso (Carnaroli e Caravaggio) in tre diverse aziende della Lomellina, coltivate applicando sia la gestione idrica tradizionale, sia quella alternativa. Il profilo ambientale delle produzioni è stato analizzato considerando 12 categorie di impatto differenti: impronta di carbonio (CC), assottigliamento strato di ozono (OD), tossicità umana – effetti non cancerogeni (HT-noc), tossicità umana – effetti cancerogeni (HT-c), formazione di particolato (PM), formazione di smog (POF), acidificazione (A), eutrofizzazione terrestre (TE), eutrofizzazione acque dolci (FE), eutrofizzazione marina (ME), ecotossicità delle acque dolci (FEx), consumo di risorse abiotiche (MFRD). L’analisi mostra che la gestione alternativa proposta riduce le emissioni di metano in tutti i casi analizzati (dal 15% al 52%) determinando una riduzione dell’impronta di carbonio della produzione di risone che varia dal 12% al 32%. Il sistema proposto non ha influenzato quantitativamente e qualitativamente la produzione, riducendo, in 2 casi su 4, anche tutti gli altri impatti ambientali valutati.
Analisi del ciclo di vita di differenti gestioni della sommersione in risicoltura / M. Zoli, L. Paleari, R. Confalonieri, J. Bacenetti - In: Atti del II convegno AISSA under 40Prima edizione. - Sassari : AISSA, 2021. - pp. 126-126 (( Intervento presentato al 2. convegno AISSA under 40 tenutosi a Sassari nel 2021.
Analisi del ciclo di vita di differenti gestioni della sommersione in risicoltura
M. ZoliCo-primo
;L. PaleariCo-primo
;R. ConfalonieriPenultimo
;J. Bacenetti
2021
Abstract
La risicoltura italiana rappresenta uno dei settori agroalimentari italiani d’eccellenza. Tuttavia, il sistema risicolo è uno dei sistemi di coltivazione a maggiore impatto ambientale, a causa della coltivazione in sommersione che lo contraddistingue. Questa condizione, con la conseguente degradazione della sostanza organica in anaerobiosi, comporta l’emissione di quantità notevoli di metano, responsabili di circa il 40-55% dell’impatto totale in termini di riscaldamento globale. Questo studio, inserito nel progetto “BESTsomRICE - Messa a punto di un protocollo di gestione della sommersione in risaia per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra” ha lo scopo di dimostrare come una gestione irrigua alternativa, caratterizzata dall’aggiunta di un’asciutta, possa ridurre le emissioni di metano e, quindi, l’impronta di carbonio della produzione del riso italiano, al fine di garantire una maggiore sostenibilità ambientale. È stata applicata la metodologia Life Cycle Assessment, con un approccio from cradle to-farm-gate, per la valutazione dell’impatto ambientale della produzione di due varietà di riso (Carnaroli e Caravaggio) in tre diverse aziende della Lomellina, coltivate applicando sia la gestione idrica tradizionale, sia quella alternativa. Il profilo ambientale delle produzioni è stato analizzato considerando 12 categorie di impatto differenti: impronta di carbonio (CC), assottigliamento strato di ozono (OD), tossicità umana – effetti non cancerogeni (HT-noc), tossicità umana – effetti cancerogeni (HT-c), formazione di particolato (PM), formazione di smog (POF), acidificazione (A), eutrofizzazione terrestre (TE), eutrofizzazione acque dolci (FE), eutrofizzazione marina (ME), ecotossicità delle acque dolci (FEx), consumo di risorse abiotiche (MFRD). L’analisi mostra che la gestione alternativa proposta riduce le emissioni di metano in tutti i casi analizzati (dal 15% al 52%) determinando una riduzione dell’impronta di carbonio della produzione di risone che varia dal 12% al 32%. Il sistema proposto non ha influenzato quantitativamente e qualitativamente la produzione, riducendo, in 2 casi su 4, anche tutti gli altri impatti ambientali valutati.File | Dimensione | Formato | |
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