Le ostilità diplomatiche dopo l’occupazione di Tunisi nel 1881 (il protettorato francese fu inteso come un intralcio alle ambizioni coloniali italiane), le linee della nuova politica estera dettate dalla Triplice Alleanza (1882), nonché l’instabilità della Terza Repubblica, minata da crisi di governo e dalle pressioni dei sostenitori della restaurazione bonapartista, alimentarono le preoccupazioni del fronte moderato italiano, per l’espandersi, anche nella penisola, di uno spirito di rivendicazione sociale potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la stessa istituzione monarchica. Portavoce dei sentimenti anti-francesi fu Ruggiero Bonghi, che nell’articolo I pretendenti in Francia, apparso sulla "Nuova Antologia" il 1° febbraio 1883, individuò nella Rivoluzione del 1789 la causa remota della malcerta repubblica, a sua volta complice della diffusione in Italia dei gruppi socialisti e anarchici, dannosi per l’unità del paese; l’esponente della Destra storica contestualmente difese i tentativi di ripristinare la monarchia in Francia, di cui si coglievano le avvisaglie nello scontro tra i discendenti delle opposte dinastie, napoleonica e orleanista. Fu in questo revival di interpretazioni anti-rivoluzionarie che Carducci scese in campo, rivendicando l’incidenza francese sul percorso compiuto dall’Italia verso l’unificazione. I dodici sonetti di "Ça ira", composti tra febbraio e aprile 1883, furono stampati a Roma da Angelo Sommaruga nel mese di maggio e confluirono, quattro anni dopo, nel settimo libro delle "Rime nuove", significativamente preceduti dall’ode "A Vittore Hugo" (1881), per l’ottantesimo compleanno dello scrittore di Besançon, che termina con il binomio "Giustizia e Libertà" (v. 60), preludio al poemetto di cui nel presente contributo si ricostruiscono le vicende compositive e la fortuna nel quadro del dibattito storico-critico sulla Rivoluzione francese.

Carducci e la Francia : polemica e ribellione nel «Ça ira» / S. Baragetti (TESTI E STUDI DI LETTERATURA ITALIANA). - In: Italia ribelle : narratori, poeti e personaggi della rivolta (1860-1920) / [a cura di] C. Brancaleoni, S. Gentili, C. Piola Caselli. - Prima edizione. - Perugia : Morlacchi Editore U.P., 2018. - ISBN 978-88-6074-946-8. - pp. 29-47

Carducci e la Francia : polemica e ribellione nel «Ça ira»

S. Baragetti
2018

Abstract

Le ostilità diplomatiche dopo l’occupazione di Tunisi nel 1881 (il protettorato francese fu inteso come un intralcio alle ambizioni coloniali italiane), le linee della nuova politica estera dettate dalla Triplice Alleanza (1882), nonché l’instabilità della Terza Repubblica, minata da crisi di governo e dalle pressioni dei sostenitori della restaurazione bonapartista, alimentarono le preoccupazioni del fronte moderato italiano, per l’espandersi, anche nella penisola, di uno spirito di rivendicazione sociale potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la stessa istituzione monarchica. Portavoce dei sentimenti anti-francesi fu Ruggiero Bonghi, che nell’articolo I pretendenti in Francia, apparso sulla "Nuova Antologia" il 1° febbraio 1883, individuò nella Rivoluzione del 1789 la causa remota della malcerta repubblica, a sua volta complice della diffusione in Italia dei gruppi socialisti e anarchici, dannosi per l’unità del paese; l’esponente della Destra storica contestualmente difese i tentativi di ripristinare la monarchia in Francia, di cui si coglievano le avvisaglie nello scontro tra i discendenti delle opposte dinastie, napoleonica e orleanista. Fu in questo revival di interpretazioni anti-rivoluzionarie che Carducci scese in campo, rivendicando l’incidenza francese sul percorso compiuto dall’Italia verso l’unificazione. I dodici sonetti di "Ça ira", composti tra febbraio e aprile 1883, furono stampati a Roma da Angelo Sommaruga nel mese di maggio e confluirono, quattro anni dopo, nel settimo libro delle "Rime nuove", significativamente preceduti dall’ode "A Vittore Hugo" (1881), per l’ottantesimo compleanno dello scrittore di Besançon, che termina con il binomio "Giustizia e Libertà" (v. 60), preludio al poemetto di cui nel presente contributo si ricostruiscono le vicende compositive e la fortuna nel quadro del dibattito storico-critico sulla Rivoluzione francese.
Giosuè Carducci; sonetti; Rivoluzione francesce
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2018
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