L’opera di Albert Camus La peste, redatta tra il 1942 e il 1947, ha vissuto una nuova primavera oltre 70 anni dopo la sua prima pubblicazione presso Gallimard, nel 1947. Nel periodo caratterizzato dallo scoppio della pandemia da Covid-19, infatti, l’opera camusiana è stata riscoperta e riletta, per l’attualità dei contenuti e per la sua estrema vicinanza al periodo attuale. La narrazione ruota attorno alla lotta di un’intera comunità contro un’epidemia di peste e, al contempo, dipinge una grande allegoria del male: la Francia invasa e occupata dalla peste brune, il Nazismo. La nuova traduzione di Yasmina Melaouah, realizzata per Bompiani nel 2017, ha contribuito al nuovo successo di quest’opera, attraverso un ritorno alla fedeltà verso il linguaggio camusiano e alla reinterpretazione della temporalità dell’opera, strettamente connessa al concetto di resilienza, che pervade l’intera narrazione. A partire dagli studi di riferimento sulla resilienza di Boris Cyrulnik – che come Camus, ha vissuto il periodo dell’occupazione nazista – il presente contributo si propone di analizzare da un punto di vista linguistico il recupero nel presente, volto al futuro, delle forme del passato nell’opera di Camus, attraverso un’analisi di stampo comparatistico della prima traduzione operata da Beniamino Dal Fabbro nel 1948 e della seconda, più recente, di Yasmina Melaouah. Come ogni nuova traduzione che fissa il canone dei libri considerati classici, la riscrittura del 2017 de La peste arricchisce il nostro immaginario come forma di conoscenza dell’attualità: in particolare, l’espressione della temporalità come motore di resilienza ci permette di reinterpretare il tempo presente. La ritraduzione de La peste dissipa quei punti di opacità non risolti nella versione del 1948 in cui è contenuto il senso che si comprende con l’avanzare dell’umanità, per la conoscenza che si ha di sé stessi.

La riscrittura della temporalità come forma di resilienza nelle traduzioni italiane de La Peste di Albert Camus / A. Della Rocca. ((Intervento presentato al convegno Vulnerabilità e Resilienza : Voci e pratiche dai margini tenutosi a online nel 2021.

La riscrittura della temporalità come forma di resilienza nelle traduzioni italiane de La Peste di Albert Camus

A. Della Rocca
Primo
2021

Abstract

L’opera di Albert Camus La peste, redatta tra il 1942 e il 1947, ha vissuto una nuova primavera oltre 70 anni dopo la sua prima pubblicazione presso Gallimard, nel 1947. Nel periodo caratterizzato dallo scoppio della pandemia da Covid-19, infatti, l’opera camusiana è stata riscoperta e riletta, per l’attualità dei contenuti e per la sua estrema vicinanza al periodo attuale. La narrazione ruota attorno alla lotta di un’intera comunità contro un’epidemia di peste e, al contempo, dipinge una grande allegoria del male: la Francia invasa e occupata dalla peste brune, il Nazismo. La nuova traduzione di Yasmina Melaouah, realizzata per Bompiani nel 2017, ha contribuito al nuovo successo di quest’opera, attraverso un ritorno alla fedeltà verso il linguaggio camusiano e alla reinterpretazione della temporalità dell’opera, strettamente connessa al concetto di resilienza, che pervade l’intera narrazione. A partire dagli studi di riferimento sulla resilienza di Boris Cyrulnik – che come Camus, ha vissuto il periodo dell’occupazione nazista – il presente contributo si propone di analizzare da un punto di vista linguistico il recupero nel presente, volto al futuro, delle forme del passato nell’opera di Camus, attraverso un’analisi di stampo comparatistico della prima traduzione operata da Beniamino Dal Fabbro nel 1948 e della seconda, più recente, di Yasmina Melaouah. Come ogni nuova traduzione che fissa il canone dei libri considerati classici, la riscrittura del 2017 de La peste arricchisce il nostro immaginario come forma di conoscenza dell’attualità: in particolare, l’espressione della temporalità come motore di resilienza ci permette di reinterpretare il tempo presente. La ritraduzione de La peste dissipa quei punti di opacità non risolti nella versione del 1948 in cui è contenuto il senso che si comprende con l’avanzare dell’umanità, per la conoscenza che si ha di sé stessi.
19-mar-2021
resilienza; temporalità; riscrittura; La peste; Camus
Settore L-LIN/04 - Lingua e Traduzione - Lingua Francese
Università degli studi di Milano
https://sites.unimi.it/resilienza/
La riscrittura della temporalità come forma di resilienza nelle traduzioni italiane de La Peste di Albert Camus / A. Della Rocca. ((Intervento presentato al convegno Vulnerabilità e Resilienza : Voci e pratiche dai margini tenutosi a online nel 2021.
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