Food can be a means of comparison between peoples and cultures. Everyone needs to eat, but every people has its own foods and alimentary customs, different from others; realizing these differences is a way for recognizing or highlighting affinities or distances. This paper exemplifies the assumption reporting some experiences of medieval travellers, who came into contact with exotic food habits, very far from European customs. William of Rubruk, traveller in Mongolia in the thirteenth century, describes the food of the peoples he meets without disdaining its quality; on the contrary, for Liutprand of Cremona, ambassador to Constantinople in the tenth century, Byzantine food customs are evidence of the cultural and moral degradation of that society; Marco Polo and John of Marignolli, travellers to China in the thirteenth and fourteenth century, evaluated exotic food which merchant's eyes, but also with the aim to impress the reader on their extraordinary journeys.

Il cibo può diventare mezzo di confronto fra popoli e culture: il bisogno di mangiare, che è comune a tutti gli uomini, si realizza in alimenti e consuetudini diverse, e su tali differenze si misurano vicinanze e distanze. Questo assunto è esemplificato nelle esperienze di alcuni viaggiatori medievali, che vengono a contatto con consuetudini alimentari molto diverse dalle loro, e attraverso di esse conoscono e rappresentano altre civiltà. I casi citati sono quelli di Guglielmo di Rubruk, viaggiatore in Mongolia nel XIII sec., che si adatta al cibo dei popoli che incontra non disdegnandone la qualità; di Liutprando di Cremona, ambasciatore a Costantinopoli nel X sec., per il quale al contrario le usanze alimentari bizantine sono prova del degrado morale e culturale di quella società; e di Marco Polo (e Giovanni di Marignolli), viaggiatori in Cina nel XIV sec., per i quali il cibo esotico vien visto con le attenzioni del mercante, ma diventa presto uno strumento per stupire il lettore.

Il cibo degli altri : Viaggiatori medievali alla tavola degli stranieri / P. Chiesa (INCONTRI DI STUDIO). - In: L’alimentazione tra Storia, Letteratura e Cultura nell’antichità e nel Medioevo / [a cura di] C. Bearzot. - Milano : Istituto lombardo di scienze e lettere, 2016. - pp. 99-114

Il cibo degli altri : Viaggiatori medievali alla tavola degli stranieri

P. Chiesa
2016

Abstract

Food can be a means of comparison between peoples and cultures. Everyone needs to eat, but every people has its own foods and alimentary customs, different from others; realizing these differences is a way for recognizing or highlighting affinities or distances. This paper exemplifies the assumption reporting some experiences of medieval travellers, who came into contact with exotic food habits, very far from European customs. William of Rubruk, traveller in Mongolia in the thirteenth century, describes the food of the peoples he meets without disdaining its quality; on the contrary, for Liutprand of Cremona, ambassador to Constantinople in the tenth century, Byzantine food customs are evidence of the cultural and moral degradation of that society; Marco Polo and John of Marignolli, travellers to China in the thirteenth and fourteenth century, evaluated exotic food which merchant's eyes, but also with the aim to impress the reader on their extraordinary journeys.
Il cibo può diventare mezzo di confronto fra popoli e culture: il bisogno di mangiare, che è comune a tutti gli uomini, si realizza in alimenti e consuetudini diverse, e su tali differenze si misurano vicinanze e distanze. Questo assunto è esemplificato nelle esperienze di alcuni viaggiatori medievali, che vengono a contatto con consuetudini alimentari molto diverse dalle loro, e attraverso di esse conoscono e rappresentano altre civiltà. I casi citati sono quelli di Guglielmo di Rubruk, viaggiatore in Mongolia nel XIII sec., che si adatta al cibo dei popoli che incontra non disdegnandone la qualità; di Liutprando di Cremona, ambasciatore a Costantinopoli nel X sec., per il quale al contrario le usanze alimentari bizantine sono prova del degrado morale e culturale di quella società; e di Marco Polo (e Giovanni di Marignolli), viaggiatori in Cina nel XIV sec., per i quali il cibo esotico vien visto con le attenzioni del mercante, ma diventa presto uno strumento per stupire il lettore.
Food in the middle ages; Marco Polo; Iohannes de Marignolli; Guillelmus de Rubruk; Liudprandus Cremonensis
Settore L-FIL-LET/08 - Letteratura Latina Medievale e Umanistica
2016
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