Il secondo Dopoguerra vide emergere il Brasile sullo sfondo delle rinnovate geografie artistiche globali. Consacrata da un crescente numero di iniziative editoriali ed espositive, a partire da Brazil builds (New York, MoMA, 1943), l’architettura moderna ebbe un ruolo trainante in questo processo, diventando un modello imprescindibile – quanto controverso – anche nell’Italia della Ricostruzione. Parallelamente, le ricerche figurative conobbero una fase di impulso trovando nuove istituzioni pronte ad accoglierle, in aperto dialogo con lo scenario europeo e statunitense. È il caso della Biennal o del Museo de Arte di São Paulo, quest’ultimo fondato nel 1947 grazie al contributo di un italiano, il giornalista e mercante d’arte Pietro Maria Bardi. Concepito in un’ottica sperimentale, il progetto del MASP innestava all’attenzione per la realtà dei Tropici le esperienze della modernità maturate in Europa, nel solco della reciproca contaminazione di forme e linguaggi, incarnando un punto di riferimento per l’emigrazione artistica nel Paese. Intorno al museo transitò una colonia creativa di pittori e architetti italiani di passaggio oltreoceano, per i quali le espressioni della cultura brasiliana divennero fonte essenziale di ispirazione e di confronto. Il contatto con le nascenti estetiche urbane e concretiste, con la natura, con le testimonianze materiali popolari e native schiuse percorsi inaspettati che incisero profondamente nel loro operato. L’intervento metterà a fuoco la trama di scambi tra i due Paesi esplorandone l’impatto su figure, aspetti e momenti della cultura artistica e progettuale italiana del Dopoguerra. A una prospettiva orizzontale sarà privilegiata un’analisi condotta su singole emergenze e casi studio, aderente alle opere, tesa a interrogare, nello specifico, fonti e modelli alla base della loro elaborazione.
Forme nuove : Vicende di ibridazioni artistiche nel Dopoguerra: Italia e Brasile / V. Pozzoli. ((Intervento presentato al convegno Giochi di specchi: modelli, influenze ed emulazioni nelle arti tenutosi a Milano nel 2021.
Forme nuove : Vicende di ibridazioni artistiche nel Dopoguerra: Italia e Brasile
V. Pozzoli
2021
Abstract
Il secondo Dopoguerra vide emergere il Brasile sullo sfondo delle rinnovate geografie artistiche globali. Consacrata da un crescente numero di iniziative editoriali ed espositive, a partire da Brazil builds (New York, MoMA, 1943), l’architettura moderna ebbe un ruolo trainante in questo processo, diventando un modello imprescindibile – quanto controverso – anche nell’Italia della Ricostruzione. Parallelamente, le ricerche figurative conobbero una fase di impulso trovando nuove istituzioni pronte ad accoglierle, in aperto dialogo con lo scenario europeo e statunitense. È il caso della Biennal o del Museo de Arte di São Paulo, quest’ultimo fondato nel 1947 grazie al contributo di un italiano, il giornalista e mercante d’arte Pietro Maria Bardi. Concepito in un’ottica sperimentale, il progetto del MASP innestava all’attenzione per la realtà dei Tropici le esperienze della modernità maturate in Europa, nel solco della reciproca contaminazione di forme e linguaggi, incarnando un punto di riferimento per l’emigrazione artistica nel Paese. Intorno al museo transitò una colonia creativa di pittori e architetti italiani di passaggio oltreoceano, per i quali le espressioni della cultura brasiliana divennero fonte essenziale di ispirazione e di confronto. Il contatto con le nascenti estetiche urbane e concretiste, con la natura, con le testimonianze materiali popolari e native schiuse percorsi inaspettati che incisero profondamente nel loro operato. L’intervento metterà a fuoco la trama di scambi tra i due Paesi esplorandone l’impatto su figure, aspetti e momenti della cultura artistica e progettuale italiana del Dopoguerra. A una prospettiva orizzontale sarà privilegiata un’analisi condotta su singole emergenze e casi studio, aderente alle opere, tesa a interrogare, nello specifico, fonti e modelli alla base della loro elaborazione.File | Dimensione | Formato | |
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