Incastonato tra Asia e Africa e avamposto verso il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, il Corno d’Africa è una penisola diventata nell’ultimo quindicennio protagonista di fenomeni e dinamiche politico-economiche rilevanti a livello globale, tali da renderla estremamente importante, corteggiata e a tratti addirittura ambita. La vicinanza a diversi scenari di crisi (tra tutti lo Yemen mantiene una sua preminenza geopolitica) e la posizione geografica altamente strategica hanno favorito una corsa verso la regione da parte di attori esterni impegnati ad aumentare la propria presenza e influenza attraverso l’installazione di strutture militari, la costruzione di hub logistico-portuali o più semplicemente detenendo un ruolo dominante nel controllo delle rotte marittime commerciali del quadrante sub-continentale afro-asiatico-indiano. Una concentrazione di medie e grandi potenze, regionali e internazionali, ben presenti in forma più o meno evidente nell’area e pronte ad intervenire in loco per far valere i propri interessi strategici, contribuendo ad aumentare la competizione primariamente commerciale-infrastrutturale e in alcuni casi partecipando a trasferire tensioni politiche estranee alla regione. La regione si contraddistingue inoltre per una rinnovata valenza geopolitica e strategica, anche in termini securitari come dimostrano le missioni internazionali e l’elevato numero di basi militari straniere impegnate nel contrasto ai fenomeni destabilizzanti come il terrorismo internazionale di matrice islamista e i fenomeni pirateschi. Ragion per cui da alcuni anni si sta assistendo ad una penetrazione di attori regionali (per lo più mediorientali) e internazionali, interessati a sfruttare la centralità strategica dell’area per definire processi di influenza e di reciproco contenimento nella regione, elevando così il Corno d’Africa, il Mar Rosso e nel suo complesso l’Africa orientale a straordinario terreno di cooperazione e competizione internazionale tra i singoli player coinvolti. Tra i paesi particolarmente interessati a espandere la propria presenza nel Corno d’Africa vi sono diverse realtà quali Turchia, monarchie del Golfo, Iran, Israele ed Egitto, tutte con l'obiettivo di proteggere il proprio interesse nazionale attraverso un’espansione della propria agenda politica nei territori dell’Africa orientale. Tuttavia la competizione negli anni ha assunto proporzioni sempre più globali tanto da vedersi sfidare nell’area attori consolidati (come Cina e Stati Uniti) o altri in costante ascesa (Russia e India su tutti). Una centralità geo-strategica forse addirittura maggiore rispetto ad altri e più noti scenari di crisi e di competizione globali. A fronte quindi di una rilevanza crescente, il Corno d’Africa rimane comunque una delle regioni al mondo con i più bassi livelli di sviluppo socio-economico e i più elevati livelli di vulnerabilità ambientale. Comprende ampi territori in cui il conflitto, la violenza e il mancato rispetto dei diritti umani caratterizzano la vita civile e impediscono processi di sviluppo sostenibile. La regione è, inoltre, teatro di frequenti crisi umanitarie e ambientali ed è al centro delle dinamiche migratorie che si riflettono sull’intero centro e nord Africa e sul continente europeo. Il presente lavoro pertanto punterà a evidenziare brevemente le problematiche del quadro regionale sotto il profilo politico, economico, sociale, demografico, ambientale, migratorio e umanitario, concentrandosi primariamente nel far emergere la centralità e l’importanza strategica acquisita dall’area. Questo background sarà di fatto necessario per tentare di enucleare le iniziative, le sfide e le proposte lanciate dai singoli attori mediorientali e internazionali coinvolti in Africa orientale.

Cooperazione e competizione degli attori mediorientali e internazionali nel Corno d’Africa / T. Corda, G. Dentice, M. Procopio. - Roma : Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento Italiano, 2018.

Cooperazione e competizione degli attori mediorientali e internazionali nel Corno d’Africa

T. Corda
;
2018

Abstract

Incastonato tra Asia e Africa e avamposto verso il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, il Corno d’Africa è una penisola diventata nell’ultimo quindicennio protagonista di fenomeni e dinamiche politico-economiche rilevanti a livello globale, tali da renderla estremamente importante, corteggiata e a tratti addirittura ambita. La vicinanza a diversi scenari di crisi (tra tutti lo Yemen mantiene una sua preminenza geopolitica) e la posizione geografica altamente strategica hanno favorito una corsa verso la regione da parte di attori esterni impegnati ad aumentare la propria presenza e influenza attraverso l’installazione di strutture militari, la costruzione di hub logistico-portuali o più semplicemente detenendo un ruolo dominante nel controllo delle rotte marittime commerciali del quadrante sub-continentale afro-asiatico-indiano. Una concentrazione di medie e grandi potenze, regionali e internazionali, ben presenti in forma più o meno evidente nell’area e pronte ad intervenire in loco per far valere i propri interessi strategici, contribuendo ad aumentare la competizione primariamente commerciale-infrastrutturale e in alcuni casi partecipando a trasferire tensioni politiche estranee alla regione. La regione si contraddistingue inoltre per una rinnovata valenza geopolitica e strategica, anche in termini securitari come dimostrano le missioni internazionali e l’elevato numero di basi militari straniere impegnate nel contrasto ai fenomeni destabilizzanti come il terrorismo internazionale di matrice islamista e i fenomeni pirateschi. Ragion per cui da alcuni anni si sta assistendo ad una penetrazione di attori regionali (per lo più mediorientali) e internazionali, interessati a sfruttare la centralità strategica dell’area per definire processi di influenza e di reciproco contenimento nella regione, elevando così il Corno d’Africa, il Mar Rosso e nel suo complesso l’Africa orientale a straordinario terreno di cooperazione e competizione internazionale tra i singoli player coinvolti. Tra i paesi particolarmente interessati a espandere la propria presenza nel Corno d’Africa vi sono diverse realtà quali Turchia, monarchie del Golfo, Iran, Israele ed Egitto, tutte con l'obiettivo di proteggere il proprio interesse nazionale attraverso un’espansione della propria agenda politica nei territori dell’Africa orientale. Tuttavia la competizione negli anni ha assunto proporzioni sempre più globali tanto da vedersi sfidare nell’area attori consolidati (come Cina e Stati Uniti) o altri in costante ascesa (Russia e India su tutti). Una centralità geo-strategica forse addirittura maggiore rispetto ad altri e più noti scenari di crisi e di competizione globali. A fronte quindi di una rilevanza crescente, il Corno d’Africa rimane comunque una delle regioni al mondo con i più bassi livelli di sviluppo socio-economico e i più elevati livelli di vulnerabilità ambientale. Comprende ampi territori in cui il conflitto, la violenza e il mancato rispetto dei diritti umani caratterizzano la vita civile e impediscono processi di sviluppo sostenibile. La regione è, inoltre, teatro di frequenti crisi umanitarie e ambientali ed è al centro delle dinamiche migratorie che si riflettono sull’intero centro e nord Africa e sul continente europeo. Il presente lavoro pertanto punterà a evidenziare brevemente le problematiche del quadro regionale sotto il profilo politico, economico, sociale, demografico, ambientale, migratorio e umanitario, concentrandosi primariamente nel far emergere la centralità e l’importanza strategica acquisita dall’area. Questo background sarà di fatto necessario per tentare di enucleare le iniziative, le sfide e le proposte lanciate dai singoli attori mediorientali e internazionali coinvolti in Africa orientale.
2018
Africa; Corno d'Africa; Attori internazionali; Paesi del Golfo; Turchia; Iran; Mar Rosso
Settore SPS/04 - Scienza Politica
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Working Paper
Cooperazione e competizione degli attori mediorientali e internazionali nel Corno d’Africa / T. Corda, G. Dentice, M. Procopio. - Roma : Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento Italiano, 2018.
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