The paper analyzes the s.c. Madia’s reform impact on professional classification of public servants in Italy. The reform aims to bring a new organizational culture and a new system in assessing public employees’ skills, instead of setting up deep modifications on the Public Employment Act with regards to professional classification provisions. Social partners seem to be ready to face this new challenge and to begin to equip them sufficiently; all new collective contracts of public sector provide for establishing technical commissions to write new personnel classifications according with the reform and interministerial guidelines. A temporary regulation of “vertical” advancement in career set up by the reform and prolonged to 2020-2022 is preparatory to implement this new classification. Anyway there are some recent rulings in countertrend with the direction of the reform that seem to be nostalgic for public techniques of judicial control on public employer’s power of choice.

L’articolo analizza l’impatto della riforma Madia sull’inquadramento professionale dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. La riforma aspira ad esser portatrice di una nuova cultura organizzativa e di una nuova concezione della valutazione delle competenze del personale, piuttosto che apportare delle penetranti modifiche al T.U. del lavoro pubblico in materia di inquadramento professionale. Gli attori negoziali appaiono aver raccolto questa sfida ed iniziare ad attrezzarsi adeguatamente in tal senso; tutti i rinnovi dei contrati collettivi di comparto hanno disposto l’istituzione di commissioni tecniche con il compito di redigere nuovi inquadramenti del personale in sintonia con le indicazioni della legge e delle linee di indirizzo interministeriali. Propedeutica a questa riclassificazione è la disciplina transitoria delle progressioni verticali introdotta dalla riforma e prorogata per il triennio 2020-2022. Rispetto a questo disegno riformatore non mancano, però, delle reazioni in controtendenza della giurisprudenza, che sembrano rimpiangere le logiche pubblicistiche del controllo sul potere di scelta del datore di lavoro pubblico.

L’inquadramento professionale dei dipendenti pubblici a metà del guado / M. Pallini. - In: VARIAZIONI SU TEMI DI DIRITTO DEL LAVORO. - ISSN 2499-4650. - 2020:2(2020), pp. 283-302.

L’inquadramento professionale dei dipendenti pubblici a metà del guado

M. Pallini
2020

Abstract

The paper analyzes the s.c. Madia’s reform impact on professional classification of public servants in Italy. The reform aims to bring a new organizational culture and a new system in assessing public employees’ skills, instead of setting up deep modifications on the Public Employment Act with regards to professional classification provisions. Social partners seem to be ready to face this new challenge and to begin to equip them sufficiently; all new collective contracts of public sector provide for establishing technical commissions to write new personnel classifications according with the reform and interministerial guidelines. A temporary regulation of “vertical” advancement in career set up by the reform and prolonged to 2020-2022 is preparatory to implement this new classification. Anyway there are some recent rulings in countertrend with the direction of the reform that seem to be nostalgic for public techniques of judicial control on public employer’s power of choice.
L’articolo analizza l’impatto della riforma Madia sull’inquadramento professionale dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. La riforma aspira ad esser portatrice di una nuova cultura organizzativa e di una nuova concezione della valutazione delle competenze del personale, piuttosto che apportare delle penetranti modifiche al T.U. del lavoro pubblico in materia di inquadramento professionale. Gli attori negoziali appaiono aver raccolto questa sfida ed iniziare ad attrezzarsi adeguatamente in tal senso; tutti i rinnovi dei contrati collettivi di comparto hanno disposto l’istituzione di commissioni tecniche con il compito di redigere nuovi inquadramenti del personale in sintonia con le indicazioni della legge e delle linee di indirizzo interministeriali. Propedeutica a questa riclassificazione è la disciplina transitoria delle progressioni verticali introdotta dalla riforma e prorogata per il triennio 2020-2022. Rispetto a questo disegno riformatore non mancano, però, delle reazioni in controtendenza della giurisprudenza, che sembrano rimpiangere le logiche pubblicistiche del controllo sul potere di scelta del datore di lavoro pubblico.
pubblica amministrazione; lavoratore; inquadramento; professionalità; mansioni; fabbisogno
Settore IUS/07 - Diritto del Lavoro
2020
Article (author)
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